giovedì 28 febbraio 2013

Bellissima la lanterna di Fuksas ma in un posto sbagliato!


   Una nuova cupola è spuntata tra i tetti, le cupole e i campanili di
Roma, si trova in via del Corso sul palazzo già dell'Unione Militare
in angolo con via Tomacelli. L'ha progettato l'architetto romano
Massimiliano Fuksas che sta realizzando la "Nuvola", ovvero il
centro congressi all'Eur, lo stesso architetto che ha progettato e realizzato
la nuova Fiera di Milano a Rho. Bravissimo! Ma non ci piace che
la cupola si innalzi nel cuore della città storica che invece
è per intero patrimonio mondiale dell'Umaninità (Unesco) ed è
tutto tutelato dal PRG approvato nel 2003. Il palazzo è stato
ridisegnato da Fuksas per diventare la sede della Benetton, ha
una copertura in acciaio e vetro detta "la Lanterna", l'inaugurazione
è prevista ai primi di maggio. Su cinque piani, di cui uno interrato,
avremo una superficie espositiva di 1.000 mq, in cima un ristorante
di 300 mq che probabilmente sarà gestito dai fratelli Picca proprietari
del famoso ristorante Torre di Viterbo, ai fornelli lo chef Danilo
Ciavattini.

Le due foto sono state scattate dall'autore di questo blog.

   Ci sono state tante proteste per cui la cupola è stata ribassata
di tre metri, al coro si sono uniti Italia Nostra, il presidente
dell'Istituto Nazionale di urbanistica Federico Oliva, dubbi da parte
del presidente del primo Municipio Orlando Corsetti, favorevoli invece
il sovrintendente Umberto Broccoli e il direttore generale del Mibac
Federica Galloni.
   Lasciate in pace il centro storico di Roma che ha bisogno di cure
non di interventi che lo stravolgono, archistar e investitori si
rivolgano alle periferie che hanno bisogno di essere riqualificate.

mercoledì 27 febbraio 2013

Roma in un libro: Così viviamo adesso!


   Ci vuole un grande coraggio in questi tempi di crisi, di difficoltà
economiche per tutte le famiglie o quasi, ci vuole coraggio - dicevo -
a fare come sta facendo la casa editrice Lozzi a proporre una nuova
collana di libri dedicata alla nostra città. Il libro di cui vi
parliamo questa volta fa parte di questa collana e l'autore è
proprio l'animatore della collana in questione: Lanfranco Caminiti,
che pubblica questo bizzarro romanzo nel quale è possibile intravedere
la realtà di oggi o quella di un prossimo futuro.
L'immagine di copertina è tratta da:
www.ibs.it.
   Roma è piegata da un virus nuovo e letale, da un'apocalisse che
sconvolge la quotidianità. Sampietrini che grandinano dal cielo, alberi
che si seccano, uxoricidi a catena, muratori che cadono dai ponteggi.
Dietro tutto ciò ci sarà un senso... A voi tocca ora leggere questo
romanzo che ci immerge in un crescendo di suspence...
se vi ho incuriosito abbastanza provate a leggere il romanzo, non ve
ne pentirete.
   Lanfranco Caminiti, Così viviamo adesso, Lozzi, € 8,90, pag. 112.

     Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un'involontaria violazione di copyright, in modo che io provveda subito all'eliminazione dell'immagine usata per errore.

martedì 26 febbraio 2013

Via Appia: la vetrina più lunga d'Europa.


    Una ventina di anni fa esisteva una pubblicità dei negozianti di via Appia Nuova che proclamava "la vetrina più lunga d'Europa". In effetti da porta San Giovanni fino a via delle Cave e ancora oltre fino a largo dei Colli Albani, su un lato e sull'altro della strada è tutto un susseguirsi di vetrine. Nel primo tratto fino a piazza Re di Roma ci sono i negozi di lusso "le grandi firme" della moda, ma anche oltre si trovano diversi negozi molto belli e originali. Purtroppo, con gli anni, le vetrine sono cambiate, c'è qualche negozio di calzature, due belle librerie (Mondadori e Feltrinelli), un paio di bar eleganti, una torrefazione, un paio di supermercati, ma per il resto sono tutti negozi di abbigliamento.
     Eppure per chi abita nei quartieri Tuscolano e Appio Latino la strada è sempre luogo di incontro, il passeggio delle famiglie il sabato pomeriggio, quando vi sono i saldi o nel periodo che precede il Natale la strada è molto viva, direi presa d'assalto anche dai giovani.
     Anche per noi uomini che non guardiamo le vetrine, una passeggiata per via Appia è sempre molto piacevole, valutiamo i cambiamenti della moda e del tempo, ricordiamo quando da bambini andavamo su via Appia a passeggiare e ci fermavamo alla gelateria Petrini a prendere un cono gelato. E proprio questo modo di intendere la passeggiata ci induce a riflessioni molto tristi. In questi giorni molti negozi di via Appia hanno le serrande abbassate, un po' come toccare con  mano la crisi economica che attraversa il nostro paese!
     Anche una banale passeggiata ci fa capire come cambiano i tempi!


