giovedì 31 gennaio 2019

Sempre più bella la basilica di San Pietro!


   Bisogna tornare a visitarla! La Basilica di San Pietro presenta una grande novità, da pochi giorni.

Centomila led a San Pietro illuminano l'interno della chiesa dalla sera del 25 del mese. Un progetto realizzato da Osram. L’azienda bavarese ha utilizzato 780 apparecchi speciali tutti mimetizzati e integrati negli elementi architettonici, sarà attuata una riduzione del 90% di energia. E' stata lluminata una superficie di 22.000 mq.


Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.


Nella foto di ieri la chiesa di San Gerardo Maiella nel quartiere di villa De Sanctis.
Si apre su una strana piazza pedonale (parte della piazza presenta un parcheggio sotterraneo) posta lungo il percorso di via Francesco Ferraironi, la festa patronale è a ottobre. La parrocchia è stata creata nel 1978 dal cardinale vicario Ugo Poletti. Il complesso parrocchiale è stato progettato da Aldo Aloysi[1] e realizzato nel 1980-81, consacrata nel 1982. E’ un edificio simile a un capannone industriale o un garage con evidente sviluppo orizzontale, interno a base quadrata. Presenta due ingressi uguali sotto una pensilina, alta croce sulla destra come campanile. Don Benito Vaschetta è stato il primo parroco.



[1] Aldo Aloysi. L’arch. È autore della chiesa di San Gregorio Magno alla Magliana, di Nostra Signora di Fatima in via del Fontanile Nuovo alla Borgata Ottavia (presso via Trionfale).


mercoledì 30 gennaio 2019

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.

Nella foto di ieri la chiesa di San Barnaba a Tor Pignattara in piazza dei Geografi.
San Barnaba si festeggia l’11 giugno. Era uno degli apostoli, originario di Cipro, introdusse Saulo di Tarso, da poco convertito nel novero dei fratelli e lo accompagnò nel suo primo viaggio per l’evangelizzazione dell’Asia. Partecipò al primo concilio di Gerusalemme.
     Prima della costruzione della chiesa attuale la parrocchia (creata nel 1932) era ospitata in un prefabbricato già utilizzato per l’esposizione missionaria del 1925 e poi adattato a chiesa. Nelle foto d’epoca si vede il modesto edificio preceduto da campi di broccoli e cavolfiori. Don Giovanni Battista De Andrea, primo parroco di San Barnaba ha redatto un interessante descrizione urbanistica e umana della Marranella: “Una buona metà degli abitanti è universalmente riconosciuta poverissima, l’altra metà povera, i benestanti e ricchi sono pochissimi. La gran massa di quelli che lavorano non si dividono equamente fra i vari mestieri ma sono tutti operai dell’arte muraria, si contano un certo numero di facchini, fattorini, spazzini e tramvieri. Una impressionante disoccupazione devasta la popolazione nei mesi invernali”.
     La chiesa fu costruita nel 1956 su progetto dell’arch. Tullio Rossi[1] con l’ing. Francesco Fornari e fu consacrata nel 1957. L’architetto usa anche qui gli elementi del romanico: mattoni con pochi elementi di travertino, la pianta basilicale, la facciata a timpano affiancata da due ali più basse, il portico a pilastri, il campanile a torre.
     All’interno notare il grande affresco dell’abside in cui sono raffigurati i due grandi protagonisti della chiesa postconciliare: Giovanni XXIII e Paolo VI, il patriarca di Costantinopoli Atenagora, l’arcivescovo di Canterbury Ramsey e il cardinale vicario di Roma Luigi Traglia che inaugurò l’affresco opera di Igino Cupelloni nel 1966.
     La parte alta della navata centrale è scandita, in alternanza da finestre con vetrate policrome e 18 affreschi raffiguranti gli apostoli, gli evangelisti e i santi Barnaba, Paolo, Lorenzo e Sebastiano. Sopra le quattro porte laterali sono esposti quadri con le effigi di quattro papi legati alla storia della parrocchia: Pio XI che fondò la parrocchia, Pio XII che fece costruire la chiesa, Paolo VI e Giovanni Paolo II che vi fecero visita.
     Il salone parrocchiale su via della Marranella è un parallelepipedo rivestito a cortina, sempre opera di Tullio Rossi.


