Perché Roma non ha una tavolozza di colori uguale per tutti, ma ne ha tante per quanti sono gli abitanti di sempre e i turisti di un giorno.
E non solo: questi colori svariano anche a seconda dell’umore di chi si trova a osservarli.
Ognuno infatti riceve da Roma una sorta di regalo personale e solo in minima parte condivisibile, consistente appunto nei colori le cui sfumature egli solo può vedere e gustare.
Per convincervene, provate a cavare fuori un comune denominatore sui colori di Roma dalle pagine, che so, di Stendhal o di Gogol e ben presto, se scartate le affermazioni generiche e andate nei dettagli, vi renderete conto che l’impresa è impossibile”.
Andrea Camilleri.
Due anni esatti senza lui!
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