giovedì 17 aprile 2025

Evviva! Concluso il restauro della Barcaccia!

 


Concluso il restauro della Barcaccia, la fontana che si trova ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, uno dei luoghi più rappresentativi di Roma. Costo 1,77 milioni con fondi del PNRR. Recuperato il colore originario, rimosso il calcare e impermeabilizzata la vasca.

La fontana venne realizzata da Pietro Bernini[1], padre di Gianlorenzo Bernini negli anni 1627-29; raffigura un barcone che affonda in un basso bacino versando acqua da prua e da poppa (motivo che dicesi suggerito da un’inondazione del Tevere) e fu così ideata per sfruttare nel modo migliore la scarsa pressione dell’acqua. La fontana è stata restaurata con i contributi della pubblicità dal 25 ottobre all’8 dicembre 2013. Nel febbraio del 2015 venne danneggiata dai tifosi del Feynord giunti a Roma per una partita di Europa League, restaurata l'anno successivo con sponsor Bulgari.


[1] Pietro Bernini (Sesto Fiorentino 1562 – Roma 1629) pittore e scultore. Si trasferì a Napoli per lavorare alla Certosa di San Martino, qui sposò una napoletana ed ebbe il figlio Gian Lorenzo. Si trasferì quindi a Roma sotto la protezione di Scipione Borghese. Su commissione di Paolo V lavorò alla cappella Paolina in Santa Maria Maggiore. Fra le sue opere più celebri “Il Battista” in Sant’Andrea della Valle.


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 sai come si chiama e dove si trova il museo che vedi sotto.


Nella foto di ieri il ponte Colonne d'Ercole che unisce due giardini del quartiere Ostiense, il giardino Alessandro Malaspina e il giardino Lanzarotto Maloncello.

mercoledì 16 aprile 2025

Che sorpresa trovare l'Alberone fiorito!

 


     Se passate su via Appia Nuova trovate lo storico "Alberone" nella piazza omonima circondato da bellissimi fiori. E' una bellissima iniziativa del fioraio che si trova lì vicino, dove inizia il mercato dell'Alberone. Parlando con il fioraio mi ha confermato che è stato lui ad abbellire l'aiuola intorno allo storico albero anche con l'aiuto del bar che si trova proprio di fronte. Che bello vedere questa cura della città, è una dimostrazione che ogni cittadino può fare qualcosa per rendere migliore la città in cui si vive. L'Alberone ha una storia che merita di essere raccontata.

     Nel 1988 la vecchia quercia è seccata ed è stata ripiantata a cura di un vivaio dell’Umbria. Il 7 novembre 2014 una bomba d’acqua si è abbattuta su Roma e l’Alberone è crollato alle 7 di mattina. Il 20 novembre 2014 è stato ripiantato e il giorno successivo (giornata nazionale dell’albero) inaugurato alla presenza degli alunni delle scuole e del sindaco Ignazio Marino. Si tratta di un leccio di 150 anni, alto 10 metri e con il diametro di m 1,60. A luglio del 2015 l’albero era secco. Il 28 ottobre è stato ripiantato ma nell’operazione di spostamento dal camion al terreno il tronco si è squarciato. Un nuovo albero, l’ultimo, è stato piantato il 30 ottobre 2015 alle ore 12 (è un alberello di 6 m). 

