sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto.
Nella foto di ieri forte Bravetta. Era uno dei 15 forti di Roma costruiti lungo le strade consolari subito dopo il 1870. Ebbe una funzione di carcere militare.
Negli otto mesi di occupazione militare tedesca vengono eseguite 77 condanne a morte tra cui don Giuseppe Morosini (3 aprile 1944), il pittore Bruno Ferrari (24 maggio 1944). Un semplice monumento con i nomi degli uccisi è presente sul luogo. Don Giuseppe Morosini era il cappellano di Regina Coeli, aiutava i partigiani di Monte Mario e del Tiburtino, venne arrestato presso il Collegio Leonino in via Pompeo Magno insieme a Marcello Bucchi il 4 gennaio 1944 ad opera del delatore Domenico Campani che si era infiltrato in una banda partigiana. Venne interrogato e torturato in via Lucullo, presso l’hotel Flora e al Viminale dalla Gestapo. Venne condannato a morte il 15 marzo. La domanda di grazia presentata da Pio XII non venne accolta. Il plotone di esecuzione era composto di finanzieri italiani comandati da un ufficiale tedesco. All’ordine di fare fuoco molti colpi non giunsero al bersaglio, per cui don Morosini stramazzò a terra in un lago di sangue. Toccò all’ufficiale tedesco dare il colpo di grazia. Sandro Pertini lo conobbe a Regina Coeli, disse di lui: “Mi pare ancora di vedere le sue labbra gonfie e sanguinanti muoversi in un saluto di fraterna riconoscenza per me, che non avevo nascosto la mia commozione per lui, così martoriato”. Elenco dei caduti di Forte Bravetta in: Musu – Polito, Roma ribelle, Teti ed. 1999, pag. 342.
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