Le prime tre foto si riferiscono ai negozi chiusi in via Appia Nuova
nel tratto che precede Ponte Lungo.


Altri due negozi con serrande abbassate in piazza di Ponte Lungo.

Ancora un negozio chiuso in via Appia
all'angolo con piazza Finocchiaro Aprile.
La crisi c'è!!!


lunedì 25 febbraio 2013

Incontriamo la scuola di New York, a confronto dipinti e sculture.


   Alla Gagosian Gallery di via Francesco Crispi è in corso,
fino al 9 marzo una mostra che ci permette di conoscere due grandi artisti
della cosiddetta scuola di New York, cioè quell'insieme di artisti
e correnti artistiche che hanno animato la città Usa nel secondo
dopoguerra, si tratta di John Chamberlain che conosciamo bene
perchè presente alla GNAM e l'artista donna Jaon Mitchell che
per noi romani è una novità. Il primo è esponente dell'espressionismo
astratto prima e del New Dada poi, la seconda è stata espressione
dell'informale ma presto si separò da questo movimento artistico
per trasferirsi in Francia a Vertheuil, non lontano dalla casa di
Monet, dove è stata influenzata dalle ninfee del grande impressionista
francese.

   Jaon è una pitticre, John è uno scultore che lavora con parti
metalliche prelevate dalle discariche, celebre il cosiddetto
"monumento all'incidente stradale" che si trova alla galleria
nazionale d'arte moderna di Roma. In pratica si tratta di un
assemblaggio di parti di carrozzeria di automobile, verniciata
e compressa.
   E' una proposta da non perdere, per conoscere due artisti a noi
contemporanei e per riflettere sui recenti cambiamenti nel modo di
esprimersi degli stessi.
Galleria Gagosian, via Francesco Crispi 16, aperta dalle 10,30 alle 19,
chiusa domenica e lunedì.

domenica 24 febbraio 2013

Nonostante il freddo e la pioggia in 14 in bici alla scoperta delle scalinate di Roma.

   Oggi è stata una brutta giornata su Roma, nuvole, a tratti pioggia o sole, freddo, vento. Nonostante questo in 14 ci siamo incontrati al Colosseo alle ore 9,30 per andare alla scoperta delle scalinate di Roma. Ovviamente siamo andati a vedere non quelle famose: la scalinata di Trinità de Monti, la cordonata del Campidoglio o quella dell'Ara Coeli, NO, siamo andati a vedere quelle meno conosciute.
Eccoci alla consueta partenza dal Colosseo
con gli amici di Vediromainbici.

Una lunga galoppata e finalmente arriviamo
davanti alla scalinata Bruno Zevi in viale delle Belle Arti,
nella foto Mario ci illustra il luogo, alle nostre spalle
si intravede la Galleria Nazionale d'Arte Moderna.

Passiamo su ponte Garibaldi e abbiamo la visione spettacolare
della piena del Tevere, le banchine con la pista ciclabile sono coperte
dall'acqua del fiume, in lontananza ponte Sisto con il suo occhialone.

Eccoci ai piedi del Gianicolo, in viale Glorioso, qui un'altra scalinata
veramente grandiosa!!! I colori giallo-rossi ricordano l'ultimo scudetto della Roma.
Il nome Glorioso si riferisce agli eroici combattimenti della Repubblica Romana
del 1849.

Passiamo su ponte Sublicio (presso porta Portese) non possiamo fare a meno
di guardare il fiume. Qui vediamo l'ingresso alla pista ciclabile sbarrato.

