La vasca che costituisce
l'attuale fontana si trovava un centinaio di metri verso la stazione Termini
dove oggi ci sono i giardini con il monumento ai Caduti di Dogali. Nel 1888
venne quindi spostata in questo luogo, al centro dell'allora piazza Esedra oggi
piazza della Repubblica. Si tratta della mostra terminale dell'acquedotto
dell'Acqua Pia Antica Marcia. E' la più bella fontana di Roma moderna.
E' composta di una larga vasca circolare
nella quale è inserita una struttura ottagonale dai lati alternativamente retti
e concavi al cui interno si trovano, ad altezze sempre crescenti, altre tre
vasche concentriche. Altre quattro vasche semicircolari contengono le statue
bronzee delle Naiadi[1],
al centro si erge il gruppo del Glauco che stringe un delfino. Tutte le
sculture sono di Mario Rutelli[2].
Dal bordo della vasca circolare interna partono una serie di zampilli rivolti
al centro, altri quattro zampilli bagnano le naiadi. Al centro un alto zampillo
esce dal delfino, questo è visibile dal fondo di via Nazionale.
La fontana venne inaugurata tra le
polemiche nel 1914.
[1]
Najadi figure della mitologia greca
erano le ninfe che presiedevano a tutte le acque dolci, possedevano facoltà
guaritrici e profetiche. Glauco è figura della mitologia greca, figlio di
Poseidone (Nettuno).
[2]
Mario Rutelli scultore nato a
Palermo e morto a Roma nel 1941. La sua opera più importante è questa fontana
delle Naiadi. Stdiò all'Accademia di Belle Arti di Palermo e poi a Roma con
Giulio Monteverde. Tra le opere più conosciute la quadriga bronzea sul teatro
Politeama di Palermo, il monumento equestre ad Anita Garibaldi sul Gianicolo,
una delle Vittorie al Vittoriano, il monumento a Nicola Spedalieri in piazza
Sforza Cesarini lungo il Corso Vittorio. E' il bisnonno del politico ex sindaco
di Roma Francesco Rutelli.
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