mercoledì 20 novembre 2024

Ecco la passerella che permette di avvicinarsi a Fontana di Trevi

 


Fantastica la passerella posta sopra la vasca della fontana di Trevi che permette di vederla da vicino. Un'occasione unica, da non perdere. La fila scorre, gli addetti alla vigilanza mi hanno assicurato che la fila non supera mai i 15 minuti anche se sono tantissimi i romani e i turisti che la visitano ogni giorno.


     Nel 19 a.C. Agrippa fece costruire per le sue terme un canale di 20 Km che condusse a Roma l’Acqua Vergine, cosiddetta perché vuole la tradizione che una fanciulla (Virgo) ne mostrasse la sorgente ai soldati assetati. Niccolò V[1] fece riparare i danni che avevano ostruito per otto secoli le condutture e fece costruire da Leon Battista Alberti la vasca terminale (1453), la fontana fu quindi restaurata da Urbano VIII[2] (con le entrate della tassa sul vino, per cui Pasquino disse: “Urban poi che di tasse aggravò il vino, ricreò con l’acqua il popol di Quirino”). Infine Clemente XII[3] bandito un concorso per un monumentale “mostra”, ne affidò l’esecuzione a Nicolò Salvi[4], che ne fece il suo capolavoro (1732-62). Ebbe tre inaugurazioni, nel 1735 da parte di Clemente XII, poi con Benedetto XIV, infine con Clemente XIII nel 1762. E’ antica usanza dei forestieri buttare una monetina nella vasca per assicurarsi il ritorno a Roma.

     Famosa in tutto il mondo, l’opera del Salvi si concretizza nella felice fusione dell’architettura e della plastica con elementi naturali, le rocce e l’acqua. Il prospetto largo 20 metri, alto 26 corrispondente al lato minore del palazzo dei duchi di Poli, aggetta nel mezzo con l’imponenza di un arco di trionfo costituito da un ordine di quattro colonne corinzie addossate a lesene, sormontato da un grandioso attico ornato da statue e coronato da balaustrata con ricco fastigio; le sue ali laterali hanno due piani di finestre tra lesene, e attico.

     Dal nicchione centrale si stacca la colossale figura dell’Oceano, trascinato sul cocchio a conchiglia da due cavalli marini, il cavallo sfrenato e il cavallo placido, guidati da tritoni. La scogliera si estende a coprire la base del palazzo, mentre l’acqua scroscia rimbalzando  sui bacini e nella gran vasca (80.000 metricubi di acqua al giorno, che alimentano le fontane delle piazze Farnese, Navona, di Spagna e il ninfeo di villa Giulia). Nella nicchia sinistra l’Abbondanza di Filippo Valle[5], sopra Agrippa approva il disegno dell’acquedotto, rilievo di Andrea Bergondi; nella nicchia a destra la Salubrità di Filippo Valle, sopra La vergine indica la sorgente ai soldati, rilievo di Giovan Battista Grossi; contro l’attico statue delle stagioni. Sul fastigio lo stemma Corsini sorretto da geni alati di P. Benaglia. Davanti alla fontana si incurva una gradinata con sedili, formante una specie di cavea.

   “Il tema della fontana è il mare, dominato dal dio Oceano che guida un cocchio trainato da due cavalli alati, il cavallo agitato e quello placido, emblemi delle diverse condizioni delle onde… Ma in fondo nessuno bada al racconto del mare, vogliamo solo farci travolgere da quel disordine felice, dal caos eccitante della mareggiata imprigionata nella fontana. Dopo il restauro il movimento sembra ancora più veemente, è un’opera d’arte che non sta ferma neppure un secondo e ci trasmette la forza di ciò che si trasforma nella continuità[6]”.




[1] Niccolò V, Tommaso Parentucelli (Sarzana 1397 – Roma 1455) papa dal 1447. Nello stemma due chiavi incrociate. Insigne umanista dovette subire la caduta di Costantinopoli nel 1453.

[2] Urbano VIII, Maffeo Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644). Nello stemma tre api in campo blu. Inaugurò il baldacchino berniniano di San Pietro, fece costruire palazzo Barberini, la fontana del Tritone, il palazzo della Propaganda Fide utilizzando il Pantheon e il Colosseo come cave.

[3] Clemente XII, Lorenzo Corsini 1652 – 1740) papa dal 1730. Stemma a strisce diagonali con banda orizzontale. Per risanare le finanze ripristinò il gioco del lotto. Fece costruire la facciata di San Giovanni in Laterano, il palazzo della Consulta sul Quirinale, pavimentò strade, acquistò la collezione Albani per il museo Capitolino, condannò la Massoneria. La sua tomba è in San Giovanni in Laterano.