[1] Tullio Rossi. (Roma 1903 – Milano 1997) Dopo la laurea in architettura lavorò nello studio di Busiri Vici, collaborò nel restauro di villa Spada, progettò ville a Forte dei Marmi, a Cortina, il comprensorio di Calamoresca a Porto Santo Stefano. Vinse il concorso per il restauro di Ponte Vecchio a Firenze. Redasse il piano paesistico dell’Olgiata e numerose ville in quel comprensorio tra il 1960 e il 1963. Realizzò circa 50 chiese a Roma come architetto della Pontificia Opera Nuove Chiese, tra queste la Natività di via Gallia, San Tarcisio al Quarto Miglio nel 1939, San Giovanni Battista de Rossi nel 1940, Santa Maria della Fiducia a Finocchio nel 1940, Santa Maria delle Grazie a via Angelo Emo, San Francesco e Santa Caterina da Siena patroni d'Italia alla circonvallazione Gianicolense, Regina Pacis a Monteverde Vecchio, Santa Galla alla circonvallazione Ostiense, Sant'Emerenziana al quartiere Trieste, di Santa Maria Assunta in via Capraia al Tufello ma è anche la parrocchia del complesso Icp Vigne Nuove, la chiesa di Santa Maria Causa Nostra Letiziae in piazza Siderera al Villaggio Breda, sulla Casilina, altezza Grotte Celoni (da Irene de Guttry, cit. e casa della architettura.it). Di ben diverso tenore è la chiesa di Santa Maria Goretti nella via omonima al quartiere Trieste.


martedì 29 gennaio 2019

Il primo problema di questa città: i rifiuti. Vediamo cosa vuole fare l'AMA.



L'azienda che cura la raccolta dei rifiuti in città e la pulizia delle strade ha approvato le Linee guida di sviluppo del piano industriale 2019-2023. Si propone di raggiungere il 75% di raccolta differenziata entro il 2023, soprattutto attraverso la diffusione del porta a porta ad un milione e mezzo di romani pari al 54% della popolazione. Entro l’anno in corso 324 domus ecologiche che diventeranno 1.000 nel 2021. Alla fine di quest’anno la differenziata arriverà al 50%, ora siamo al 45. Purtroppo sono in strada solo il 55% dei mezzi a causa della mancanza di pezzi di ricambio, inoltre le assunzioni sono bloccate. Resta un grave problema cosa ne sarà delle 860 mila t di rifiuti a fine 2019 visto che non è previsto nessun impianto nuovo?


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sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.

Nella foto di ieri il quartiere di Casilino 23 che oggi si chiama quartiere di Villa De Sanctis.

lunedì 28 gennaio 2019

Un bel progetto per Corviale ai nostri di partenza


   E' ai nastri di partenza un bel progetto per Corviale che può salvare il quartiere. Questa è la dimostrazione che la buona politica esiste e che può incidere sulla vita di tutti i giorni, sulla qualità della vita dei cittadini.


   Con 22,7 milioni della Regione due interventi ridisegnato il famigerato Quarto Piano e le aree comuni. Diventa realtà il progetto di Guendalina Salimei, sulla sua storia il film “Scusate se esisto” con Paolo Cortellesi. I lavori dureranno cinque anni grazie a due progetti coordinati da Ater. Il primo progetto riguarda la completa ristrutturazione del quarto piano oggi occupato abusivamente. Nessuno sgombero ma trasferimenti temporanei e concordati. Il secondo progetto “Rigenerare Corviale” del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti coordianato dall’arch. Laura Peretti. Il piano, che partirà entro l’anno avrà l’obiettivo di modificare le aree comuni del copro principale di Corviale per ottenere una migliore visibilità. Si modificheranno gli ingressi dal piano strada portandoli dagli attuali 5 a 27 per rendere a misura d’uomo gli accessi all’edificio, verrà creata una nuova piazza e spazi pubblici su via Poggioverde, risistemati i locali di via Ferrari destinandoli a laboratori artigiani e atelier artistici e sanno riqualificati gli spazi verdi. Il progetto è nato nel 2008, ha avuto un periodo di blocco, adesso diventerà realtà.