Ancora due immagini della piena del Tevere da ponte Sublicio,
sopra la banchina all'Istituto San Michele ricolma di acqua,
sotto la vista del fiume a valle.


Un luogo che solo gli amanti di Roma conoscono:
la Cordonata delle Tre Cannelle presso piazza Venezia,
meritano una foto di gruppo gli eroici ciclisti rimasti.

Terminiamo al rione Monti, in via de Ciancaleoni
c'è una scalinata che connette con via Urbana,
un luogo suggestivo contornato da case antiche che forse erano stalle.
Questo luogo veramente non lo conoscevamo.

sabato 23 febbraio 2013

Anche questa è Roma!


   Roma ha mille facce, mille volti, la sua storia millenaria, l'arte, il dialetto, la cucina, le leggende, i luoghi nascosti, i libri sulla città eterna, le sue donne e i suoi uomini. Pochi giorni fa, passando in bici per piazza Vittorio, ho visto un'altro aspetto della nostra amata città che non finisce mai di sorprendere. Una grande farmacia sotto i portici ha l'insegna in italiano, inglese, cinese e arabo. Sono riuscito a fotografare il momento in cui scorre l'immagine luminosa della parola farmacia in cinese. In effetti quella piazza è il centro del quartiere cinese di Roma da almeno vent'anni e giustamente anche i negozi si sono adeguati. Il quartiere che gli è intorno, l'Esquilino, ha cambiato volto, i vecchi romani se ne sono andati o semplicemente non ci sono più, al loro posto sono subentrati i cinesi, quasi tutti i negozi sono gestiti da cinesi e offrono merce che proviene dalla Cina. Anche questo è un segno dei tempi che cambiano, di come si modifica la nostra città. Negli ultimi dieci anni un altro quartiere popolare di Roma ha cambiato volto, si tratta di Torpignattara, da una decina di anni è abitato in prevalenza da cinesi e da famiglie provenienti dallo Sri Lanka, grande isola al Sud dell'India.
     Roma è anche questo!

venerdì 22 febbraio 2013

Acciaio, travertino e duecentomila volumi nel cuore di Roma.


   Dopo l'Ara Pacis di Meyer e l'aula di Aymonino nei musei capitolini,
quella che contiene il Marco Aurelio, c'è un altro edificio contemporaneo
nel cuore della città storica che ha aperto al pubblico dal primo febbraio,
è la biblioteca Hertziana all'interno del palazzetto Zuccari in via
Gregoriana (vicinissima a Trinità de Monti).
   Dopo un decennio di lavori e 23 milioni di euro di cui 17 pubblici,
ecco riaprire un luogo della cultura nel centro, ecco un intervento di
arte contemporanea in una zona super tutelata dalla soprintendenza.
L'architetto che ha ristrutturato la biblioteca è lo spagnolo Juan
Navarro Baldeweg, un archistar come si dice oggi.

   All'interno del palazzetto Zuccari, o casa dei Mosti, si trova una
costruzione d'acciaio e cristallo che si sostiene su pali interrati
a 45 metri grazie ad una sorta di ponte sotterraneo sospeso sui
ritrovamenti degli Horti di Lucullo con ambienti dipinti, vasi e sculture.

   Il palazzetto Zuccari, o casa dei Mostri, fu voluto per se e la sua
famiglia dal pittore Federico Zuccari (è il pittore che ha realizzato
il Giudizio Universale all'interno della cupola di Santa Maria del Fiore
a Firenze) alla fine del Cinquecento. Ha questo nome curioso "dei Mostri"
perchè il portone e le finestre sembrano bocche spalancate di spaventosi
mostri. Un'opera davvero singolare.
Le foto di casa Zuccari sono state
scattate da Piero Tucci.


giovedì 21 febbraio 2013

Che fine ha fatto la ciclabile Roma Litorale? Un ricorso in tribunale apre qualche speranza.


   Nessuno parla più della pista ciclabile che dovrebbe collegare la nostra città al mare,
i soldi ci sono, li ha messi la regione Lazio. Si tratta del proseguimento della p.c. già presente
lungo il Tevere, dovrebbe continuare dal ponte di Mezzocammino (GRA) sulla sponda destra fino a Fiumicino, per arrivare nell'area della Nuova Fiera di Roma.
La pista ciclabile è finanziata da oltre due anni, ma
non si è messo un solo chiodo! Nessuno ne parla, dai giornali niente!
Eppure basterebbe la volontà politica per realizzarla!
Il sentiero che già esiste e che
dovrebbe diventare pista ciclabile.