[4] Nicolò Salvi, (Roma 1697 – 1751) architetto italiano allievo di Antonio Canevari. Arrivò tardi a questo lavoro dopo gli studi di matematica e filosofia. Anche a causa delle sue malferme condizioni di salute eseguì solo quest’opera, la chiesa di Santa Maria in Gradi a Viterbo e una cappella a San Giovanni Battista con il Vanvitelli, allestita a Sant’Antonio dei Portoghesi, benedetta dal papa e inviata in Portogallo via mare.

[5] Filippo Valle (Firenze 1698 – Roma 1768) scultore, lavorò alla cappella Corsini in Laterano, al palazzo della Consulta sul Quirinale e ha Sant’Ignazio.

[6] Marco Lodoli, L’energia ritrovata della Fontana di Trevi, in la Repubblica, cronaca di Roma, pag. I, del 27.12.15.


Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova il tempietto che vedi sotto.


Nella foto di ieri il Globe che si trova a villa Borghese presso piazza di Siena.

     Nasce da una straordinaria intuizione di Gigi Proietti e all'impegno del sindaco Walter Veltroni. E' stato costruito nel 2003 a imitazione dell'omonimo teatro elisabettiano londinese che si inaugurò a Shoreditch nel 1576. La sua realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento della famiglia Toti imprenditrice nell'edilizia (Lamaro Appalti, ha finanziato anche il Mart di Rovereto e il restauro della galleria Colonna Alberto Sordi), il teatro è infatti intitolato alla memoria di Silvano Toti. La direzione artistica venne subito affidata a Gigi Proietti. Si tratta di un teatro all'aperto, costruito in soli tre mesi e inaugurato nell'ottobre 2003, completamente in legno, realizzato con ben 600 mc di rovere delle foreste del Nord della Francia (Ardenne), la sua stagione è esclusivamente estiva. Il teatro ha una capienza di 1.250 posti di cui 420, come da tradizione elisabettiana, sono i posti in piedi della platea. Seguono tre ordini di balconate. L’altezza massima del teatro è di dieci metri, con un diametro interno di 23 metri ed esterno di 33 metri. La circonferenza esterna è di cento metri.  L'inaugurazione è avvenuta nel centenario del passaggio della villa alla proprietà comunale. Dopo la morte di Gigi Proietti (novembre 2020) il teatro gli è stato intitolato.

     Il 22 settembre 2022 crolla una scala del teatro Globe al termine di uno spettacolo per le scuole. Ragazzi e professori sono precipitati per tre metri, dodici ragazzi finiscono in ospedale (una verrà operata alla schiena al Policlinico Gemelli). Si apre un’inchiesta. I quotidiani del primo aprile 2023 informano che il certificato di idoneità statica della struttura era scaduto da undici mesi. Nel giugno 2023 il Comune stanzia 312.000 euro per realizzare una struttura accanto al teatro per portare avanti la programmazione. Nel settembre 2023 si decide di smontare il teatro perché le prescrizioni per renderlo sicuro sono difficili da rispettare.


martedì 19 novembre 2024

Il simbolo della Sapienza!

 


   Finito il restauro della statua della Minerva di Arturo Martini (1935). Ripulita con acqua distillata e detergenti, dal 18 novembre è tornata visibile al pubblico. Eliana Billi, docente di museologia e critica artista e del restauro che ha diretto i lavori ha dichiarato: “E’ stata applicata resina acrilica e cera. Il risultato è un nero-verde tipico dell’ossidazione del bronzo”. 

La città Universitaria occupa un’area trapezoidale di circa m 500 x 400, sorse negli anni 1932-35 su progetto generale di Marcello Piacentini che chiamò a  collaborare sia architetti della corrente razionalista sia della tradizione accademica. E’ un complesso grandioso e di ampio respiro, con fabbricati non molto alti e ben distanziati e circondati da belle piantagioni. Rappresenta una delle più importanti realizzazioni architettoniche del fascismo. “Venne inaugurato il 31 ottobre 1935 in ritardo di tre giorni sull’anniversario della marcia su Roma, cosa che fece arrabbiare notevolmente il duce”. Da: Vittorio Emiliani, Roma capitale malamata, ed. Il Mulino, pag. 174.

