Tra ponte Matteotti e ponte Risorgimento, nei primi
anni Ottanta, su impegno di Fulco Pratesi, venne salvato un tratto selvaggio del
Tevere dove si poteva osservare la naturale biodiversità con pioppi neri, che
d’inverno ancora ospitano cormorani provenienti dalla Germania settentrionale e
dalla Polonia. Il WWF ottenne in concessione dall’Intendenza di Finanza mezzo chilometro di riva per creare una Oasi
del WWF. L’iniziativa ebbe risultati inaspettati. Vi nacquero salici, pioppi
bianchi, frassini, olmi, platani e pini. Anche ciliegi, pesche, nespoli del
Giappone, meli e peri, oltre a un albicocco ricco di frutta. Tante le specie
che vennero a popolare quel paradiso di verde: aironi cenerini, pendolini, un
raro fistione turco, una biscia d’acqua, una testuggine palustre e un merlo
bianco. Per la sorveglianza vennero inizialmente utilizzati giovani detenuti
del carcere di Rebibbia. In questi giorni l’Oasi del WWF ha ripreso a funzionare
dopo anni di abbandono. Il WWF vuole creare un Monumento Naturale Regionale. Nella foto ponte Risorgimento. Roma, non basta una vita!
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