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sai come si chiama e dove si trova il quartiere di Roma che vedi sotto.


Nella foto di ieri i casali di Casilino 23.

domenica 27 gennaio 2019

Doveroso e commovente partecipare alla Pedalata della Memoria


Questa mattina si è tenuta la Pedalata della Memoria per ricordare quello che è successo durante la seconda guerra mondiale: la persecuzione di ogni oppositore politico, il genocidio degli ebrei.
    Si tratta di una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. E' stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del primo novembre 2005. Il 27 gennaio del 1945 le armate russe entravano nel campo di concentramento di Auschwitz liberando i pochi sopravvissuti.
    Ecco le immagini relative ad alcune tappe della pedalata di quest'anno.
Il punto di partenza: la basilica di San Paolo.

Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana.

Il Portico d'Ottavia luogo memore del rastrellamento del ghetto
del 16 ottobre 1943.

Via Tasso, sede delle SS, oggi Museo Storico della Liberazione.


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sai come si chiamano e dove si trovano i casali che vedi sotto.

Nella foto di ieri la Biblioteca del Pigneto nella via omonima, occupa parte dei locali della industria farmaceutica Sarono.

sabato 26 gennaio 2019

Da Milano a Torino in bici su pista ciclabile entro l'anno.


   Una pista ciclabile collegherà Milano a Torino a partire dal 2020. Sarà lunga 82 Km e attraverserà il canale Cavour e i Navigli. Il progetto si avvale di un protocollo di intesa tra gli enti territoriali di riferimento lungo la tratta: hanno firmato la regione Piemonte, le città metropolitane di Novara e Vercelli, i parchi del Po e del Ticino, della collina di Torino, del canale Cavour e del lago Maggiore.
   Una bellissima notizia, speriamo che questa iniziativa sia di riferimento per altre aree geografiche del paese, soprattutto Roma, la nostra splendida città ha bisogno di piste ciclabili per liberarsi dal traffico e dall'inquinamento.
In alto un collage di immagini di Milano, qui sopra Torino. Le foto sono tratte da it.wikipedia.

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sai come si chiama e dove si trova la biblioteca che vedi sotto.


Nella foto di ieri l'ingresso alla Basilica Neopitagorica di Porta Maggiore che si trova sul piazzale Labicano.

venerdì 25 gennaio 2019

Ancora in abbandono il Casale dei Cedrati


   Una delle più belle, grandie  prestigiose ville di Roma è villa Doria Pamphili. Qui si trova un casale che potrebbe essere un punto di ritrovo e un'occasione di valorizzazione della villa stessa.

   La struttura fu chiusa per presunti abusi edilizi ma il Tar ha dato ragione ai gestori, nonostante ciò il Comune non permette la riapertura del bar ristorante. Il locale è stato aperto solo 68 giorni tra il 2015 e il 2016.
   Speriamo che presto possa riaprire!

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conosci l'ingresso che vedi sotto. A cosa porta?

Nella foto di ieri il bar Necci al Pigneto dove è stato girato il film Accattone di Pasolini.

giovedì 24 gennaio 2019

Un nuovo progetto per l'Arsenale pontificio


   Pochi romani sanno che a Porta Portese esiste un edificio del Settecento costruito dai pontefici come arsenale, per riparare ecostruire le imbarcazioni di stato che solcavano il Tevere. Ebbene - doo tanti anni di abbandono - su questo reperto post industriale esiste un nuovo progetto.

