sabato 25 agosto 2018

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il chiosco che vedi sotto.

Nella foto di ieri il Casino Nobile di Villa Borghese sede della galleria omonima.

     Pensiamo che si tratta solo di una residenza di campagna, il palazzo di famiglia era, ed è ancora oggi, nel centro della città in via della Fontanella Borghese, è detto “Il Cembalo” per la sua forma, purtroppo non è aperto al pubblico. Questo casino è stato progettato da Flaminio Ponzio[1] nel 1608-13 ma completato da Giovanni Vasanzio[2], intorno al 1617. La compatta facciata dell’edificio, decorata, come quelle laterali da sculture antiche, è costituita da due corpi uniti da un portico coperto a terrazza, dal quale si innalza su due piani  il corpo centrale più arretrato. Al portico d’ingresso si saliva da una scala a due rampe sostituita, nel 1793 con una scalinata.
     L’aspetto attuale dell’interno è quello dovuto al cardinale Marcantonio IV Borghese alla fine del Settecento e affidato ad Antonio Asprucci.
     Questa raccolta straordinaria è dovuta al cardinale Scipione Borghese che, all’inizio del Seicento, usò ogni mezzo, lecito e illecito, per raccogliere le opere d’arte che il suo talento sapeva individuare. Non esitò per esempio a far trafugare, di notte, la bellissima Deposizione di Raffaello dalla chiesa di San Francesco a Perugia, provocando una vera e propria rivolta dei cittadini. Con una banalissima scusa confiscò ben 107 dipinti al celebre Cavalier d’Arpino, fece addirittura imprigionare il Domenichino colpevole di non volergli cedere la “Caccia di Diana” realizzata per un altro committente. Si circondò di giovani artisti che sapeva scegliere tra i migliori. Tra questi commissionò ad un Bernini appena ventenne i gruppi scultorei “Apollo e Dafne”, “Enea che fugge dall’incendio di Troia”, “Il ratto di Proserpina” e il “David”. Sempre del Bernini è il ritratto scultoreo del padrone di casa, Scipione. Stranamente se ne vedono due: durante la lavorazione lo scultore si accorse che il marmo era difettoso e nel corso della notte, per non deludere il suo mecenate, ne fece una seconda versione.
     Agli inizi dell’Ottocento Camillo Borghese, che aveva sposato Paolina, sorella di Napoleone, fece realizzare da Antonio Canova il celebre ritratto della moglie raffigurata come Venere vincitrice. La statua poteva ruotare su se stessa per essere meglio ammirata dagli ospiti.


[1] Flaminio Ponzio architetto di Viggiù, lavorò soprattutto per Paolo V, sua la facciata di San Sebastiano fuori le mura e la cappella Paolina in Santa Maria Maggiore. Visse tra la fine del Cinquecento e il Seicento.
[2] Giovanni Vasanzio architetto del Seicento originario dei Paesi Bassi, ha italianizzato il suo nome. Palazzo Borghese, villa Mondragone a Frascati, fontanone del Gianicolo o fontana dell'Acqua Paola.

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