sai come si chiama e dove si trova il gruppo di case che vedi sotto.
Nelle foto di ieri il quartiere UNRRA CASAS San Basilio.
Il quartiere è contemporaneo al Tiburtino, recupera anch’esso i modi della comunità rurale cercando di sviluppare i rapporti di vicinato, ma questo quartiere si differenzia perché inserisce alcuni elementi dell’architettura scandinava. Ciò che è maggiormente studiato è l’impianto urbanistico con i suoi spazi aperti tra le case, quasi a metà strada tra campagna e città. Al centro si trova l’area per i servizi collettivi: centro sociale, asilo nido, negozi dell’architetto Serena Boselli.
Il
terreno su cui sorge il quartiere si sviluppa su una superficie di 8,5 ha e
venne ceduto gratuitamente dal Comune di Roma; vi vennero costruiti 180
alloggi, per circa 900 abitanti, dotati ciascuno di un orto-giardino di 150-200
mq. Le case sono in muratura e coperte a tetto. I colori originali non sono
stati mantenuti: gli intonaci erano rossi, violacei e gialli, come pure le
fasce bianche alle finestre, gli infissi bianchi e le opere in ferro nere. Data
l’esiguità dei finanziamenti si preferì realizzare un piccolo progetto con un
carattere esemplare.
“Ancora oggi nella sterminata periferia romana questo villaggio
riesce a mantenere quel suo particolare carattere un po’ irreale di
insediamento suburbano che lo sviluppo della città non ha sostanzialmente
intaccato”.
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