sai come si chiamano e dove si trovano i rilievi marmorei che vedi sotto.
Nella foto di ieri l'Istituto Nazionale Luce in piazza di Cinecittà.
E’ la sigla di L’Unione Cinematografica
Educativa, fondata nel 1924 strumento di propaganda del regime fascista, è la
più antica istituzione pubblica del mondo destinata alla cinematografia a scopo
didattico e informativo. E’ stata chiusa nel 2011, confluita nell’Istituto Luce
Cinecittà. E’ questo l’istituto nel
quale si producevano i ben noti cinegiornali del Ventennio fascista. La
costruzione dell’edificio è iniziata nel 1936, su progetto da Clemente Busiri
Vici[1].
Si tratta di un edificio a forma
semicilindrica, attorniato da altri palazzi. Gli avancorpi contenevano le sale
di sincronizzazione e i reparti fotografici; l’edificio centrale i laboratori
tecnici egli uffici della direzione generale, la presidenza , i magazzini
deposito pellicole. Era presente un’autorimessa con 50 posti auto e la
palazzina del dopolavoro. Da luglio 2021 una vasta collezione di filmati –
circa 30.000 – è stata messa a disposizione del pubblico, grazie ad un accordo
con Google, attraverso il canale YouTube. L’archivio in forma di mediateca è
stato portato in via Tuscolana 1055 (Cinecittà). L’ultimo paragrafo da:
wikipedia.it alla voce Istituto Luce.
[1] Clemente Busiri Vici (1887-1965) archietetto, autore della chiesa di San Roberto Bellarmino a piazza Ungheria nel 1932-33, villa Sordi per il gerarca Alessandro Chiavolini (1933); chiesa dei Santi Fabiano e Venanzio a villa Fiorelli nel 1936, chiesa di sant'Ippolito al quartiere Nomentano nella via omonima nel 1933, chiesa di san Saturnino in via Avigliana al quartiere Trieste nel 1935, l'Istituto Nazionale Luce in via Tuscolana 1055 nel 1937 (oggi sede del VII municipio), Case Gescal in viale Spartaco tra viale Publicola e viale Agricola (in coll.) nel 1963-65.
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