Fantastica la passerella posta sopra la vasca della fontana di Trevi che permette di vederla da vicino. Un'occasione unica, da non perdere. La fila scorre, gli addetti alla vigilanza mi hanno assicurato che la fila non supera mai i 15 minuti anche se sono tantissimi i romani e i turisti che la visitano ogni giorno.
Nel
Famosa in tutto il mondo, l’opera del
Salvi si concretizza nella felice fusione dell’architettura e della plastica
con elementi naturali, le rocce e l’acqua. Il prospetto largo
Dal nicchione centrale si stacca la
colossale figura dell’Oceano, trascinato sul cocchio a conchiglia da due
cavalli marini, il cavallo sfrenato e il cavallo placido, guidati
da tritoni. La scogliera si estende a coprire la base del palazzo, mentre
l’acqua scroscia rimbalzando sui bacini
e nella gran vasca (80.000 metricubi di acqua al giorno, che alimentano le
fontane delle piazze Farnese, Navona, di Spagna e il ninfeo di villa Giulia).
Nella nicchia sinistra l’Abbondanza di Filippo Valle[5],
sopra Agrippa approva il disegno dell’acquedotto, rilievo di Andrea
Bergondi; nella nicchia a destra la Salubrità di Filippo Valle, sopra La
vergine indica la sorgente ai soldati, rilievo di Giovan Battista Grossi;
contro l’attico statue delle stagioni. Sul fastigio lo stemma Corsini sorretto
da geni alati di P. Benaglia. Davanti alla fontana si incurva una gradinata con
sedili, formante una specie di cavea.
“Il tema della fontana è il mare, dominato
dal dio Oceano che guida un cocchio trainato da due cavalli alati, il cavallo
agitato e quello placido, emblemi delle diverse condizioni delle onde… Ma in
fondo nessuno bada al racconto del mare, vogliamo solo farci travolgere da quel
disordine felice, dal caos eccitante della mareggiata imprigionata nella
fontana. Dopo il restauro il movimento sembra ancora più veemente, è un’opera
d’arte che non sta ferma neppure un secondo e ci trasmette la forza di ciò che
si trasforma nella continuità[6]”.
[1] Niccolò V, Tommaso
Parentucelli (Sarzana 1397 – Roma 1455) papa dal 1447. Nello stemma due chiavi
incrociate. Insigne umanista dovette subire la caduta di Costantinopoli nel
1453.
[2] Urbano VIII, Maffeo
Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644). Nello stemma tre api in campo blu.
Inaugurò il baldacchino berniniano di San Pietro, fece costruire palazzo
Barberini, la fontana del Tritone, il palazzo della Propaganda Fide utilizzando
il Pantheon e il Colosseo come cave.
[3] Clemente XII, Lorenzo
Corsini 1652 – 1740) papa dal 1730. Stemma a strisce diagonali con banda
orizzontale. Per risanare le finanze ripristinò il gioco del lotto. Fece
costruire la facciata di San Giovanni in Laterano, il palazzo della Consulta sul
Quirinale, pavimentò strade, acquistò la collezione Albani per il museo
Capitolino, condannò la Massoneria. La sua tomba è in San Giovanni in Laterano.
[4] Nicolò Salvi, (Roma
1697 – 1751) architetto italiano allievo di Antonio Canevari. Arrivò tardi a questo
lavoro dopo gli studi di matematica e filosofia. Anche a causa delle sue
malferme condizioni di salute eseguì solo quest’opera, la chiesa di Santa Maria
in Gradi a Viterbo e una cappella a San Giovanni Battista con il Vanvitelli,
allestita a Sant’Antonio dei Portoghesi, benedetta dal papa e inviata in
Portogallo via mare.
[5] Filippo Valle
(Firenze 1698 – Roma 1768) scultore, lavorò alla cappella Corsini in Laterano,
al palazzo della Consulta sul Quirinale e ha Sant’Ignazio.
[6] Marco Lodoli, L’energia ritrovata della Fontana di Trevi, in la Repubblica, cronaca di Roma, pag. I, del 27.12.15.