Una buona notizia per il "lago che combatte" ovvero il lago della ex Snia. Dai giornali di ieri apprendiamo che il costruttore Pulcini diffida i consiglieri, vi chiedo i danni! Con una lettera del suo avvocato il costruttore Pulcini ha diffidato il comune di Roma ad estendere i vincoli all’area ancora in suo possesso. Si tratta di cinque ettari. C’è una proposta di delibera della consigliera M5S Eleonora Guadagno per una variante del piano regolatore (da servizi pubblici a verde) che comporta una specie di esproprio dell’area. Se la notizia è esatta è una buona notizia. Vuol dire che, dopo tanti anni si è vicini alla riqualificazione di tutta l'area e della sua apertura a tutti i cittadini.
Per chi non conoscesse la storia del lago della ex Snia, eccola in breve.
La fabbrica Snia si trova in via Prenestina angolo via di Portonaccio. Una delle più grandi fabbriche romane,
aperta nel 1923 con il nome di Cisa Viscosa, si estendeva su una superficie di
14 ettari, era dedicata alla produzione della seta artificiale, il Raion
Viscosa. Durante la guerra fu riconvertita per la produzione di tessuti per le
forze armate (tende, divise), lavorava a ritmi serrati con personale tutto
femminile. Dismessa nel 1955 è in abbandono. Occupata da extracomunitari è
stata sgomberata.
Nel 1992, in occasione di lavori per
preparare le fondamenta di un nuovo edificio è stata trovata una falda
acquifera che ha prodotto un lago ben visibile da google maps, è stato
battezzato lago Ex Snia. Nello
stesso anno un decreto regionale aveva annullato la concessione edilizia, nel
2007 il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso del costruttore (da
Repubblica del 3.8.14). Non una pozza stagnante ma un lago vivo connesso alla
falda che ne rigenera le acque, ha una superficie di 10.000 mq, ben più grande
di quello di villa Borghese. Sembra che i lavori di un parcheggio sotterraneo
illegale abbiano fatto venire alla luce il lago e bloccare i lavori. Ora la
vegetazione si scatena e nell’acqua appaiono i pesci. “Sembra che l’area sia
proprietà comunale dal 2004, da quella data dovrebbe essere parco pubblico, il
costruttore Pulcini dovrebbe essere colui che ha tentato di costruire” (queste
notizie dal comitato che si batte per la sua apertura al pubblico). Il 3 agosto
2014 il Comune – sindaco Ignazio Marino - ha formalizzato l’esproprio,
approvato lo stanziamento di 500.000 € per la realizzazione del parco (da
Repubblica del 3.8.14). Nell’ottobre 2019 la Regione Lazio pubblica il decreto
che definisce l’area monumento naturale (da Repubblica del 29.10.19).
Il lato si vede dal limitrofo parco delle Energie che si sviluppa ad
un’altezza di 20 metri maggiore rispetto
all’ex edificio industriale per complessivi 2,4 ettari. In quest’area si trova
un capannone recuperato nell’estate 2011 con i principi della bioarchitettura,
è opera dell’arch. U. Sasso, si tratta di una struttura energicamente autosufficiente;
era un asilo per i figli delle operaie risalente agli anni Venti del Novecento,
oggi è usato come Centro Polivalente. Una parte del parco è occupato da un
centro sociale, un’altra, con ingresso da via Michelotti presenta una piscina e
una palestra. Negli anni vari i tentativi di costruire nell’area. Per i
mondiali di nuoto del 2009 si è cercato di realizzare impianti sportivi, con la
giunta Polverini si volevano costruire case popolari nel quadro del cosiddetto
“Piano Casa”. Nel febbraio 2020 il comune ha realizzato una nuova illuminazione
del parco (da Repubblica del 29.2.20).
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