giovedì 30 novembre 2023

Evviva si farà la ciclabile Roma - Ostia

 


     Per tutti i ciclisti romani il sogno, la pedalata più bella è quella di arrivare in bici fino al mare. Adesso c'è una bellissima notizia, viene da una intervista al Corriere della Sera del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca il quale ha dichiarato che  tra i progetti che gli stanno più a cuore c’è  il collegamento Ciclabile tra il Colosseo e Ostia Antica. Su questo - e su tutti gli altri progetti finanziati dal governo con 1.212.000 euro - a dicembre verrà istituita una cabina di regia presieduta dal presidente Rocca. Non sappiamo se questa pista ciclabile seguirà il Tevere o sarà parallela alla via Cristoforo Colombo, importante è che si faccia. Speriamo che questo sogno diventi presto realtà.


Sei romano de Roma se...

 sai cosa rapprensentano e dove si trovano i due quadri che vedi sotto.



Nella foto di ieri il ritratto di Giovanni Battista Piranesi opera del pittore Giovanni Labruzzi che si trova a palazzo Braschi. Piranesi è stato un famoso incisore del Settecento che ci ha lasciato tante immagini di Roma, una testimonianza viva di come era la nostra città.

mercoledì 29 novembre 2023

Per chi ama il cinema!

 Questa è una mostra da non perdere...



Sei romano de Roma se...

 sai chi è la persona ritratta nel quadro che vedi sotto e dove si trova.


Nelle foto di ieri la scala interna a palazzo Braschi.

     Nobile architettura neo cinquecentesca di Cosimo Morelli[1] del 1791-96, fu eretto per i nipoti di papa Pio VI Braschi, è l’ultimo palazzo delle famiglie papali costruito in Roma. L’occupazione francese del 1798 causò l’interruzione dei lavori che furono ripresi nel 1802 con l’intervento di Giuseppe Valadier e conclusi nel 1811. Divenuto nel 1871 proprietà dello Stato, fu destinato a sede del Ministero dell’Interno, poi della Federazione Fascista dell’Urbe, con la caduta del fascismo fu occupato da trecento famiglie di sfollati, dal 1952 ospita il Museo di Roma destinato a ricordare la storia e la vita della città dal medioevo all’età moderna. Chiuso per inagibilità nel 1987, l’edificio viene sottoposto ad ingenti lavori di restauro. Riapre al pubblico nel 2002 (sindaco Veltroni). Nel 2017 si inaugura il nuovo allestimento, il primo piano è destinato alle mostre temporanee.

     Ha la pianta a forma di trapezio, con spigoli smussati, e la facciata minore, ma principale, sulla piazza, portale con due colonne doriche, sopra cui una balconata continua attraversante tutta la facciata (motivo insolito nell’architettura del tempo); piano terreno a bugne con ammezzato; due piani nobili, il primo con timpani curvilinei, il secondo triangolari, segue un terzo piano con il sottotetto, ricco cornicione includente, nel fregio (stelle e gigli dello stemma Braschi) le finestre rotonde del sottotetto. Le teste di leone con la pigna in bocca sono dello stemma Onesti. La facciata maggiore è su via di Pasquino.

     Attraversato il cortile si entra nell’androne dove sono esposte le due grandi statue del Battista e di Gesù di Francesco Mochi (1629-34), eseguite per San Giovanni dei Fiorentini e poi collocate alla testata Nord di Ponte Milvio. Qui anche la berlina Chigi della fine del Settecento.

     Lo scalone che conduce al primo piano, opera di Morelli, nella quale probabilmente mise mano anche il Valadier, adorno di sculture antiche e di stucchi con scene dell’Iliade e della storia romana di L. Acquisti del 1804, è sostenuto da 18 colonne antiche di granito provenienti dal portico di Caligola (portico che univa Campidoglio a Palatino sopra la Basilica Giulia). E’ tra i più belli di Roma.



