Il Mausoleo di Elena venne costruito dall'imperatore
Costantino tra il 326 e il 330 per se stesso ma venne poi utilizzato come
sepolcro per Elena, madre dell'imperatore, morta nel 328.
Il mausoleo si trovava all'interno di una
vasta proprietà imperiale denominata "Ad duos Lauros" che si estendeva
dall'attuale basilica di santa Croce fino al III miglio della via Labicana, il
suo territorio coincide con l'attuale VI Municipio. Fanno parte di quest'area
le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, la basilica omonima di cui restano
pochi ruderi e sui quali fu costruita la chiesa attuale. Nella zona era anche
il cimitero degli Equites singulares ma non è stato possibile individuare
l'esatta ubicazione. In questo luogo venne ucciso l’imperatore romano
d’Occidente Valentiniano III nel 445 da due suoi ufficiali (questa notizia da
Carlo Villa, cit.).
Come tutti i monumenti romani, nel
medioevo, venne smantellato per essere riutilizzato per materiale da
costruzione. Nell'VIII secolo divenne fortezza difensiva, nonostante ciò
continuò ad ospitare la tomba di Elena fino al Mille quando il sarcofago fu
portato in Laterano (invece il corpo all'Ara Coeli), oggi è conservato nei
Musei Vaticani (il fatto che sul sarcofago vi siano scene militari ha fatto
pensare che fosse stato costruito per Costantino e poi utilizzato per la madre
di lui). All'interno del mausoleo si trova una chiesetta intitolata ai santi
Marcellino e Pietro dei tempi di Urbano VIII (1632), ai primi del Novecento,
era la parrocchia di Torpignattara fino alla costruzione della vicina chiesa.
Si tratta di un edificio a pianta
circolare formato da due cilindri sovrapposti e terminante a cupola. Il
cilindro inferiore (che internamente è ottagonale) ha un diametro esterno di m
27,74 ed interno di m 20,18. L'altezza era di m 25,42, mentre oggi è di circa
18. Ai vertici troviamo delle nicchie che nell'anello superiore diventano otto
finestre ad arco. Per alleggerire il peso della cupola sono state inserite
delle anfore ancora oggi ben visibili, per il popolo erano delle
"pignatte" per cui Tor Pignattara, il nome attuale.
Tra il 1993 e il 2000 il mausoleo ha
subito un'importante opera di restauro e di completamento delle opere di scava
iniziate precedentemente. Durante gli scavi è stato scoperto un pozzo al centro
del mausoleo dal quale sono stati recuperati vasi dei secoli XI e XII. Il
restauro ha permesso la realizzazione di due ballatoi che permettono la vista
dall'alto di apprezzarne la dimensione e l'insieme. Sono stati restaurati i
pochi frammenti rimasti del pavimento originario.
Oggi il mausoleo risulta nel
cortile - oratorio - campo di calcio della parrocchia dei Santi Marcellino e
Pietro, per giungervi bisogna oltrepassare un portale settecentesco.
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