martedì 6 luglio 2021

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.

Nella foto di ieri la Chiesa delle Vele, o meglio, la Chiesa di Dio Padre Misericordioso o Dives in Misericordia (titolo della seconda enciclica di Giovanni Paolo II), meglio conosciuta come Chiesa del Giubileo. In vista del Giubileo del 2000 il Vicariato bandì un concorso internazionale per erigere una chiesa in ricordo del Giubileo stesso, risultò vincitore il progetto di Richard Meier[1], autore anche della teca dell’Ara Pacis. Nel marzo 1998 venne posata la prima pietra che si vede all’ingresso, a sinistra. I lavori furono condotti dalla Italcementi e dalla Lamaro Costruzioni. La consacrazione avvenne nell’ottobre del 2003.

     Completamente bianca, è composta da tre vele, la maggiore è alta 26 metri. Le vele sono autoportanti (=si reggono da sole), per realizzarle sono state suddivise in grandi pannelli prefabbricati a doppia curvatura, ciascuno del peso di 12 tonnellate (in tutto 256 pannelli detti conci). Per montarli è stata usata una gru (detta carroponte) alta 38 metri. La chiesa è stata costruita con uno speciale cemento, realizzato e brevettato da Italcementi, con la straordinaria capacità di autopulirsi, è il cosiddetto cemento mangiasmog.

    Simbologia. Con le sue tre vele la chiesa vuole dare l’idea di una barca che rappresenta la Chiesa che porta il suo popolo nel terzo millennio. Non ha un soffitto. Le vele sono tre come la Trinità, comunicano un senso di protezione, la protezione di Dio sulla comunità cristiana. La luce solare non entra mai direttamente in chiesa, tranne che in un periodo di pomeriggio d’estate, quando colpisce il Crocefisso in cartapesta del XVIII secolo. Protagonista assoluto è il bianco, il colore preferito di Meier perché “capace di riflettere la differenza tra ciò che è stato fatto dall’uomo e ciò che è naturale… il bianco ha la capacità di assorbire e diffondere la luce che cambia durante il giorno e nel corso delle stagioni, rendendo vivi elementi architettonici, per loro natura statici”.

     La chiesa è ritenuta un capolavoro di architettura religiosa ed è meta di visitatori e turisti. I giornali del 2015 riflettevano che si rimane basiti nell’osservare le inaccettabili colature di ruggine e macchie d’umidità presenti sulla struttura realizzata in polvere di marmo di Carrara e calcestruzzo autopulente, un edificio simbolo come questo non può essere abbandonato al suo destino



[1] Richard Meier (Newark, New Jersey 1934) Si laurea a New York nel 1957. Tra le sue opere più importanti: Chiesa di Dio Padre Misericordioso a Roma 1996-2003, Paul Getty for the Fine Art a Los Angeles 1984-97, Museo d'Arte Contemporanea MACBA di Barcellona 1987-96, The Atheneum a New Harmony in Indiana nel 1975-79, Museo delle Arti Applicate a Francoforte sul Meno in Germania, 1979-85, Museo dell'Ara Pacis a Roma 1995-2006.


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