     Negli anni Venti la città arrivava fin qui, sotto l’Alberone stazionava un barbiere con una sedia, una valigetta e tutto l’occorrente per barba e capelli, vivere qui era come trovarsi in un piccolo paese. Ai primi del Novecento intorno all’Alberone è sorto un mercato per il semplice motivo che la cinta daziaria coincideva con il vallo ferroviario, era quindi il punto naturale di incontro tra le merci che arrivavano dai Castelli e i romani della zona. Aveva banchi e carretti di legno privi di ancoraggi al suolo, sempre più grande, negli anni Sessanta si estendeva anche per via Paolo Paruta, ricordo un venditore di lumache, le teneva in una grande cesta, ogni tanto le rimetteva dentro perché gli animaletti tendevano ad uscire, si incontravano venditori di sigarette di contrabbando. Il 5 novembre 1943 il portiere del civico 1 di via Paolo Paruta trova un volantino: “Chiunque collabora con i tedeschi è un traditore. Firmato i comunisti di Roma” (info da Mogavero Parisella, Memorie di quartiere, pag. 127). Sul lato sud della piazza, al civico15-17 di via Gino Capponi, aprì il suo primo negozio di salumeria-pizzicheria il fondatore dell’azienda Innocenzo Fiorucci. La sua famiglia, proveniente da Norcia, negli anni Venti gestiva solo quell’esercizio nella Capitale[1]. Oggi l’azienda Fiorucci ha sede a Pomezia, ha 4.000 dipendenti e un fatturato di 300 milioni di euro (2010). Fino al gennaio 2016 i locali a piano terra erano usati come rimessa dei banchi del mercato. Nel 2017 è stato realizzato un enorme palazzo bianco di dieci piani. La bella palazzina ad angolo con via Carlo Sigonio è stata per tanti anni sede della DC. La quercia, ho meglio il leccio, ha dato il nome alla sezione del Pci che si trovava nelle vicinanze, ora Pd, nei giorni successivi alla liberazione la sezione era in circonvallazione Appia – nel cortile - dove fino a pochi anni fa è stata una condotta medica (ora negozi di articoli sanitari). Scrive Vittorio Emiliani (giornalista, è stato direttore del Messaggero negli anni Ottanta) in “Gli alberi e la storia” ed. Ediletteraria “Alla caduta di Mussolini, il 26 luglio 1943 fu sotto l’Alberone che si riunirono gli antifascisti, i giovani soprattutto, e i componenti della cellula sovversiva del Poligrafico”. Durante i nove mesi di occupazione tedesca di Roma due episodi si segnalano su questo albero. Il 7 novembre 1943 Lillo Pullara, giovane partigiano di Bandiera Rossa, issa una bandiera rossa sull’albero, è l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, nelle stesse ore Carlo Salinari tiene un comizio volante in piazza San Giovanni in Laterano[2]. Uno dei partigiani più attivi della zona, Antonio Lalli, del Pci, venne arrestato e torturato a via Tasso, quindi venne portato dai nazisti sotto l’alberone, quasi cieco e lasciato apparentemente solo, la speranza era che qualcuno lo riconoscesse per poter arrivare ai complici. Nessuno lo riconobbe. Dopo la liberazione la sorella raccontò che in un colloquio, al momento dell’abbraccio disse che aveva riconosciuto due compagni di lotta ma di non averli chiamati per non coinvolgerli nella repressione. Antonio Lalli è stato fucilato a Forte Bravetta il 4 marzo 1944. Lasciò un biglietto al figlio: “Me ne vado cosciente di aver sempre fatto il mio dover di uomo”. Le notizie su Antonio Lalli da Trentagiorni n. 11 del novembre 1980, pag. 12, articolo a firma di Augusto Scacco.


[1] Mercato dell’Alberone. La notizia della nascita del mercato collegata alla cinta daziaria e quella di Fiorucci è tratta dal libro di Paolo Montanari, Appio Latino Tuscolano, ed. Europa, 2015, pag. 52. Secondo Roberto Bruschi, in data 13.2.16, il negozio di Fiorucci quello alla sua destra, era dove oggi è l’Acqua e Sapone. Il sig. Bruschi sostiene che anche la palazzina dell’Acqua e Sapone come quella ad angolo di via Carlo Sigonio, già sede della DC, sono tutt’ora proprietà dei Fiorucci

[2] Lillo Pullara e Carlo Salinari. La notizia da: Sara Fabrizi, Storia di Appio San Giovanni, ed. Typimedia, anno 2020, pag.154. Anche Mogavero – Parisella, Memorie di quartiere, Edilazio, 2007, pag. 22 e pag. 127.


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Nelle foto di ieri il giardino Lanzarotto Maloncello che si trova tra la ferrovia per Civitavecchia e la circonvallazione Ostiense (quartiere Ostiense).

martedì 15 aprile 2025

Una bellissima notizia!



Evviva! Domani verrà inaugurata la pista ciclabile che da Monte Ciocci arriva al Vaticano, è la prosecuzione naturale della ciclabile che da Monte Mario arriva a Monte Ciocci. Evviva! Sarà tutto pedonale e ciclabile fino alla stazione di San Pietro. Con il viadotto del Gelsomino avremo la visione stupenda sulla cupola di Michelangelo! Evviva! Bisogna andare a vederla!