   Sarà la nuova sede della Quadriennale di Roma. La decisione del Mibac. La Quadriennale venne creata nel 1926 promossa da Cipriano Efisio Oppo, pittore e presidente del sindacato fascista pittori. La sua sede è stata a lungo il Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, da alcuni anni è a villa Carpegna ma, lo spazio sembra limitato. Lo Studio Insula si è aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva che disegnerà nel dettaglio il recupero e la valorizzazione del complesso presso Porta Portese. Si tratta di un investimento di 8 milioni di euro, negli anni è stato deposito di cemento, fu voluto da papa Clemente XI Albani nei primi anni del Settecento. La Quadriennale sarà sempre esposta al Palazzo delle Esposizioni ma mostre periodiche e convegni si terranno nell’ex Arsenale. Si potrà ampliare l’Archivio che è già il più grande archivio d’Italia dedicato ad artisti italiani del Novecento. Carte, lettere, foto e documenti su circa 13.500 artisti attivi in Italia nel Novecento, inoltre 25.000 riviste specializzate, questo è l’Archivio della Quadriennale di Roma. Così avremo la Biennale di Venezia dedicata all’arte internazionale, la Triennale di Milano dedicata al design e al Quadriennale di Roma per gli artisti italiani. Vi sono critiche perché l’Arsenale avrebbe dovuto ospitare il museo del Tevere per illustrare la sua lunga storia.
Nella foto in alto l'Arsenale visto dal Tevere.

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sai come si chiama e dove si trova il bar che vedi sotto.

Nella foto di ieri villa Mercede, nel primo tratto di via Tiburtina, è sede di una delle biblioteche del Comune di Roma.

mercoledì 23 gennaio 2019

Domenica prossima: pedalata della memoria.

   Domenica prossima si volgerà la XIV edizione della Pedalata della Memoria, la manifestazione che nasce dall'esigenza di rendere le nuove generazioni coscienti dei fatti avvenuti a Roma durante l'ultima guerra mondiale. La pedalata toccherà alcuni dei luoghi simbolo delle drammatiche vicende della persecuzioni di ebrei e antifascisti. Si vuole così riannodare i fili della memoria attraverso esperienze e racconti di chi li ha vissuti per poter conoscere e combattere vecchie e nuove discriminazioni oltre ad essere un monito per le odierne e future generazioni affinchè ciò che è stato no debba mai più avvenire.
   Questo il percorso della pedalata:
Luogo di ritrovo: Basilica di San Paolo, tappe: Fosse Ardeatine, ponte Settimia Spizzichino, Porta San Paolo, Portico d'Ottavia, via degli Zingari, via di San Giovanni in Laterano, museo di via Tasso, Casale della Cacciarella in zona Casal Bruciato dove sarà possibile pranzare e nel pomeriggio partecipare ad altre iniziative.

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sai come si chiama e dove si trova la villa che vedi sotto.


Nella foto di ieri via dello Scalo di San Lorenzo con la sopraelevata della Tangenziale Est.

martedì 22 gennaio 2019

Arte in memoria



     Ostia Antica, una città sepolta ma sempre viva. Nella parte dell'area archeologica più lontana, in piena campagna, ecco i resti della prima sinagoga ebraica del bacino del Mediterraneo fuori dalla Palesitna. Qui si tiene ogni anno una manifestazione artistica di livello internazionale che vuole ricordare la Shoa.
     La manifestazione è giunta alla decima edizione, dal 20 gennaio al 14 aprile nella Sinagoga di Ostia Antica espongono l’italiana Ruth Berarha, l’austriaco Norbert Hinterberger, il polacco Zbigniew Libera, Karyn Oliveier di Trinidad e Tobago che si aggiungono ai 46 delle passate edizioni. Libera ha creato una lunghissima rotaia, Oliverun muro lavagna, la buca in cui è caduto Golia colpito da Davide dell’italiana, l’anomalo capitello ideato da Hinterberger.
     Una mostra da vedere.


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sai come si chiama e dove si trova la strada che vedi sotto.