     “Non costruiremo facciate stempiate, costituite soltanto di vetro e acciaio o di grigio monotono cemento come si usa oggi nel Nord Europa, a striscioni orizzontali senza simmetria… ma useremo ampi e sontuosi ingressi posti sugli assi della compostissima planimetria… Dunque edifici italianissimi, anzi romanissimi” proclamava Marcello Piacentini sulla Tribuna del 2 febbraio 1933. Nel 1932 Mussolini gli aveva affidato la pianificazione  generale e la direzione dei lavori con l’intesa che Piacentini avrebbe riservato per se la progettazione dell’edificio più rappresentativo delegando quella dei vari istituti ad alcuni giovani architetti scelti fra i migliori di tutta Italia. L’università è dunque il prodotto di una mediazione: da un lato Piacentini abbandona a lavori iniziati la costruzione di una torre monumentale, dall’altra i giovani ancora illusi che il regime abbia adottato il movimento moderno rinunciano a una radicalizzazione dei criteri razionalisti a cui si ispirano. Nonostante il romanissimo travertino e il sontuoso ingresso, il principio prevalente è la funzionale distribuzione dei volumi, l’assenza di inutili decorazioni, il ricorso alla tecnologia più avanzata. Prevale l’ossatura in cemento armato, il rivestimento oltre che di travertino o intonaco è in mattoncini di vetro, in cortina di mattoni; le vetrate hanno profilati e serramenti metallici; si introduce l’anticorodal (un tipo di alluminio autarchico) e il vetrocemento. Risaltano per l’originalità e la novità delle loro proposte gli istituti di botanica, di fisica e di matematica. Tutto il paragrafo da Irene de Guttry, Guida di Roma moderna, ed. De Luca, 1978, pag. 64.


Buone nuove per piazza Augusto Imperatore!

 


   Grazie ad un accordo tra pubblico e privato, verrà restaurato il palazzo davanti al mausoleo di 12.000 mq destinati a uffici per 700 dipendenti e 20 sale riunioni, ci saranno spazi per brand di lusso e chef stellati. Sarà restaurata largo dei Lombardi su via del Corso che sarà solo pedonale. Un esempio di collaborazione pubblico-privato. Il ristorante Vero Alfredo tratta per non lasciare il locale, il contratto di affitto è scaduto nel 2015, due sentenze contro il gestore.


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Nella foto di ieri il serbatoio dell'Acqua Marcia costruito in forme neobarocche agli inizi del Novecento da Raffaele De Vico nel parco dei Daini, una sezione di villa Borghese.

lunedì 18 novembre 2024

Nuovo museo Andersen, da non perdere

 


Inaugurato il primo novembre il riallestimento del museo Andersen. Da oggi si chiamerà Villa Helene. Dopo vari studi è stato possibile ricostruire una parte degli ambienti del piano nobile della casa così come si presentava negli anni Trenta del Novecento, popolati dagli stessi protagonisti e artefici della singolarissima storia dell’artista Andersen (amico di Henry James) offrendo ai visitatori un’immersione nell’atmosfera dell’epoca. Oltre alla singolare collezione di sculture, disegni e dipinti la casa possiede anche un patrimonio archivistico e un’interessante biblioteca che sono stati fonte di preziose informazioni nella ricostruzione degli ambienti della casa dell’artista. Inalterati i due grandi atelier al piano terra, il primo piano è tornato all’atmosfera originaria.


Buone nuove per il quartiere Marconi!

 


   Un altro intervento di riqualificazione urbana che parte dopo decenni di degrado. Nel quartiere Marconi nell’area Ex API-Vetreria Bacci in Via dei Prati dei Papa:  sono iniziate le attività di bonifica e la demolizione dei due manufatti industriali abbandonati da anni.

Oltre all’edificazione di edifici residenziali privati e spazi commerciali, questo intervento prevede:

-          la riqualificazione di Via dei Prati dei Papa e di Via Antonio Meucci;

-          nuova piazza pubblica accessibile sia da Viale Marconi sia da Via dei Prati dei Papa e facilmente raggiungibile anche da Via Borghesano Lucchese e Via Grimaldi;

-          la sistemazione di aree a verde con nuove piantumazioni di alberi;

-          la creazione di circa 200 parcheggi pubblici;

-          nuovi locali a disposizione del Municipio per servizi ed attività pubbliche.

La durata dei lavori è di 24 mesi. Nella foto lungotevere Pietra Papa.


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 sai come si chiama e dove si trova il serbatoio che vedi sotto.