La foto che pubblico l'ho presa dalla pagina Facebook di Salvaciclisti che ringrazio.

     Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un’involontaria violazione del copyright, in modo che io provveda subito all’eliminazione dell’immagine usata per errore.

Che belli i giardini di Castel Sant'Angelo riqualificati


 

   Ecco alcune immagini dei giardini di Castel Sant'Angelo appena riqualificati e aperti al pubblico. Le immagini sono state scattate dal Passetto di Borgo.


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Nelle immagini di ieri il giardino Antonio Pisino che si trova tra circonvallazione Ostiense e la ferrovia per Civitavecchia nel quartiere Ostiense.

lunedì 14 aprile 2025

Evviva! Aperto il primo tratto del GRAB

 


Una bellissima notizia per tutti gli amanti della bici e della mobilità sostenibile! E' stato aperto il primo tratto del GRAB ovvero il Grande Raccordo Anulare delle Bici che disegnerà un anello di circa 50 Km intorno Roma partendo dal centro e raggiungendo la periferia. Toccherà zone di pregio naturalistico e storico artistico come l'Appia Antica, la Caffarella e il parco degli Acquedotti.


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Nelle foto di ieri il giardino Alessandro Malaspina che si trova presso la via Cristoforo Colombo e la linea ferroviaria per Civitavecchia (quartiere Ostiense).

domenica 13 aprile 2025

Bellissima Parigi Roubaix

 


Ha vinto in solitaria Mathieu Van der Poel, una gara durissima che si corre nel nord della Francia caratterizzata da tratti di pavè che rendono la corsa - di oltre 250 Km - ancora più dura. L'olandese ha preceduto di oltre un minuto il campione del mondo lo sloveno Tadej Pogacar. Bravo anche lui.

Il Giro delle Sette Chiese

 


Questa mattina VediROMAinBici ha effettuato il giro in bici delle Sette Chiese. E' stata una mattinata di clima mite, nuvoloso, ma senza pioggia. Nella foto sopra siamo davanti alla chiesa di San Sebastiano fuori le Mura. Per tutti noi è stata anche l'occasione per scambiarci gli auguri di Pasqua visto che domenica prossima è Pasqua e non ci sarà appuntamento in bici, saremo a casa con le nostre famiglie.

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Nella foto di ieri Eataly presso la stazione Ostiense.

     L'edificio venne costruito in occasione dei mondiali di calcio del 1990 come Air Terminal su progetto di Julio Lafuente[1] come terminal per la linea ferroviaria che collegava la città all'aeroporto di Fiumicino. In tale occasione è stato costruito un sovrappasso dei binari che unisce le due stazioni con quattro scale mobili e due tapis roulant. Tale collegamento ancora esiste. Costo dell’opera 53 miliardi di lire. L’air terminal venne chiuso dopo pochi anni di esercizio perché sottoutilizzato, i passeggeri preferivano il servizio di bus che collegava con la stazione Termini. I negozi chiusero, fu abbandonato, divenne rifugio di senzatetto, ultimamente abitato da afghani.

     Nel 2012 tale edificio è stato trasformato in Eataly[2], il supermarchio del gusto italiano.  Eataly è una creatura dell'imprenditore piemontese Oscar Farinetti, comprende 20 botteghe del gusto, 20 ristoranti e 20 aule didattiche. E' il più grande megastore dedicato ai cibi e alle bevande di qualità, accoglie a turno i grandi chef, i migliori mastri birrai e i più famosi maestri pasticceri italiani. "Si può cenare con 10 € come con 100. Vogliamo convincere la gente che mangiar bene non è un lusso" dice Oscar Farinetti che il 27 gennaio 2007 tagliò il nastro della prima struttura a Torino. Da allora in poi ha aperto altre sedi a Milano (ottobre 2007), a Tokyo (settembre 2008), a Bologna (dicembre 2008), a New York nell'estate 2010. A Roma non poteva mancare Eataly, è all'altezza della capitale: 17.000 mq, si calcolano 7 milioni di visitatori l'anno. Si tratta di quattro piani uniti da ascensori e scale mobili.



