Nella foto di ieri la chiesa di San Roberto Bellarmino in piazza Ungheria ai Parioli.
La chiesa fu consacrata il 10
giugno 1933, progettata da Clemente Busiri Vici[1]
appartenete ad una famiglia di architetti giunti alla nona generazione. La
facciata è a capanna in quanto la larghezza supera l’altezza, è chiusa tra due
bassi torri campanarie a pianta ottagonale. Un semplicissimo portico sorretto
da quattro pilastri è anteposto alla facciata ricoperta, come tutto l’esterno,
da una cortina di mattoni. Una breve scalinata conduce ai tre ingressi. Il
transetto e la bassa cupola ottagonale sono appena percepibili dall’esterno
sopra la copertura dell’unica navata, da cui sporgono i corpi delle cappelle
laterali. L’interno è decorato da mosaici di Renato Tomassi che rivestono le
strutture in cemento armato del transetto, della cupola ottagonale e
dell’abside. La totale assenza di decorazioni esterne è la caratteristica
principale.
[1] Clemente Busiri Vici (1887-1965) chiesa di San Roberto Bellarmino a
piazza Ungheria nel 1932-33, chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio a villa
Fiorelli nel 1936, chiesa di sant'Ippolito al quartiere Nomentano nella via
omonima nel 1933, chiesa di san Saturnino in via Avigliana al quartiere Trieste
nel 1935, l'Istituto Nazionale Luce in via Tuscolana 1055 nel 1937, Case Gescal
in viale Spartaco tra viale Publicola e viale Agricola (in coll.) nel 1963-65
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