[1] Domenico Morelli. (Imola 1732 - 1812) architetto tipico del passaggio dal barocco al neoclassicismo, la sua opera più importante è palazzo Braschi in Roma, ultimo palazzo di una famiglia papale per Pio VI Braschi. Cattedrale di Macerata, teatro Pergolesi di Jesi, chiesa di San Prospero a Imola.


martedì 28 novembre 2023

Il ponte di Ferro simbolo di Roma

 


     Il ponte di Ferro è uno dei simboli di Roma, o almeno della Roma post-industriale. Posto a cavallo tra l'Ostiense e il Portuense, il ponte segna il panorama urbano, è comparso in molti film che inquadrano anche il vicino gazometro e ci fa pensare ad un passato di Roma come città industriale. 

     Il suo vero nome è ponte dell’Industria, ma nell’uso comune noi romani continuiamo a chiamarlo "Ponte di Ferro", è più facile, ci si capisce subito. Costruito nel 1862-63 ed inaugurato dal papa Pio IX, era un ponte ferroviario, serviva per condurre la ferrovia per Civitavecchia, inizialmente attestata alla stazione Trastevere, a Termini. Costituito da due semplici campate in ferro, gettate ognuna su quattro piloni ravvicinati in mezzo, nel centro aveva una parte movibile (tipo levatoio) per permettere il passaggio delle imbarcazioni più grandi. Fu realizzato dall'ing. francese Barthelemj. Nel 1907-10 venne costruito il ponte ferroviario attuale, detto anche di San Paolo, quindi il ponte in ferro divenne stradale. Venne rimodernato nel 1924 e prese l'aspetto attuale, con le campate ad arco e la parte mobile eliminata. Al di sotto venne fatto passare un gasdotto. Triste il ricordo delle donne che assaltarono un forno nelle vicinanze, nei nove mesi di occupazione militare nazista di Roma, e vennero fucilate su questo ponte. Nella storia del ponte anche un “pesce d’aprile” nel 2014  opera di Augusto Santori, già consigliere dell’XI municipio. In un comunicato stampa veniva denunciato il furto notturno del ponte, il ponte era stato smontato e portato via. Voleva essere una provocazione per richiamare l’attenzione sui furti di ferro e rame  che causano ingenti danni economici per i contribuenti romani. Il giorno due ottobre 2021 alle ore 11,30 il ponte prese fuoco, caddero nel fiume alcune sue parti, non il piano strada. Sembra che dalle telecamere della caserma dei Vigili del Fuoco / Sommozzatori, risulti che l'incendio sia partito da un fornelletto di un clochard. Da luglio scorso ci sono importanti lavori che dureranno 14 mesi non solo per il restauro ma per la messa a norma antisismica, la sede sarà aumentata dagli attuali 7 metri a 11 e aumentata la portata in modo che anche i bus Atac possano passare.


Sei romano de Roma se...

 sai dove si trovano queste scale.


Nelle foto di ieri alcuni reperti di epoca medioevale e romana del museo Barracco.

lunedì 27 novembre 2023

Viva il teatro

 


     Una buona notizia per tutti gli amanti del teatro! Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha annunciato l’intenzione di acquistare il teatro Eliseo che  è in vendita al prezzo di 24 milioni. Purtroppo è chiuso da tre anni. Dal 2015 la direzione artistica è di Luca Barbareschi che ha ricevuto contributi statali oggetto di polemiche. Ad inizio mese Verdone aveva lanciato un appello per salvare il teatro.

     Il teatro Eliseo è il più giovane dei grandi teatri romani sorto nella primavera del 1900 come teatro all'aperto dotato del solo palcoscenico in legno, era situato praticamente sulla terrazza del palazzo Rospigliosi. Il nome era praticamente obbligato Arena Nazionale. Solo sei anni dopo si decise di erigere un vero e proprio teatro in muratura e fu il primo teatro interamente in cemento armato, cambiò il proprio nome in teatro Apollo.

