Nella foto di ieri il tempio delle Vestali al Foro Romano.
Le Vergini erano le custodi del fuoco sacro. Riunite in un collegio di
quattro, poi sei sacerdotesse, fondato da Numa Pompilio. Per voto vi restavano 30 anni, dieci come
allieve, dieci per esercitare e dieci per istruire le novizie. Se durante il
loro servizio non conservavano la verginità venivano sepolte vive, nelle rare
occasioni in cui uscivano, se incontravano un condannato a morte, quest’ultimo
era graziato e lasciato libero. Il tempio circolare, in origine di
paglia e vimini, ebbe varie ricostruzioni fino a Settimio Severo. Chiuso da
Teodosio nel 394, andò in rovina nel VII secolo. I resti sono stati
riutilizzati per il restauro completato da Bartoli nel 1930. Era formato da 20
colonne corinzie, nell’interno solo il focolare, il suo spegnersi era
considerato segno di gravi sventure per la città, la vestale responsabile era
punita. Sotto il piano della cella era conservato il resto delle combustioni e
il 15 marzo di ogni anno venivano portati in processione e gettati nel Tevere.
In una nicchia era conservato il Palladio di Troia. Tutti i templi dedicati a
Vesta sono circolari perché, essendo protettrice del focolare domestico, la
forma rotonda ricorda le antiche capanne romane.
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