   Finalmente qualcosa si muove. Ho saputo che nel Tribunale di Roma è in lavorazione il ricorso
RGNR 6.483/2012 presentato da due avvocati del Foro di Roma a nome di tre persone che lamentano
il mancato intervento della Pubblica Amministrazione nella manutenzione delle piste ciclabili,
nella realizzazione o nel completamento di quelle esistenti. Il 17 gennaio il Pubblico Ministero
ha depositato la richiesta di archiviazione. Ma i ricorrenti hanno depositato il 30 gennaio i
motivi della loro opposizione con la richiesta della prosecuzione delle indagini.
   Non so se questa iniziativa arriverà a qualcosa, per lo meno qualcosa si muove, speriamo che
le autorità competenti si sentano stimolate ad agire, soprattutto nei casi in cui i soldi per
fare o mantenere le piste ciclabili ci sono!!!

mercoledì 20 febbraio 2013

Roma in un libro: la cucina di Roma e del Lazio.


   In questo blog che parla di Roma da quasi due anni, in oltre 1.000
post sulla nostra città non è mai stato dedicato un articolo alla
cucina. E' una mancanza grave, perchè la cucina è anche cultura,
cultura popolare e alta, occasione di incontro e di scambi tra le
persone. Soprattutto la cucina romana ha un grande merito: è grande
e sincera, da sempre bada alla sostanza, al sapore, al prodotto.
L'amatriciana rossa di sugo vuole il guanciale, la coda alla
vaccinara, la pazienza, il brodo di teste di pesce e tante altre
caratteristiche ancora.
La copertina del libro è tratta da:
www.guidotommasi.it

   Se è vero che "tutte le strade portano a Roma", la cucina di Roma
si integra con quella del Lazio: a Roma giungono l'erbe dei vignaroli,
gli abbacchi dell'agro, l'olio della Sabina, le nocchie della Tuscia
viterbese, le olive di Gaeta, i carciofi, il pecorino e la ricotta
della campagna romana.
   Per rimediare a questa mancanza sulla cucina romana consiglio a
tutti i lettori di questo modesto blog un bel libro uscito recentemente
per la casa editrice Tommasi, si intitola La cucina di Roma e del Lazio,
ed è stato scritto da Di Marco e Ferrè, che hanno fatto veramente un
bel libro, facile da leggere e da comprendere, non semplicistico, ci
insegna tanto di cucina ma anche della cultura e della mentalità dei
romani e della nostra regione. Pag. 240, € 25. Il testo è arricchito
da numerose foto.
Buona lettura e buon appetito!

martedì 19 febbraio 2013

Un film tra Roma e Parigi con un occhio alla situazione politica.


   Dal 14 febbraio è nelle sale cinematografiche un nuovo film
ambientato a Roma. Nella storia ci troviamo alla vigilia delle
elezioni, proprio come nella realtà di oggi, Enrico Olivieri,
il principale segretario del partito di opposizione, guarda
caso con i colori del PD, si sente sotto pressione, è contestato,
decide così di scomparire all'improvviso.
La locandina è presa da:
www.movieplayer.it

   Il suo principale collaboratore Andrea Bottini (l'attore Valerio
Mastrandrea) tenta di nascondere la notizia più che può, ma a un
certo punto bisogna pur dire qualcosa. Allora, in accordo con la
moglie (l'attrice Michela Cescon) rintraccia il fratello gemello
che è sempre impersonato da Toni Servillo,
un professore di filosofia che ha subito un ricovero
ospedaliero per questioni psichiatriche. Avviene allora uno scambio
di persone. Il vero Olivieri è a Parigi dove rintraccia il suo
primo amore Danielle (l'attrice Valeria Bruni Tedeschi), sposata
con un regista, ma anche il politico avrebbe voluto fare il regista.
Il falso Olivieri si getta nella campagna elettorale scombussolando
il protocollo: si nasconde dietro i mappamondi di palazzo del
Quirinale quando è ricevuto dal presidente della Repubblica, balla
il tango con la cancelliera tedesca, durante un comizio recita
Bertold Brecht! Il confine tra normalità e pazzia si mostra
molto labile e i due stati si confondono.
   Il film è tratto dal romanzo di Roberto Andò "Il trono vuoto"
edito da Bompiani.
   Una frase del film mi ha colpito e fatto riflettere rispetto
alla situazione politica italiana di oggi. Il marito della bella
Danielle dice: "Il cinema e la politica non sono poi così lontani.
Sono due mondi dove il bluff e il genio coesistono".
   Un film da vedere, ci aiuta a capire il presente!