     Nel 1912 il ridotto (spazio separato per eventi minori) venne reso indipendente. Il teatro si chiamò Cines, mentre il ridotto Sala Apollo divenne un locale notturno. Nel 1914 la facciata assume lo stile liberty attuale e il Cines divenne sala cinematografica ma saltuariamente vi si tennero spettacoli teatrali. Durante la prima guerra mondiale cambiò ancora nome in Gran Cinema.

     Con la fine della "grande guerra" il teatro assunse finalmente il nome di teatro Eliseo. Vi si tennero operette, opere liriche e ancora prosa. Nel 1938 avvenne un ulteriore rifacimento ad opera di Luigi Piccinato[1] che diede al teatro una forma più elegante e simile all'attuale. Venne aumentata la capienza del teatro, si passò da 600 a 1300 spettatori, venne ampliato lo spazio scenico per l'introduzione di nuovi macchinari e allargato il boccascena.

     Nel 1979 si entrò in possesso del Piccolo Eliseo dove si tennero regolari stagioni di prosa in uno spazio per 300 spettatori. Nel 1982 Giancarlo Capolei ristrutturò l'Eliseo riducendo i posti a 956, per una maggiore comodità e visibilità, ammodernando gli impianti.

     Il teatro Eliseo e il Piccolo Eliseo Patroni Griffi[2] hanno avuto un cartellone regolare che spazia dalla prosa classica alla contemporanea fino al 2020, era tra i teatri più frequentati della capitale.



[1] Luigi Piccinato (Legnago, Verona 1899 - Roma 1983) architetto e urbanista, teorico della storia dell'architettura. Nel 1959 vinse il concorso per la stazione di Napoli, nel 1953 ha redatto il PRG di Matera, nel 1961 quello per lo stadio Adriatico di Pescara. Nel 1945 ha fondato con Zevi, Ridolfi e Nervi l'APAO l'Associazione per l'Architettura Organica che voleva portare in Italia le idee di Wright. Ha insegnato nelle Università di Napoli, Venezia e Roma. E' stato consigliere comunale a Roma per il PSI. Case in piazza Santa Maria Liberatrice - via Branca - via Vanvitelli, villini in via Monte Parioli.

[2] Giuseppe Patroni Griffi (Napoli 1921 - Roma 2005) regista teatrale, drammaturgo e sceneggiatore, è stato direttore artistico del teatro Eliseo, allievo di Luchino Visconti.


Sei romano de Roma se...

 sai come si chiamano e dove si trovano le opere scultoree che vedi sotto.



Nelle foto di ieri statue del periodo greco al Museo Barracco.

domenica 26 novembre 2023

I palazzi del potere con Vediromainbici

 


Bellissima, molto interessante, originale la pedalata di oggi proposta da VediROMAinBici. Giornata molto fredda ma con un bel sole, oggi eravamo in tanti in bici. Il tema di oggi è stato: "I palazzi del potere". Guidati dal nostro amico Salvatore abbiamo visitato:

1. Il palazzo del Consiglio Superiore della Magistratura in piazza indipendenza;
2. La sede del Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) in via Isonzo;
3. Pausa caffè a villa Borghese (chiosco in piazzale delle Canestre);
4. Agenzia delle Dogane in piazza Mastai (Trastevere);
5. Consiglio di Stato in piazza Capodiferro.
Un sentito grazie al nostro amico Salvatore per la serietà e la competenza espressa, grazie a Vincenzo, Giancarlo e Tonino che hanno chiuso il gruppo.







Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trovano le opere che vedi sotto.



Nelle foto di ieri opere di arte greca al museo Barracco.

sabato 25 novembre 2023

Arte in Nuvola

 


Per chi non è mai stanco di lasciarsi circondare dal bello! Da non perdere "Arte in nuvola" fino a domani alla Nuvola di Fuksas all'Eur.







Sei romano de Roma se...

 sai come si chiamano e dove si trovano le opere che vedi sotto.