[1] Julio Lafuente (Madrid 1921) ha sempre lavorato con Rebecchini. Nato in Spagna, ha studiato in Francia ma è sempre vissuto a Roma. E' autore del Colleggio Massimiliano Massimo all'Eur del 1959-60, dell'ippodromo di Tor di Valle, dell'ospedale del Sovrano Militare Ordine di Malta alla Magliana nel 1961, della sede della Esso italiana alla Magliana nel 1978-80, della chiesa di San Giovanni Evangelista a Spinaceto nel 1979. Da Irene de Guttry, cit. Abita a piazza Navona.

[2] Acquisto dell'Air terminal per 10,8 milioni di euro. Da it.wikipedia.org.


sabato 12 aprile 2025

Evviva! Riqualificata la galleria PASA

 


Sono terminati i lavori notturni, per non intralciare il traffico, della galleria PASA Principe Amedeo Savoia Aosta, sotto il Gianicolo, che dal lungotevere raggiunge via Gregorio VII. Una bella notizia per tutta la città.


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Nella foto di ieri il treno di Pio IX della metà dell'Ottocento che oggi si trova alla Centrale Montemartini.

venerdì 11 aprile 2025

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Nella foto di ieri la statua di Afrodite, replica dell'Afrodite dei Giardini di Callimaco, della fine del V sec. a.C. proviene dall'Esquilino, si trova alla Centrale Montemartini.


giovedì 10 aprile 2025

Rifatta via di San Bonaventura

 


Una strada poco conosciuta che sale al Palatino, che offre scorci bellissimi sull'area archeologica centrale, è stata completamente rifatta togliendo l'asfalto e posizionando migliaia di sampietrini.

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Nella foto di ieri il "mosaico con scene di caccia" che si trova alla Centrale Montemartini.

Durante i lavori di costruzione di un sottopassaggio ferroviario nei pressi della chiesa di Santa Bibiana fu rinvenuto questo mosaico policromo di grande estensione, raffigurante la cattura di animali selvatici per le venationes, simile per concezione e resa stilistica a quello che decora il lungo portico della Villa di Piazza Armerina in Sicilia. Vi sono rappresentate su fondo bianco e in splendida policromia, la cattura di orsi e di gazzelle e la caccia al cinghiale. In un frammento è conservata l’immagine del personaggio principale: una figura a cavallo con il braccio destro sollevato nell’atto di scagliare una lancia; il volto allungato dai nobili tratti è circondato da una corta barba.


mercoledì 9 aprile 2025

Restaurato il viadotto del Gelsomino

 


E' terminato il restauro ed è stato riaperto al pubblico il viadotto del Gelsomino che scavalca via Gregorio VII con una vista spettacolare sulla cupola michelangiolesca di San Pietro. Il viadotto costeggia la ferrovia che entra in Vaticano.

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Nella foto di ieri la Musa Polimnia della Centrale Montemartini.

     La statua venne nascosta in antico in una galleria sotterranea per sottrarla, forse, al pericolo delle invasioni barbariche. La statua proviene da via Terni (Horti Variani, recita la didascalia nel museo).  Raffigurata in atteggiamento sognante e pensoso, completamente avvolta nel mantello e appoggiata a un pilastro roccioso, reggeva nella sua sinistra un papiro simbolo dell’arte rappresentata.


martedì 8 aprile 2025

Buone nuove di politiche abitative

 


   Piano da 60 milioni per la manutenzione delle case popolari fino al 2027. Venti milioni all’anno per non avere più muri scrostati, rubinetti che perdono, fogne intasate e infissi rotti. Dopo due anni di lavori per smaltire decenni di chiamate inevase, parte il Piano Triennale di Manutenzioni del Comune. Dai quotidiani romani del 3.4.25. Nella foto il palazzo Icp in piazza dell'Alberone dell'arch. Camillo Palmerini (1927).


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Nella foto di ieri la Centrale Montemartini.