lunedì 18 febbraio 2013

Una mostra dedicata all'antica Roma tra conquista e integrazione.


   Al Colosseo e al Foro Romano è stata allestita da alcune settimane una mostra
 sulla storia dell'espansione romana nel mondo allora conosciuto. Si prova a
mettere insieme le guerre di conquista con lo sforzo di integrazione di popoli
tanto diversi sotto il comando di una unica grande città.
   E' una mostra che non ha certamente bisogno di un modesto blog come questo
per essere conosciuta e propagandata. Ma la sua particolarità sta nel fatto di
affrontare il periodo storico dell'antica Roma da un punto di vista nuovo e
originale, oggi che viviamo in un'epoca di grandi spostamenti di popoli di
immigrazione - anche clandestina - con tutti i problemi che comporta e con
tutte le potenzialità che comporta.
Il tempio di Romolo.

La Curia, sede del Senato.

   Il percorso si definisce attraverso sculture, rilievi, mosaici, affreschi,
bronzi e monete suddivisi nelle tre sedi della mostra: Colosseo, Curia e tempio
di Romolo.Attraverso marmi, bronzi, affreschi, mosaici, statue, rilievi, si
vogliono mettere in risalto le relazioni di contatto, contrasto e poi di
integrazione dei popoli vinti.
   Una sezione della mostra, allestita nel tempio di Romolo, affronta la
questione degli stereotipi e preconcetti su Roma e la romanità chiamando in
causa letteratura, cinema e una particolare propaganda politica.  
   Fino al 10 marzo dalle ore 8,30 ad un'ora prima del tramonto.Il biglietto
dà libero accesso al Colosseo, al Foro Romano e al Palatino. Dove è sempre
bellissimo perdersi!!!

domenica 17 febbraio 2013

Giornata fredda, ma in 35 alla scoperta dei teatri di Roma.

   E' stata una giornata molto fredda, nonostante questo oggi eravamo 35 alla partenza dal Colosseo per fare un bel giro in bici nel cuore della città alla scoperta dei teatri di Roma, della loro storia, che è anche storia del costume, della musica, dell'architettura, della lotta di emancipazione della donna.
Eccoci alla partenza!
Oggi siamo stati molto lieti di rivedere Valentina e Lorenzo
che mancavano da alcuni mesi ai nostri appuntamenti per vari motivi:
di studio e di salute! E' tornata fra noi anche Patrizia che per
motivi di salute ha dovuto lasciare la bici al chiodo!!!

Prima tappa il teatro Argentina.
Fondato nel 1732, progettato dall'architetto Girolamo Theodoli,
era in legno, tranne le pareti esterne e le scale,
Theodoli è lo stesso
autore di una delle chiese gemelle di piazza del Popolo.
Il teatro venne ricostruito in muratura da Pietro Camporese
il Giovane (ha lavorato alla ricostruzione della basilica di San Paolo)
nel 1830, verso la fine dell'Ottocento ancora un'altra ricostruzione 
ad opera dell'ingegner Gioacchino Ersoch (lo stesso della
colonna dell'Immacolata Concezione in piazza di Spagna e del
mattatoio di Testaccio).
Qui si tenne la prima del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.
Ospita il Centro Studi con una biblioteca di oltre 5.000 volumi
e 570 copioni.

Seconda tappa il teatro Valle,
il più antico teatro romano ancora in attività.
Fondato nel 1727 su progetto dell'arch. Tommaso Morelli,
era completamente in legno. Ai primi dell'Ottocento
è stato ricostruito in muratura su progetto di
Giuseppe Valadier. Dal 2011 è occupato dalle
maestranze perché in seguito allo scioglimento dell'ETI,
Ente Teatrale Italiano,
rischiava di chiudere.