Nelle foto di ieri il corridoio/veranda del museo Barracco.

venerdì 24 novembre 2023

Sempre più bella la nostra Caffarella

 


Una bella novità ci viene fornita dal Comitato per il Parco della Caffarella. Pian piano va avanti la sistemazione di questo meraviglioso parco che è un luogo magico di Roma!
Riporto integralmente quanto scritto sulla pagina Fb del comitato:
"Oggi 20 novembre il Dipartimento Ambiente ha effettuato un nuovo sgombero in via della Caffarella, 15, dove c'era uno smorzo. Siamo contenti e ringraziamo il Dipartimento Ambiente. Non basta però: il prossimo anno dovrà essere liberato il sedicente vivaio Palisano di via Appia Antica, 27, delocalizzato il vivaio, sempre a via Appia Antica, 27 e disdetto l'iniquo contratto di affitto fra il Comune di Roma e l'Azienda agricola Appia Antica (8,6 ettari più un casale da 10 vani per 85 euro al mese).

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova il loggiato che vedi sotto.




Nelle foto di ieri reperti archeologici della Mesopotamia.

giovedì 23 novembre 2023

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiamano e dove si trovano i reperti archeologici che vedi sotto.




Nelle foto di ieri reperti archeologici egiziani e della Mesopotamia.

mercoledì 22 novembre 2023

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trovano questi reperti archeologici.




Nelle foto di ieri alcuni reperti di arte egizia presenti nel museo Barracco.

martedì 21 novembre 2023

Viva il parco di Centocelle

 



   Evviva! Una buona notizia per il parco di Centocelle, già aeroporto militare di Roma, è stato il primo aeroporto italiano, dove i fratelli Wright fecero volare per la prima volta un oggetto più pesante dell'aria (era il 15 aprile 1909), cioè un aeroplano. Adesso arrivano 570 alberi, è il via alla riqualificazione. Alberi e arbusti messi a dimora garantiranno un assorbimento di 47 tonnellate di CO2 in un anno. L'assessore Sabrina Alfonsi ha dichiarato: "Prende il via la prima fase di un ampio piano di riqualificazione. Si tratta della messa a dimora di lecci, pioppi, olmi, farnie, roverelle. Le piantumazioni andranno avanti in tutto il primo trimestre del 2024". Il parco di Centocelle è un parco importante per tutto il quadrante Est di Roma, si tratta di un’area di 126 ettari. Ma la riqualificazione non si ferma qui, con 5 milioni di euro ospiterà campi di pallavolo, tennis, basket, corsie per l’atletica, una nuova piazza, un’area pedonale con acqua vaporizzata. Saranno aperti i sotterranei. Il tutto sarà realizzato entro il 2024. Speriamo che tutto ciò si realizzi, perchè tale parco potrebbe anche ospitare eventi di grande portata!


Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la collezione che vedi sotto.






Nella foto di ieri il busto di Ercole posto all'ingresso del museo Barracco.

lunedì 20 novembre 2023

Fantastica notizia per tutti gli amanti del verde pubblico romano

 




Restaurato e aperto al pubblico il Casale dei Cedrati all'interno di villa Doria Pamphili. Dopo una chiusura di sette anni torna a vivere con installazioni, incontri letterari e scientifici, spettacoli e musica il bellissimo Casale dei Cedrati, tutto questo con il contributo della cittadinanza attiva. Tutta la villa sarà riqualificata con 15 milioni per il restauro delle fontane, serre, statue, cura degli immobili e bagni pubblici. Da ieri il casale dei Cedrati ospita una caffetteria, una libreria, un centro culturale, una sala di lettura, spazi aperti tutti i giorni tranne il martedì. Sarà gestito sulla base di un sul rapporto pubblico privato, un modello che sarà replicato a villa Ada, villa Sciarra e in nuovi parchi.


Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la scultura che vedi sotto.



Nelle foto di ieri la chiesa di Sant'Agnese in Agone, a piazza Navona.

eretta sul luogo ove, secondo la tradizione la santa fu esposta nuda alla gogna e fu ricoperta dai suoi capelli scioltisi prodigiosamente. L’attuale costruzione fu cominciata da Girolamo e Carlo Rainaldi[1] (1652) sotto Innocenzo X e compiuta dal Borromini (1653-57), che la modificò sensibilmente e al quale si devono la concava facciata a un solo ordine di pilasti e colonne, e l’alta CUPOLA, i campanili gemelli sono su disegno del Borromini, con intervento di Antonio Del Grande e di Giovanni Maria Baratta.