     La centrale fu inaugurata il 30 giugno 1912. L’impianto termoelettrico prende il nome da Giovanni Montemartini, assessore del Comune di Roma durante la giunta presieduta dal sindaco Ernesto Nathan, a lui si deve la creazione della prima centrale pubblica di Roma nel cuore del quartiere industriale dell’Ostiense. Tale impianto riusciva a soddisfare nel 1912 il 50% dell’energia necessaria ad illuminare le strade. Con gli ampliamenti degli anni Trenta e la sostituzione dei motori Diesel della ditta Tosi si arrivò ad un potenziamento di tre volte della centrale. Subito dopo la guerra venne aggiunto un imponente corpo di fabbrica per accogliere tre caldaie. Sul finire degli anni Cinquanta la centrale è diventata obsoleta e troppo costosa rispetto ad altri impianti più moderni. Nel 1963 parte della centrale viene messa fuori servizio e poco dopo cessa l’attività. Tra il 1972 e il 1974, in locali adiacenti, sono messi in funzione apparati a turbogas che sono ancora funzionanti.

     Negli anni Ottanta si attuò il recupero del complesso industriale completato tra il 1989 e il 1990, trasformandolo in centro convegni, spettacoli e mostre. Dal 1997 è sede museale. Oggi è uno dei rari e riusciti esempi di recupero archeologico – industriale.


lunedì 7 aprile 2025

Ecco il nuovo ponte del Pigneto

 


   Si sta lavorando per creare la nuova stazione delle FF.SS Pigneto in corrispondenza della stazione della metro C Pigneto. In seguito a tali lavori verrà coperto il vallo ferroviario ma resterà il ponte come memoria storica della città. Il vecchio ponte è stato demolito e sostituito da una passerella in ferro. Ecco in anteprima le immagini trovate in internet.


Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un’involontaria violazione del copyright, in modo che io provveda subito all’eliminazione dell’immagine usata per errore.

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Nella foto di ieri il Cavalcaferrovia Ostiense intitolato a Settimia Spizzichino.

Si tratta di un ponte che scavalca la ferrovia per Ostia e la linea metro B per mettere in comunicazione circonvallazione Ostiense con via Ostiense. Lungo 240 metri, di cui 125 sospesi, largo 6 corsie una riservata alle bici, oltre ai marciapiedi. L'arco in acciaio e le corsie sono stati montati e sollevati da una sola gigantesca gru gialla e rossa capace di sollevare 700 t di acciaio puro, operazione fatta di notte. La fine dei lavori era prevista a settembre 2011, ma l'inaugurazione a fine anno, quindi al 20 giugno 2012. L'ha realizzato la Cimolai di Pordenone, la stessa che in Ucraina sta costruendo un grande sarcofago per contenere la centrale di Cernobyl. La Cimolai lavora a questo ponte con la Sios. E' un'opera antisismica, al di sotto passa il grande collettore del fiume Almone con un diametro di 10 metri. Costo dell'opera 15 milioni[1].

     Si noti la differenza del piano di calpestio tra la circonvallazione Ostiense e la via Ostiense. All'inizio dei lavori sono stati individuati resti archeologici. Il ponte è chiaramente ispirato a quelli di Santiago Calatrava, il progettista esecutivo è l'ingegnere Francesco Del Tosto[2].

     Vedendo questo ponte il pensiero va al ponte della Musica al quartiere Flaminio, i due ponti sono molto simili e realizzati quasi contemporaneamente, ma progettati da studi architettonici diversi.

     Il ponte è stato intitolato a Settimia Spizzichino, unica donna ritornata dai campi di concentramento tra quelle deportate dal ghetto di Roma il 16 ottobre 1943.

     Il ponte è fiancheggiato da un passaggio pedonale rialzato che collega con la fermata della metro B Garbatella.



[1] Cavalcaferrovia Ostiense, aggiornamenti.  Da: la Repubblica del 25.6.11 e da 9.3.12.

[2] Cavalcaferrovia Ostiense. Le notizie di questo paragrafo sono tratte da: www.comune.roma.it. Dal sito solidusroma.com l'ing. Francesco Del Tosto ha fondato nel 2001 la Solidus spa e si occupa di ingegneria civile delle infrastrutture, ponti e porti fanno parte del suo impegno di lavoro, ha realizzato il ponte sul Po di Piacenza.


domenica 6 aprile 2025

Parco di affaccio sul Tevere e nuovo ponte di Ferro!

