sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.
Nelle foto di ieri la chiesa dei Santi Pietro e Paolo all'EUR.
La chiesa è posta sul luogo più alto del
quartiere. Progetto del 1938. Opera dell’arch. Arnaldo Foschini[1] e
aiuti tra cui Tullio Rossi. Venne aperta ai fedeli nel 1955. Ai piedi della
scalinata le statue colossali di San Pietro di Domenico Ponzi e San Paolo di
Francesco Nagni[2]. Chiesa a pianta centrale,
un dado con i quattro bracci sporgenti. La cupola semisferica (di
Nella nicchia posta sulla facciata si trova l’altorilievo “La consegna delle chiavi” di Giovanni Prini, nel nicchione di destra “La crocifissione di San Pietro” di Alessandro Monteleone[4], nel nicchione di sinistra “La decollazione di San Paolo” di Carlo Pini, mentre sul fronte absidale è posta “La caduta di San Paolo” maggiore opera giovanile di Venanzio Crocetti[5].
Nell’interno :Duilio Cambellotti[6] è autore dei due amboni gettati in bronzo, su grandi bassorilievi sono raffigurati “I quattro evangelisti”, Matteo e Giovanni realizzati da Enrico Castelli, Marco e Luca sono di Francesco Coccia[7]. Notare il lampadario circolare in ferro battuto. Giuseppe Graziosi ha realizzato il grande crocifisso sull’altare maggiore. Secondo wikipedia – voce Eur – la chiesa sarebbe stata concepita come mausoleo di Mussolini.
[1] Arnaldo Foschini Roma 1884 – 1968) architetto e professore universitario. La stima di Marcello Piacentini lo affiancherà tutta la vita, sarà uno dei protagonisti dell’architettura fascista. Realizza il teatro Nazionale in via Depretis nel 1927, partecipa alla realizzazione della Città Universitaria, per questa realizza il portico di ingresso, l’Istituto di Igiene e l’Istituto di Ortopedia. Suo il progetto dell’Istituto George Eastman. Con Del Debbio e Ballio Morpurgo vince il concorso per il palazzo del PNF poi Ministero degli Esteri. Suo il progetto della chiesa dei Santi Pietro e Paolo all’Eur, dal 1944 preside della facoltà di architettura.
[2] Francesco Nagni Viterbo 1897 – Roma 1977) , studiò all’Accademia di
Roma, Lavorò presso Ettore Ferrari e Giuseppe Guastalla e Attilio Selva.
Monumento ai Caduti di Fano 1924, con altri realizzò i pannelli decorativi per
l’aula magna del Liceo Cirillo ora Orazio Flacco a Bari, il bassorilievo La
Vittoria in Marcia per il portale d’ingresso del municipio di Sabaudia di Gino
Cancellotti. Il monumento equestre al maresciallo Diaz sul lungomare di
Mergellina (Napoli 1934-36).Nel 1938 eseguì le sculture per la facciata della
chiesa dell’Assunta di Amatrice, di Arnaldo Foschini. Bellerofonte e Pegaso alla stazione Ostiense nel 1940 di Narducci. La statua di San Paolo davanti alla
chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur di Arnaldo Foschini. Partecipò al concorso
indetto per le porte di San Pietro nel 1947, con Alessandro Monteleone risultò
vincitore con quelli di Manzù e Venanzo Crocetti. Monumento a Pio XI in San
Pietro. Sue opere sono presenti in molte chiese romane: Sant’Eugenio, Don Bosco
(statue di Pio IX e Pio XI sulla facciata), Santa Lucia in piazza d’Armi, Sant’
Ignazio di Antiochia, Santa Maria Mediatrice.
[3] Giovanni Prini. Genova 1877 - Roma 1958) A Roma dal 1900 espone
opere in cui è evidente la sua formazione simbolista. Soprattutto a Roma questa
componente si fonde con gli ideali del socialismo umanitario diffusi
nell'ambiente artistico in cui Prini si inserisce: Severini, Balla, Cambellotti
e Boccioni. Nel 1911 realizza il fregio
in stucco per la Gnam (L’artista e le battaglie artistiche) dove recupera
il classicismo elegante e prezioso con influssi michelangioleschi. In occasione
della Seconda Secessione Romana nel 1914 presenta “Le gemelle Azzariti” che entrano a far parte della Galleria
Comunale d’Arte Moderna di Roma. Nel 1930 ha restaurato la fontana del cortile
di palazzo Venezia, ha realizzato il portone del ministero dell'Industria a via
Veneto, ha decorato la cappella del Pontificio Collegio Americano del Nord al
Gianicolo, ha lavorato ai Vaticani, alla Casa Madre dei Mutilati presso Castel
Sant'Angelo, ha disegnato il fonte battesimale della chiesa di Sant'Eugenio in
viale delle Belle Arti, ha ideato la Pietà nella cripta della Cappella della
Divina Sapienza nella Città Universitaria, ha progettato il portone in bronzo
della chiesa di San Pietro e Paolo all'Eur. Sua la scultura "Gli amanti" alla Galleria d'Arte
Moderna di Roma Capitale.