Terza tappa il teatro Tor di Nona,
poi chiamato Apollo, demolito a causa della costruzione
degli argini del Tevere subito dopo l'Unità d'Italia.
Lo ricorda un piccolo monumento sulla spalliera del
lungotevere con sarcofago romano. Qui, nel 1798,
per la prima volta si esibirono tre donne:
Susanna Banchieri, Maria Concetta Matrilli e Anna Priori.
Prima di loro le parti femminili erano affidati a castrati.
Quarta tappa il teatro Quirino Vittorio Gassman.
Costruito in legno nel 1871 in un solo giorno,
nel 1882 fu demolito per ingrandire la strada
e ricostruito in muratura su progetto di Giulio De Angelis,
Lo stesso che progettato il palazzo della Rinascente 
al Corso (oggi Zara).
 Nel 1914 la facciata
venne ricostruita su progetto di Marcello Piacentini.

La sosta al teatro Quirino è stata anche occasione
per un caffè e per "il bagno".

Ammazza quanti eravamo!!!
Ed era freddo!
Altra tappa al teatro Sistina,
il più importante teatro privato italiano dedicato al
musicol, il suo nome è legato a "Aggiungi un posto a tavola",
"Alleluja brava gente", "Rugantino". Dal 1960 al 2006
i direttori artistici sono stati Garinei e Giovanni.
Il teatro è stato costruito su progetto di Marcello Piacentini
nel 1949. La foto non è di oggi perché c'erano le impalcature.
Ancora una tappa al teatro Eliseo in via Nazionale.
Inizialmente era un teatro all'aperto,
aveva il solo palco in legno,
in pratica era una terrazza del palazzo Rospigliosi
che affaccia su piazza del Quirinale.
Il primo in cemento armato, costruito nel 1900,
si è dotato di un ridotto nel 1912,
ricostruito nel 1938 da Luigi Piccinato
famoso teorico dell'architettura.

Teatro Brancaccio.
Nato nel 1916 come teatro Morgana nel giardino
del palazzo Brancaccio progettato da Luca Carimini nel 1886,
ultimo palazzo delle grandi famiglie nobiliari romane. Dal  2001 al 2007
Gigi Proietti è stato il direttore artistico, a lui è
succeduto Maurizio Costanzo. Oggi il direttore artistico
è anche proprietario del teatro: Alessandro Longobardi.

Ultima tappa il teatro Jovinelli del 1909,
destinato al teatro comico, voluto dall'impresario Jovinelli.
Vi hanno recitato Ettore Petrolini, Totò e altri grandi attori
comici italiani. Per la concorrenza del cinema iniziò il declino,
si trasformò in avanspettacolo, sede di incontri di pugilato,
spettacoli si spogliarello. Negli anni Settanta fu cinema a luci rosse.
Nel 1982 un incendio distrusse il teatro che rimase chiuso
fino al 2001 quando la direzione artistica fu affidata
a Serena Dandini. Questa è stata una delle poche volte
che siamo riusciti a concludere l'itinerario, ed anche ad un'ora
non tarda, erano le ore 12,15, eravamo rimasti una ventina.
E' stata una bellissima passeggiata in bici con il freddo a farci compagnia.



 

sabato 16 febbraio 2013

Sempre splendide le immagini del Tevere in piena.

   Questa mattina mi trovavo in bicicletta a passare sul lungotevere tra ponte Sant'Angelo e ponte Umberto,
ho potuto vedere che il fiume è in piena, le sue acque arrivano fino alla banchina senza coprirla, la pista ciclabile è percorribile, però ho visto ciclisti passare e giungere fino alle arcate di ponte Sant'Angelo, quindi tornavano indietro, questo vuol dire che più avanti la pista è coperta di fango o addirittura invasa dalle acque del Tevere.
E' sempre uno spettacolo magnifico! Ho quindi scattato due foto che pubblico qui sotto!



E' nato bike channel.