 


La passeggiata in bici di questa mattina ci ha portato a scoprire due novità di Roma: il primo dei cinque parchi di affaccio sul Tevere in lungotevere delle Navi e il nuovo ponte dell'Industria che noi romani chiamiamo semplicemente "ponte di Ferro".


Abbiamo raggiunto ponte Milvio e imboccato tutta la ciclabile Tevere fino al ponte di Ferro.



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Nella foto di ieri la Casa del jazz che si trova in viale di Porta Ardeatina.

     Inaugurata nel 2005, fortemente voluta dal sindaco Walter Veltroni. Si tratta della villa Osio della fine degli anni Trenta, voluta dal fondatore della BNL Arturo Osio, che diede incarico all'arch. Cesare Pascoletti[1] di modificare e adattare un casale seicentesco. La villa passò, dopo molti anni, ad Enrico Nicoletti, detto "Il secco", il cassiere della banda della Magliana. La villa aveva marmi, stucchi, vasca idromassaggio a due posti, rubinetti d'oro. Le forze dell'ordine riuscirono a arrestare i componenti della banda e la villa venne prima sequestrata e consegnata al comune di Roma nel 2001 che la destinò a sede della casa del jazz. Per questo motivo all'entrata della villa si trova una lapide ai caduti per mafia. La villa venne restaurata a partire dal 5 novembre 2003 con una spesa di 6 milioni di euro ed inaugurata il 21 aprile 2005 con tre giorni di concerti gratuiti. Il parco di tre ettari venne aperto al pubblico esattamente un anno dopo l'inaugurazione. 


[1] Cesare Pascoletti (1898 - 1986) allievo di Marcello Piacentini. Progettò la palazzina per funzionari della BNL in via Bruxelles 20 nel 1936, il Palazzo per il Museo della Civiltà Romana all'Eur con Aschieri e Bernardini nel 1939-41, il ponte di Testaccio nel 1940, il palazzo per uffici della BNL in viale Regina Margherita nel 1940-45, la sede della BNL in piazza Albania nel 1954. Da: Irene de Guttry e Publio Ostilio Rossi, cit.


sabato 5 aprile 2025

Che armonia di luci e colori la casa Balla

 


Bellissimo visitare la casa di Giacomo Balla, pittore fvssuto nella prima metà del Novecento che fu iniziatore del movimento artistico che va sotto il nome di Futurismo. Domani entrata libera in tutti i musei, gallerie e aree archeologiche. Approfittate per andare alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea in viale delle Belle Arti 131 per la grande mostra sul Futurismo,


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Nella foto il giardino laterale della basilica di San Paolo fuori le Mura.

venerdì 4 aprile 2025

Arriva il 5 G in metro!

 


   Inaugurate - il primo aprile - le prime stazioni metro con il 5G che permette di usufruire di connessioni veloci e affidabili per tutti gli operatori di telefonia mobile. Aperta la nuova Sala apparati radio di Inwit / Smar city Roma nella stazione di piazza Vittorio. Il segnale è disponibile in 9 stazioni da Vittorio Emanuele a Cipro. Obiettivo portare il 5G in tutte le 75 stazioni della metro A, B, B1 e C entro il 2026. Sarà attivo anche in 100 piazze.


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 sai come si chiama e dove si trova il giardino che vedi sotto.


Nella foto di ieri la scultura relativa al dramma dell'emigrazione dal Nord-Africa all'Europa che si trova nel giardino Sud della basilica di San Paolo.

giovedì 3 aprile 2025

Un bel programma per la casa a Roma

 


“In dieci anni realizzeremo trentamila case popolari”, così ha dichiarato il sindaco alla due giorni  internazionale sulla casa al palazzo delle Esposizioni. E’ una delibera che punta al secondo mandato: più case popolari e nuovi spazi ai costruttori per housing sociale privato. Nella foto le case Icp di piazza Tuscolo del 1924 di Camillo Palmerini.



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Nella foto di ieri la Bibbia carolingia conservata nel museo dell'abbazia di San Paolo fuori le Mura.

mercoledì 2 aprile 2025

Terminato il restauro della chiesa di Santa Maria di Loreto

 


Da alcuni giorni è terminato il restauro della chiesa di Santa Maria di Loreto, la splendida chiesa con la cupola rigonfia che si affaccia sul foro di Traiano e piazza Venezia. Il restauro è stato finanziato da Webund e Vianini che stanno costruendo la stazione Venezia della metro C.