Era un eclettico, è passato agilmente dalle belle arti alle arti applicate, riproponendo alcune sue celebri opere, prima fra tutte gli Amanti (1909-13). Tante sue sculture rappresentano bambini, dal 1919 divenne direttore della fabbrica di giocattoli romana Sfagi.
[4] Alessandro Monteleone Taurianova, Reggio Calabria 1897 - Roma 1967) principalmente scultore, titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Roma. Ha lavorato nella chiesa di Don Bosco a Roma, alla chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur, in quella di Sant’Ignazio di Antiochia nel quartiere Statuario di Roma. Abitava in via Margutta, la sua casa divenne luogo di incontro di artisti. Con Francesco Nagni partecipò al concorso per le nuove porte di San Pietro.
[5] Venanzo Crocetti (Giulianova, Teramo 1913 - Roma 2003) scultore.
Realizzò sculture per le città di bonifica della pianura pontina: Aprilia,
Pomezia, Segezia. A soli 33 anni gli fu affidata la cattedra di scultura
dell'Accademia di Venezia che era di Arturo Martini. Autore della porta dei Sacramenti nella Basilica di San
Pietro. Sue opere nella chiesa di Don Bosco a Roma, nella chiesa dei Santi
Pietro e Paolo all’Eur. Nel duomo di San Flaviano a Giulianova si trova il
Crocefisso bronzeo sull’altare maggiore e Madonna con Bambino e Angeli in marmo
e pietra. In via Cassia 492 è visitabile un museo a lui dedicato.
[6] Duilio Cambellotti Roma 1876 - 1960) Pittore, incisore, scenografo,
decoratore. Il padre intagliatore e decoratore lo avviò al mestiere artistico.
Diplomatosi in ragioneria frequentò il corso di decorazione pittorica e disegno
applicato presso il Museo Artistico Industriale di Roma. Dal 1901 illustrò la
Divina Commedia e per tutta la vita fu illustratore di testi letterari. Dal
1905 agli anni Quaranta collaborò con il Teatro Stabile di Roma (Teatro dell'Opera)
disegnando costumi e scenografie anche per il teatro all'aperto di Ostia,
Taormina e Siracusa. Nel 1912 con Picchiarini, Bottazzi e Grassi diede vita
alla prima mostra della vetrata a cui ne seguì una seconda nel 1921. Sue le vetrate della Casina delle Civette a villa Torlonia che forse è la sua opera
principale. A Latina gli è dedicato un museo
dal 2005. "Conca dei bufali" alla Galleria d'Arte Moderna di Roma
Capitale. La galleria d'arte moderna nella ex Birra Peroni si è inaugurata con
una mostra a lui dedicata. Sue le vetrate della Cappella della
Flagellazione a Gerusalemme (1927).
[7] Francesco Coccia (Palestrina 1902 – Crans-Montana sur Sierre 1981)
scultore figurativo, studiò a Roma, abitò a villa Strolh Fern dove conobbe
Martini, insegnò plastica ornamentale alla facoltà di architettura di Roma. Nel
1944 fu incaricato dal capo del governo Ivanoe Bonomi, comm. straordinario
della Quadriennale. I tre martiri della Resistenza all’ingresso delle Fosse
Ardeatine è la sua opera più importante. Una sua scultura all’ingresso della
scuola Manzoni di Roma, la fontana della Maternità a via Antonelli a Roma, il
busto di Federico Cappelloni al Vittoriano, i trofei in piazza Augusto
Imperatore, san Luca, san Marco e i rilievi simbolici nella chiesa si San Pietro
e Paolo all’Eur, la fontana della stazione di Napoli. Sul finire degli anni
Sessanta si trasferisce in Svizzzera.
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