     Interno. Conserva del Rainaldi la pianta a croce greca, con i bracci trasversali più profondi di quelli longitudinali e con grandi nicchie all’incontro dei bracci stessi: il resto, splendente di ori e marmi è del Borromini: La cupola, sorretta da otto colonne di cottanello, è affrescata da Ciro Ferri (morto nel 1689 senza aver compiuto il lavoro, che fu ultimato dal suo allievo Sebastiano Corbellini) e, nei pennacchi, dal Baciccia (circa 1665), che vi raggruppò splendide figure allegoriche.

     Ai sette altari marmorei, grandi rilievi seicenteschi e statue: da destra Morte di Sant’Alessio, di Giovanni Francesco Rossi; Sant’Agnese tra le fiamme, statua, e Martirio di Sant’Emerenziana, rilievo di Ercole Ferrata; Sacra Famiglia e Angeli, all’altare maggiore di Domenico Guidi; Martirio di Santa Cecilia di Antonio Raggi; San Sebastiano statua di Pier Paolo Campi; Sant’Eustachio tra le belve, rilievo di Melchiorre Cafà, ultimato da Ercole Ferrata.

     La cappella dedicata a San Filippo Neri venne restaurata nel 1859 su progetto dell’architetto Andrea Busiri Vici. All’interno di un tabernacolo a forma di tempietto, posto sull’altare, Pio X fece sistemare il teschio di Sant’Agnese fin a quel momento custodito nel Sancta Sanctorum

     Sopra l’ingresso, monumento di Innocenzo X, sepolto con altri membri della famiglia Pamphili in una cripta a sinistra dell’altare maggiore, il monumento è opera di G. B. Maini.

     Nel sotterraneo sale a volta con ruderi del Circo di Domiziano, pavimenti romani a mosaico, alle pareti affreschi medioevali; all’altare Miracolo dei capelli di Sant’Agnese, rilievo marmoreo, ultima opera di Alessandro Algardi (circa 1653).

     Nel 1988, nella chiesa di Sant’Agnese in Agone, si sono svolti i funerali di Giorgio Almirante leader del Msi – Destra Nazionale, era deceduto il 22 maggio.



[1] Girolamo Rainaldi e Carlo Rainaldi. Padre e figlio. Girolamo (Roma 1570 – 1655) iniziò come assistente di Domenico Fontana. La sua prima opera è il catafalco per Alessandro Farnese al Gesù (1589) e a Sisto V in San Pietro. Come architetto della famiglia Farnese realizzò Santa Teresa a Caprarola, Santa Lucia a Bologna. Lavorò a palazzo Pamphilj e alla chiesa poi sostituito da Borromini. Ha realizzato la tomba Sfondati a Santa Cecilia in Trastevere.

Carlo (Roma 1611-1691). Collaborò con il padre al palazzo Nuovo in Campidoglio e a palazzo Pamphili. Realizzò il suo capolavoro con la chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli (1633-67), fece la facciata di Sant’Andrea della Valle, le chiese gemelle di piazza del Popolo, la facciata absidale di Santa Maria Maggiore, la chiesa del Suffragio in via Giulia, la cappella Spada nella chiesa Nuova, la tomba di Clemente IX in Vaticano. Presentò un progetto per il Louvre.


domenica 19 novembre 2023

Le sorgenti di Roma

 


Mattina fredda, a tratti con il sole, eravamo in tanti oggi anche a causa del blocco del traffico, era una domenica ecologica, in tanti hanno approfittato per una pedalata in tranquillità. VediROMAinBici ha organizzato una pedalata sul tema "Le sorgenti di Roma", complimenti al nostro amico Filippo che ci ha fatto da guida.

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.




Nella foto di ieri la Venere che si trova al primo piano di palazzo Altemps.