   Cominciata nel 1507, forse su progetto di Bramante,  per la confraternita dei Fornai e subito interrotta. I lavori ripresero nel 1522 e consacrata nel 1534, sotto la direzione di Jacopo del Duca a cui si deve il complesso sistema cupolato. Un restauro sia statico che conservativo fu compiuto da Luca Carimini[1] nel 1871. Nel timpano della porta frontale la “Madonna col Bambino e la Santa Casa”, gruppo attribuito ad Andrea Sansovino[2] o Jacopo Del Duca, 1580 circa. Le porte laterali, le finestre e le nicchie del tamburo, l’elaborata cupola con la complicata lanterna (detta gabbia dei grilli) e il bizzarro campaniletto, sono di Jacopo del Duca che vi lavorò fra il 1577 e il 1585.

     Interno a pianta ottagonale. All’altare maggiore: “Padre Eterno e Madonna di Loreto tra i santi Rocco e Sebastiano”, su due tavole a fondo oro di Marco Palmezzano[3] (fine sec. XV). Le tele a destra “Transito” e a sinistra “Natività della Vergine” sono eleganti tele del Cavalier d’Arpino[4] (1630). Delle sei statue, notevoli i due angeli di Stefano Maderno.



[1] Luca Carimini Roma 1830-1890) Autore della Chiesa di Sant'Ivo dei Bretoni in via Campana presso via della Scrofa nel 1877, palazzo Brancaccio tra il 1880 e il 1896, chiesa e collegio di Sant'Antonio a via Merulana nel 1888, chiesa e collegio di san Giuseppe di Cluny in via Poliziano 38 nel 1888, chiesa e collegio di Santa Chiara nella piazza omonima nel 1889, palazzo Blumensthil in via Vittoria Colonna 1 al rione Prati, la cappella del Crocefisso in Santi Apostoli, cappelle funebri in Verano delle famiglie Lais, Vannutelli,Chiassi, Carimini, Di Cette, Blumensthil, D'Arcangeli.

[2] Andrea Sansovino Andrea Contucci detto (Monte San Savino 1460 - 1529) scultore e architetto. Attivo in Portogallo, realizzò le tombe Sforza e Basso in Santa Maria del Popolo, i rilievi della vita della Vergine nella Basilica di Loreto. Jacopo Sansovino era il figlio adottivo, ha lasciato le sue opere architettoniche in San Marco a Venezia, la loggetta ai piedi del campanile di San Marco. Fu proto della Repubblica di Venezia.

[3] Marco Palmezzano

[4] Cavalier d’Arpino Giusepppe Cesari detto (Arpino 1568 - Roma 1640)...pittore, autore degli affreschi nella sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio e della decorazione musiva della cupola di San Pietro. Giovanissimo lavorò con il padre alle Logge Vaticane sotto la direzione del Pomarancio, sarà presidente dell'Accademia di San Luca. Affresco con la Canonizzazione di San Francesco di Paola nel chiostro della Trinità de Monti e in Sant'Atanasio dei Greci (in via del Babuino). Affreschi oggi perduti in San Lorenzo in Damaso. A Napoli affresca il coro della Certosa di San Martino e quelli nella Sacrestia. Cappella Olgiati in Santa Prassede, cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. Nel 1600 affresca l'Ascensione nel transetto di San Giovanni in Laterano, villa Aldobrandini a Frascati tra il 1605 e 1612 e la cappella Paolina in Santa Maria Maggiore. Una sua tela nella chiesa della Trinità dei Pellegrini a Roma.


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 sai come si chiama e dove si trova la Bibbia che vedi sotto.


Nelle foto di ieri la cappella delle Reliquie nel convento annesso alla basilica di San Paolo.

martedì 1 aprile 2025

Un esempio di cittadinanza attiva!

 


Al capolinea del bus 628 (via Cesare Baronio - via Fortifiocca) c'è un giardino che non viene pulito dall'AMA o dal servizio giardini del Comune di Roma. Un gruppo di volontari lo va a pulire due volte a settimana. Mese nuovo, continua l'impegno. Un buon esempio di cittadinanza attiva valido per tutta la città.