domenica 14 giugno 2015

Tanta storia e arte nelle stazioni di Roma

   Oggi eravamo in 26 a pedalare per andare a scoprire la storia e l'arte nelle stazioni di Roma. Un plauso agli amici Bruno e Arnaldo a cui si deve questa interessantissima visita di oggi. Tre le tappe che abbiamo toccato: stazione Ostiense, stazione Termini e stazione Tiburtina. Tornando verso casa ci ha colto un po' di pioggia, ma niente di che.
Eccoci alla partenza in largo Corrado Ricci.
Oggi siamo in 26.

Prima tappa alla stazione Ostiense, lato ex Air Terminal.
   La stazione Ostiense si trova in piazzale dei Partigiani, vi fermano i treni diretti all'areoporto di Fiumicino e quelli della linea Civitavecchia - Pisa. Costruita nel 1938 per la visita di Hitler in Italia su progetto dell'arch. Roberto Narducci.  Ma, essendo di materiali precari perchè costruita a tempi di record, fu ricostruita sobito dopo. Il fabbricato copre una superficie di 5.600 mq. Il rivestimento esterno è in lastre di travertino levigato, mentre gli interni e i pavimenti dono stati prevalentemente impiegati marmi policromi dell'Apuania. Sul pavimento sono presenti mosaici con tessere bianche e nere che raffigurano vari episodi della storia di Roma da Enea che lascia Cartagine alla basilica di San Pietro. Sulla facciata "Bellerofonte e Pegaso" di Francesco Nagni del 1940.      In occasione dei mondiali di calcio del 1990, sul lato opposto venne costruito l'Air Terminal su progetto di Julio Lafuente. come terminal per la linea ferroviaria che collegava la città all'aeroporto di Fiumicino. In tale occasione è stato costruito un sovrappasso dei binari che unisce le due stazioni con quattro scale mobili e due tapis roulant. Tale collegamento ancora esiste. Venne chiuso dopo pochi anni di esercizio perchè sottoutilizzato, i passeggeri preferivano il servizio di bus che collegava con la stazione Termini. I negozi chiusero, fu abbandonato, divenne rifugio di senzatetto, ultimamente abitato da afghani.
     Nel 2012 tale edificio è stato trasformato in Eataly, sta riscuotendo grande successo.



 Eccoci alla stazione Termini.
   La stazione Termini fu costruita quando si decise di unificare in un'unica stazione tutte le linee ferroviarie che giungevano a Roma. Inaugurata nel 1862 era solo un baraccone, dal 1867 iniziarono i lavori per la stazione progettata dall'ingegner Salvatore Bianchi, la sua inaugurazione avvenne il 20 aprile 1873. L'edificio aveva due parti distinte destinate agli arrivi e alle partenze unite da una tettoia metallica centrale simile a quella della Gare de l'Est a Parigi costruita pochi anni prima. Sotto la tettoia c'erano sei binari di testa di cui due senza marciapiede. Lo scalo merci, il deposito locomotive e l'officina vennero in un secondo momento spostati. Nel 1887 veniva innalzato davanti alla stazione il monumento ai Caduti di Dogali, da allora la piazza della stazione si chiamerà piazza dei Cinquecento (poichè tanti erano i soldati italiani morti in una delle prime avventure coloniali italiane). Il monumento reca l'ultimo dei tredici obelischi innalzati a Roma, si tratta di un obelisco egizio alto m 6,34 proveniente da Eliopoli, ornò il tempio di Iside. Nel 1925 il monumento fu spostato in via delle Terme di Diocleziano, in un'area tenuta a giardino, per ragioni di traffico veicolare. Nel 1935 la rete elettrica di alimentazione arriva a Termini consentendo l'arrivo dei treni a trazione elettrica provenienti da Firenze e dal Nord. Nel 1938 iniziarono i lavori di smantellamento della vecchia stazione Termini e in vista dell'Esposizione Universale che si doveva tenere nel 1942 - la costruzione della nuova progettata da  Angiolo Mazzoni. I lavori rimasero interrotti per lo scoppio della guerra mondiale, gli anziani ricordano ancora i blocchi di marmo accumulati lungo via Marsala in attesa della ripresa dei lavori. Nel dopoguerra fu bandito un nuovo concorso per realizzare la parte mancante, tale concorso fu vinto ex aequo dagli  architetti Calini e Montuori, e dal gruppo di Vitellozzi, Castellazzi e Fadigati (con gli ingegneri Leo Calini e Achille Pintonello).
     Mentre la fronte della vecchia stazione era in linea con via D'Azeglio, la nuova fu arretrata ben oltre via Cavour per dare spazio alla piazza, al traffico veicolare e ai capolinea dei bus. La fronte della stazione con la pensilina d'ingresso è considerata una delle opere più significative del Razionalismo italiano. Da segnalare il fregio sulla punta più sporgente della pensilina opera dell'artista ungherese (Imre) Amerigo Tot. La stazione venne inaugurata il 20 dicembre 1950.





Dopo la stazione Termini la visita si è interrotta perchè si era fatto tardi e il cielo minacciava pioggia. In effetti sulla via del ritorno ci ha preso un po' di pioggia. Ne diamo comunque qualche sommaria informazione.

   La stazione Tiburtina si trova nel piazzale omonimo tra i quartieri Nomentano e Pietralata. Vi transitano tutti i treni a lunga percorrenza in direzione Nord - Sud. E' la stazione dell'alta velocità di Roma. Inaugurata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 28 novembre 2011, in quell'occasione la stazione è stata intitolata a Cavour e all'interno si trova una stele alta 20 metri che pesa 13 t con il discorso del capo di governo per l'insediamento del primo parlamento del regno d'Italia nel quale si dichiarava che Roma era la capitale irrinunciabile dell'Italia. E' costata tre anni di lavori per 322 milioni di investimento, di cui 170 solo per la stazione. 
 Costruita su progetto dell'arch. Paolo Desideri si compone di una doppia piastra che scavalca i binari, si tratta in pratica di un ponte che riunisce i quartieri Nomentano e Pietralata, tale ponte è lungo 360 metri, largo 60 e si erge  nove metri sopra i binari. Ha al suo interno otto "bolle", come le chiama il progettista per i servizi, a vederle dal ponte sulla Tiburtina sembra che nuotano appese alla piastra superiore. I vetri hanno serigrafie diverse perchè ogni tessera deve filtrare il sole in modo diverso per garantire un microclima giusto. La stazione ha 7.000 mq di vetrate esterne, per la sua costruzione sono state necessarie 13.000 t di acciaio, quando sarà a pieno regime da qui passeranno 500 treni al giorno, di cui 140 freccia rossa e argento, 38 di lunga percorrenza, 140.000 passeggeri al giorno[1]. La stazione è dotata di 52 scale mobili, 29 ascensori e 20 binari.
     Davanti alla facciata alta 22 metri, non ci sarà più la sopraelevata che verrà demolita, nascerà un viale con gli alberi. Per questa operazione di demolizione sono disponibili 5 milioni e 400.000 euro.


[1] anche questi dati da la Repubblica del 29.11.11.
 


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