Nella foto di ieri via di porta Tiburtina a San Lorenzo.

lunedì 21 gennaio 2019

Buone notizie per villa Borghese e villa Pamphili



Sono stati stanziati dal Comune di Roma quattro milioni di euro per la riqualificazione delle ville, tra le altre è previsto il ripristino di percorsi e gradoni. Sono due ville meravigliose, l'orgoglio di tutti i romani. Ne siamo veramente lieti.
In alto piazza di Siena dentro villa Borghese,
qui sopra villa Doria Pamphili.


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sai come si chiama e dove si trova la strada che vedi sotto.


Nella foto di ieri il palazzo di via a San Lorenzo con le caratteristiche case a ballatoio.

domenica 20 gennaio 2019

Un regolamento del verde cittadino veramente innovativo



     La giunta comunale ha approvato il primo regolamento del verde e del paesaggio urbano: 67 articoli divisi in cinque capitoli frutto di due anni di lavoro di squadra con associazioni di esperti del settore. Da quali alberi piantare a seconda dell’ubicazione e della loro utilità a come procedere al restauro di una villa storica. Da come progettare un’area giochi a quando procedere alle potature e alle piantumazioni. L’allegato 4 contiene un lunghissimo elenco di criteri per scegliere le specie da piantare. Se serve di installare una barriera fono assorbente vanno bene gli aceri, se bisogna incrementare la biodiversità allora pioppi, che ospitano un variegato mondo di insetti. Tra le capitali europee Roma ha la più alta percentuale di verde per abitante, 14 metri quadrati per ogni romano, con un patrimonio di 40.000 ettari di verde, esclusi i terreni agricoli. Le alberature sono 330.000.
Nella foto la fontana Rotonda di villa Borghese,
la villa più prestigiosa di Roma.

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sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.

Nella foto di ieri la palazzina liberty di via dei Ramni a San Lorenzo.

sabato 19 gennaio 2019

Un volto nuovo per Pietralata

L'Acqua Vergine, uno dei simboli di Pietralata.


     Parte a gennaio uno dei progetti più importanti della città detto Print di Pietralata. E’ un programma integrato di edilizia privata e opere pubbliche che nasce per riqualificare il quartiere, è basato sul piano regolatore del 2003, avviato con un bando del 2006, adottato dal consiglio comunale nel 2013. Entro gennaio la delibera di giunta, nei mesi successiva via ai lavori. Il valore delle opere supera i 200 milioni. Si tratta di 36 progetti. Via dei Monti Tiburtini e via di Pietralata saranno allargate, nuovo accesso al parco dell’Aniene, si riqualificherà il lanificio Landoni, nuovi marciapiedi, parcheggi, teatri, piazze, asili, una biblioteca pubblica in via Rocchi, un mercato rionale in via di Pietralata. Nuovi giardini e una pista ciclabile che porta al parco dell’Aniene.
Via dei Monti Tiburtini

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sai come si chiama e dove si trova il villino che vedi nell'immagine sotto.

Nella foto di ieri via degli Umbri, sullo sfondo il campanile della chiesa dell'Immacolata nel quartiere di San Lorenzo. Il campanile è stato proogettato a imitazione del campanile di San Marco.

venerdì 18 gennaio 2019

Per non dimenticare: la Giornata della Memoria

     Il giorno della Memoria è celebrata il 27 gennaio per ricordare le vittime dell'Olocausto. E' stata stabilita dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del primo novembre 2005. Si è scelta quella data perchè il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa entrarono nel campo di concentramentodi Auschwitz liberandone i prigionieri.
La Casina dei Vallati in via del Portico d'Ottavia
sede provvisoria della Fondazione Museo della Shoa.

