Ho scoperto un bel libro che parla della città di cui sono innamorato. Per l'autore Filippo La Porta Roma non è soltanto un luogo ma una figura del destino che quasi gli è caduto addosso. E' un geroglifico, un segno magico che lui ha provato a decifrare, è arte del vivere, una visione del mondo, una città che ama e odia insieme. L'autore tenta di fare un ritratto di questa bella città mentre nello stesso tempo parla di se, parla dei quartieri nei quali è vissuto: Ostiense, Monteverde, Parioli, di alcune piazze collegate a persone che ha conosciuto: piazza del Popolo con Elsa Morante, il Pantheon e La Capria, senza escludere i suoi compagni di scuola: Carlo Verdone, Christian De Sica per cui il libro risulta un collage di volti di amici che a volte non ci sono più, quasi una Spoon River.
Un bel libro per vedere Roma da un'angolazione nuova, attraverso gli occhi e la sensibilità di tante altre persone. Roma è una bugia perchè in essa convivono gli opposti (ad es. violenza e tolleranza, bellezza e abbandono) dove ciò che arriva muore, ma in un certo senso continua a vivere (ad es. il cristianesimo è giunto a Roma, si è istituzionalizzato, ha cambiato fisionomia, è finito ma è continuato a vivere in modo diverso).
Filippo La Porta, Roma è una bugia, ed. Laterza, pag. 128, € 12,00.
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