Nella foto di ieri i propilei di stile egizio a villa Borghese.

domenica 17 novembre 2024

Capitan Ignazio in bici!

 


   Questa mattina splendida passeggiata in bici con VediROMAinBici sulle tracce di Capitan Ignazio. Il nostro amico Roberto ci ha portato nei luoghi di Roma che ricordano Ignazio di Loyola, fondatore dell'ordine dei Gesuiti. Un uomo che ha lasciato una traccia profonda nella storia della Chiesa e non solo. L'attuale Papa è un gesuita, appunto papa Francesco. E' stata una mattina fredda ma di pieno sole, il livello culturale è stato molto alto, il modo di esporre gli argomenti è stato coinvolgente, a tratti spiritoso. Veramente una pedalata che ci ha insegnato molto.


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 sai come si chiama e dove si trova la costruzione che vedi sotto.



Nella foto di ieri il portichetto di villa Borghese.

sabato 16 novembre 2024

Un aiuto per chi è in difficoltà economiche


 

   Contributo all’affitto, online il bando per neogenitori e famiglie numerose. Fino a 1.000 euro a famiglia, si chiede on line tramite Spid, CIE o CnS. Il provvedimento grazie alle risorse messe a disposizione dalla Fondazione Roma che ammontano ad un milione di euro, sono venuti a mancare i contributi governativi. E’ necessario un Isee inferiore a 14.000 euro. Nella foto sopra un esempio di case popolari risalente a prima dell'ultima guerra, siamo a piazza Tuscolo.

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 sai come si chiama e dove si trova il portico che vedi sotto.


Nella foto di ieri il busto ad Oberdan a villa Borghese.

venerdì 15 novembre 2024

Alberto Manzi, il maestro di tutti!

 


Sicuramente ricorderete il maestro Alberto Manzi che nei primi anni della televisione conduceva la trasmissione "Non è mai troppo tardi" usata nelle scuole per adulti per l'alfabetizzazione di tanti italiani che negli anni del dopoguerra erano analfabeti. Tale trasmissione ha contribuito fortemente alla rinascita dell'Italia dopo il disastro delle guerra e al boom economico che ne seguì.
In questi giorni alla biblioteca Alessandrina dentro la Città Universitaria hanno allestito - in ricordo del maestro- una mostra nel centenario della sua nascita. E' una mostra che si basa sui registri e altro materiale didattico conservato nella scuola Fratelli Bandiera presso piazza Bologna dove lui insegnava. In pratica nasce da un lavoro simile a quello fatto da un gruppo di insegnanti sull'archivio storico della Cagliero, da esso è nato il "Museo della Scuola del Novecento" che in questo periodo è gestito e aperto al pubblico dal TCI. La mostra del maestro Alberto Manzi è aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 19 tranne sabato e domenica, ingresso libero. Fino al 3 febbraio.

Buone nuove per la nostra città!

 


   Ieri all'Auditorium Roberto Gualtieri, facendo il terzo Rapporto Annuale alla Città, ha dato in anteprima alcune date relative ad inaugurazioni che sono imminenti e rappresentano un cambiamento positivo. Il 20 dicembre sarà inaugurata piazza Pia, tra Castel Sant'Angelo e via della Conciliazione, l'opera più importante del Giubileo. Nascerà così tutto un bellissimo percorso pedonale tra Castel Sant'Angelo, via della Conciliazione, piazza San Pietro, via di Porta Angelica e piazza Risorgimento. Inoltre il 28 dicembre verrà inaugurata piazza San Giovanni, il 23 dicembre piazza dei Cinquecento, nasce così un percorso in parte pedonale tutto riqualificato che dalla stazione Termini arriva a via Einaudi, piazza della Repubblica e via Vittorio Emanuele Orlando. A dicembre riapre il ponte dell'Industria (per noi romani è il ponte di Ferro), sarà ampliato, con un carico maggiore di transito, un percorso pedonale e ciclabile. A gennaio riapre piazza Augusto Imperatore, tra dicembre e gennaio riaprono tutte le fontane attualmente in restauro (ad esempio quelle di piazza Navona, piazza Farnese, la Barcaccia, la fontana delle Tartarughe e altre). In autunno aprono le stazioni porta Metronia e Colosseo della metro C. Nella foto il progetto di piazza Pia.

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 sai come si chiama e dove si trova il busto che vedi sotto.


Nella foto di ieri l'esedra degli eroi, ovvero alcuni patrioti morti nella prima guerra mondiale. Questi busti si trovano a villa Borghese, presso il cavalcavia del muro Torto.