   Anche a Roma viene ricordata questa data. Fino al 28 febbraio centosettanta iniziative promosse dal Campidoglio, dalla Comunità Ebraica, dal Museo della Shoah, dal Teatro di Roma, dall'Accademia di Santa Cecilia e dedicate al ricordo della Shoah: mostre, presentazioni di libri, spettacoli dal vivo, film e documentari in ogni municipio. Tra questi lo spettacolo 13419 Necessità del ritorno di Roberto Attias il 21 gennaio al Teatro Torlonia. Al Palazzo delle Esposizioni la mostra Testimoni dei testimoni. Ricordare Auschwitz, allestita dal collettivo Studio Azzurro dal 26 gennaio. Il programma dettagliato della rassegna in: comune.roma.it o bibliotechediroma.it.
   PER IL 27 GENNAIO E' PREVISTA ANCHE UNA PEDALATA SUI LUOGHI DI ROMA CHE RICORDANO LA SHOA. Vi daremo informazioni più precise, nei prossimi giorni.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la strada che vedi sotto, a quale chiesa appartiene il campanile.

Nelle foto di ieri la vetreria Sciarra che si trova in via dei Reti angolo via dei Volsci a San Lorenzo. Edificio industriale realizzato nel 1926, riqualificato, ora sede della facoltà di filosofia, lettere, scienze umanistiche e studi orientali dell'università La Sapienza di Roma.

giovedì 17 gennaio 2019

Mario Schifano a villa Giulia


   Una occasione unico per vedere i dipinti realizzati da Mario Schifano, uno degli artisti più affermati in ambito romano degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, ispirandosi alle opere etrusche esposte al Museo Etrusco di Villa Giulia.



   Nato in Libia nel 1934, dove il padre era stato trasferito in quanto impiegato del ministero della Istruzione. Si avvicinò all'arte seguendo il padre che lavorava a Villa Giulia. Dopo un esordio all'isegna dell'informale, nel 1960 avviò la sperimentazione di materiali e tecniche industriali con una serie di opere monocrome a smalto su carta da imballaggio. Entrato in contatto con ambienti della Pop art a New York nel 1962, cominciò a introdurre nelle sue tele, organizzate per cicli (Paesaggi anemici, ossigeno ossigeno, oasi, compagni compagni) frammenti dell'iconografia urbana e simboli del consumismo moderno, dal logo della Esso a quello della Coca Cola, contemporaneamente rivisitava la storia dell'arte con le serie sulle avanguardie (Futurismo rivisitato, 1966) e realizzava pellicole underground. Dagli anni Settanta sperimentò il riporto su tela emulsionata di immagini televisive fotografate e ritoccate con vistosi interventi cromatici. Gli anni Ottanta segnarono un ritorno alla pittura e alla figurazione (Ninfee, prati, luminescenze, colline) in tele di grande preziosità cromatica e materica. E' morto a 64 anni nel 1998 a causa di un infarto. Abitava a palazzo Primoli in via dei Soldati (da Clarelli).

     Sue opere al museo di Gibellina da lui donate, nel palazzo della Bnl a via Veneto. Alla Gnam: "Grande particolare di paesaggio italiano in bianco e nero" del 1963, "Incidente D 662" del 1963, "Paesaggio in versione anemica" del 1965.

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sai come si chiama e dove si trova l'edificio che vedi sotto.


Nella foto di ieri l'ingresso monumentale al cimitero del Verano.

     L’ingresso al cimitero vuole sottolineare la completa separazione fisica fra la città dei vivi e quella dei morti con la creazione di un’architettura fortificata opera di Virginio Vespignani. E’ caratterizzato da tre fornici a cui sono affiancate due torri di proporzioni massicce, tra le arcate quattro grandi statue sedute su grandi pilastri, da sinistra il Silenzio di Giuseppe Blasetti, la Carità di Francesco Fabi Altini, la Speranza di Stefano Galletti, la Meditazione di Fabi Altini, eseguite tra il 1874 e il 1878.

mercoledì 16 gennaio 2019

Una pietra d'inciampo a Centocelle


   Sono state finalmente riposizionate le pietre d'inciampo rubate da via Madonna dei Monti e dedicate alle famiglie Di Consiglio e Di Castro alla presenza dell'artista e della sindaca. Ma un'altra pietra d'inciampo è stata collocata in via Valmontone, nel cuore della vecchia Centocelle, a ricordo del partigiano Paolo Renzi. Un bel gesto che ricorda tutti coloro che hanno combattuto per la nostra libertà.