Oggi – con la
bici - ho fatto un salto al MAXXI, il Museo delle Arti del XXI Secolo, per la
mostra “Aldo Rossi l’architetto e le città”. Aldo Rossi è stato un architetto,
una figura atipica nel panorama dell’architettura italiana e, al tempo stesso,
la punta avanzata di una generazione di giovani architetti manifestatasi all’indomani
dell’ultima guerra e animata da comuni intenti di ricostruzione. Rossi sente
fortemente la necessità di rinnovare la cultura architettonica del suo tempo.
Lo testimoniano il costante impegno intellettuale e il suo libro più noto “L’architettura
della città” (1966), uno dei testi di architettura più tradotti e diffusi al
mondo. Le città sono state il suo campo di studio e di progettista in Europa,
America e Asia. La sua attività ha avuto il massimo riconoscimento con il
premio Pritzker Prize, il Nobel per gli architetti, primo italiano a riceverlo.
Nelle foto in ordine: il Teatro del Mondo di Venezia (foto e modellino in
legno), il monumento a Sandro Pertini a Milano (scusate la scarsa qualità dell’immagine),
la Casa Alessi a Verbania e il progetto per ricostruire il Teatro La Fenice a
Venezia.
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