   Dal 12 febbraio è possibile vedere un canale televisivo tutto
dedicato al mondo della bici, si chiama Sky Channel canale 237,
è il primo canale tematico dedicato al mondo delle due ruote
ecologiche. Si rivolge a ciclisti professionisti, cicloamatori,
semplici appassionati della bicicletta e a tutto ciò che ruota
intorno a questo mondo.
Il monumento ai ciclisti
a Losanna in Svizzera,
davanti alla sede del CIO
(Comitato Olimpico Internazionale)

   Questo canale televisivo trasmette 24 ore su 24 con produzioni
locali e internazionali, si rivolge a 25 milioni di italiani che
usano la bicicletta giornalmente o che comunque posseggono una
bici. Questo mondo è visto con eleganza e bellezza, presenta reportage,
storie, aneddoti ed episodi raccontati con semplicità e passione.
Tra i collaboratori fissi vi sono due ciclisti professionisti
ora non più in attività: Mirko Celestino e Marco Saligari. Molto
bello anche il sito internet www.bikechannel.it che offre
approfondimenti e notizie dal mondo del ciclismo, attualmente
presenta un bel servizio sul "Cannibale" cioè Eddy Merckx,
un grandissimo campione che ha un rapporto molto stretto con
il nostro paese.
   L'abbonamento a questo canale sky costerà, dopo questi primi
giorni in cui è visibile gratuitamente a tutti gli abbonati Sky,
€ 9,90 al mese.
   In bocca al lupo a questo canale tematico dedicato alla bici,
lo seguiremo con simpatia, è un segno positivo della diffusione
di questo mezzo di trasporto che amiamo tanto!

venerdì 15 febbraio 2013

Roma in un libro: una strada da scoprire!


   Roma ha alcuni quartieri "alti" o se preferite "nobili", insomma
zone di questa città adatte ad un pubblico "fortunato". Nelle librerie
è presente un nuovo libro di una nuova scrittrice Clelia Arduini che
con grande discrezione racconta viale Cortina d'Ampezzo, nella zona
Nord della città. Per chi non la conosce si tratta di una zona ricca
di verde, elegante che dietro la riservatezza delle case o delle ville
nasconde notizie e fatti di persone che hanno avuto una vita affascinante,
ricca, a tratti divertente. Tra aneddoti di persone che hanno avuto un
ruolo di primo piano nel mondo dello spettacolo, della politica,
dell'imprenditoria, viene ricostruita la storia lontana e recente di
questo "quartiere" di Roma.
La copertina del libro è tratta da: www.ibs.it.

   Clelia Arduini, 50 anni, giornalista, si occupa prevalentemente di
turismo, cultura e ambiente. Attualmente collabora con Qui Touring
la rivista mensile ufficiale del Touring Club Italiano. Albeggi edizioni
è una piccola e giovane casa editrice specializzata nella saggistica,
nella poesia, nei libri di viaggio e fotografici.
   Un libro veramente bello! Consigliato a tutti coloro che amano la
nostra città e non sono mai sazi di scoprirla!
   Clelia Arduini, Viale Cortina d'Ampezzo, storie di uomini, artisti
e altri animali, ed. Albeggi.
   Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un'involontaria violazione di copyright, in modo che io provveda subito all'eliminazione dell'immagine usata per errore.

giovedì 14 febbraio 2013

Piazza Re di Roma: quanti ricordi!



   Piazza Re di Roma è una piazza moderna di Roma, si trova subito
fuori porta San Giovanni tra i quartieri Appio Latino e Tuscolano,
nel IX Municipio del comune di Roma. Risale ai primi del
Novecento, non è una piazza del centro storico, che vanta
tradizioni secolari, ma è comunque una piazza che ha da raccontare
una sua storia che è una storia positiva per la nostra città che ha
conosciuto tanti brutti esempi di speculazione edilizia, di costruzioni
senza tener conto di alcuna programmazione e quindi senza tenere in
considerazioni le esigenze dei cittadini: mercati, scuole, aree
verdi e via dicendo.

   La piazza è a pianta stellare e si deve al grande sindaco di Roma
Nathan che guidò la città in maniera esemplare con un progetto a
favore degli interessi cittadini e non dei poteri forti. Da questa
piazza si dipartono ben 7 strade. E' un nodo del traffico cittadino
di primaria importanza. Io la ricordo, quando ero bambino, con la via
Appia che la tagliava a metà, ricordo una giostra e i capricci per
salirci su, ma ero proprio piccolo. Ricordo - d'estate - una
bancarella di cocomeri con i grandi parallelepipedi di ghiaccio
che scolavano sull'asfalto. Era l'unico modo per garantire il
fresco alle fette di cocomero pronte per essere vendute.

