Dopo un sondaggio del IX municipio la stazione Eur Magliana della metro B si chiamerà Eur Colosseo Quadrato. Mi sembra una decisione giusta, non solo rende onore a uno dei monumenti moderni di Roma che più la rappresentano, ma soprattutto perché la stazione si trova proprio sotto il Colosseo Quadrato, mentre la Magliana è dall'altra parte del Tevere.
Il vero nome è palazzo della Civiltà Italiana, per un breve periodo venne anche
chiamato palazzo della Civiltà del Lavoro, ma dai romani è detto Colosseo
Quadrato, di Guerrini,
Bruno La Padula e Mario Romano. L’edificio presenta 6 ordini di 9 arcate su 4
lati (qualcuno sostiene che è lo stesso numero di lettere che compongono le
parole Benito Mussolini), in tutto 216 arcate, è alto 68 metri, alla base si trovano quattro gruppi statuari
“I dioscuri” di Publio Morbiducci e Alberto Felici. 28 statue sono collocate
negli archi al pianoterra, si tratta di allegorie del genio italiano,
rappresentano altrettante virtù tra cui la scienza, l’arte, il diritto, la
filosofia, la navigazione, l’eroismo, il lavoro e l’industria. In cima una
scritta si ripete sui quattro lati: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi,
di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Il
palazzo è stato per anni la sede dei Cavalieri del Lavoro e dei Maestri del
Lavoro (anche alcuni enti e ordini professionali).
Nell’ottobre 2007 è stato completato –
dopo tre anni di lavori - il restauro esterno, costato 13 milioni, il palazzo è
stato illuminato, non succedeva dal 1953. Quindi si è provveduto al restauro
dell’interno. Un progetto prevedeva di allestire all’interno il museo
dell’audiovisivo, la discoteca di Stato, l’emeroteca e la mostra permanente del
made in Italy, con una ricca esposizione enologica (da Repubblica). Nel luglio
2013 il palazzo è stato affittato per 240.000 euro al mese per 15 anni al francese
Arnault, il re del lusso (Bulgari, Acqua di Parma, Loro Piana, Fendi e altri,
un patrimonio valutato 29 miliardi), è diventato il quartier generale di Fendi (altra sede in largo Goldoni /via
Tomacelli).
Nella rivista Meridiani dedicata a Roma
vengono messe a confronto quattro tele di De Chirico con altrettanti scorci del
quartiere, in particolare con la sagoma imponente del Colosseo Quadrato, le sue
arcate e i suoi giganti di pietra, ma anche con il palazzo dei Congressi (da
Meridiani. Roma. Anno IV n. 17, settembre 1991).
Il palazzo è stato spesso set per riprese
cinematografiche. Appare nel film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini del
1945, in
“Le tentazioni del dott. Antonio”, episodio del film Boccaccio 70 di Federico
Fellini con Peppino De Filippo e Anita Ekberg, in “Hudson Hawk” del 1991 con
Bruce Willis e in “Titus” di Julie Taymor del 1999 (da: Roma, Il grande set,
Apt).