   Negli anni che precedono e seguono l'ultima guerra mondiale
è stata frequentata da attori e gente del cinema per la presenza
di case cinematrografiche, nella vicina via Albalonga ha
abitato Federico Fellini con Giulietta Masina. Una lapide li
dovrebbe ricordare perchè Roma e i romani hanno ricevuto tanto
dal cinema.

   Un tram attraversava questa piazza, era diretto a Cinecittà,
tanto per rimanere in tema, un altro (ma ancora prima, io non
lo ricordo) proseguiva la sua corsa dopo gli stabilimenti
cinematografici e si arrampicava sui Castelli.
   Poi, per oltre vent'anni la piazza è stata chiusa, è diventata
il cantiere della metro A, tutti bandoni di metallo la circondavano,
era triste e grigia, solo una rotatoria per le macchine. Poi
finalmente il 1980 con l'inaugurazione della metropolitana,
ricordo il sindaco Petroselli sulla piazza che parlava ai
cittadini per restituire questo spazio verde alla cittadinanza
con una bella idea: abolire l'attraversamento interno alla
piazza e ingrandire così l'area verde, unica aria verde per
tutto il quartiere di San Giovanni (ancora non c'era l'area
verde tra San Giovanni e santa Croce), la Caffarella e villa
Lazzaroni sono lontane. Questa piazza è legata anche ai ricordi
dei primi appuntamenti amorosi, ma questa è una storia molto
personale che a molti non interessa.

   Domenica scorsa 10 febbraio la piazza è stata reinaugurata
dove un accurato lavoro di restauro. Una superficie di 4.000
mq è stata così riqualificata, il pavimento che era dissestato
e pericoloso è stato aggiustato, gli alberi potati, è stato
piantato un nuovo manto erboso per una superficie di 2.500 mq,
sono state rinfoltite le siepi, piantati nuovi alberi, l'area
giochi per bambini è stata ampliata fino a 400 mq, rifatta
l'area cani, potenziato l'impianto di illuminazione e di
irrigazione. Il costo per il comune di Roma è stato di 280.000
euro.
   E' veramente un piacere vedere la piazza riqualificata, un
pezzo di storia della città e di storia personale di tanti
romani passa da qui.
Tutte le foto di questo post sono state scattate da Piero Tucci.

mercoledì 13 febbraio 2013

Un'amicizia.

   Si è svolta ieri, a palazzo Poli, la presentazione dell'ultimo libro di Andrea Camilleri, "Un'amicizia. Angelo Canevari". Si tratta appunto del racconto della lunga amicizia tra lo scrittore "papà" del commissario Montalbano e dello scultore Angelo Canevari autore dei bronzi per la porta Santa di San Pietro oltre che le porte del duomo romanico di Belluno.
Un momento della presentazione del libro.

   Come ha raccontato Camilleri stesso la loro amicizia nasce per caso, le mogli erano colleghe di lavoro, diventate amiche hanno voluto far conoscere i rispettivi mariti tra di loro, subito è scattata l'amicizia che dura da oltre 60 anni. Questa relazione si è intensificata anche grazie al periodo di vacanza trascorso insieme sul monte Amiata in Toscana, dove entrambi hanno anche acquistato una casa a Bagnolo frazione di Santa Fiora. Sul monte Amiata l'amicizia si è rafforzata ed estesa anche ai figli di entrambi.
La splendida sala Dante
all'interno di palazzo Poli
dove si è tenuta la presentazione del libro di Camilleri.

Il meraviglioso affaccio da una finestra di palazzo Poli
con la vista di fontana di Trevi.

   L'intesa tra i due è diventata anche occasione di lavoro, per ben tre volte hanno collaborato in occasione di rappresentazioni teatrali con Andrea Camilleri nelle vesti di regista teatrale e Angelo Canevari di scenografo.
   La serata è stata introdotta da Maria Antonella Fusco dirigente dell'Istituto Nazionale della Grafica, Elena Pontiggia storica dell'arte, Vitaliano Tiberia presidente dell'Accademia Virtuosi del Pantheon, erano presenti Andrea Camilleri e Angelo Canevari.
La copertina del libro tratta da:
www.beniculturali.it.