lunedì 6 maggio 2024

Buone nuove per il palazzo dei Congressi all'Eur

 


     Nel progetto originario del quartiere il palazzo dei Congressi si doveva chiamarsi “palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi”, così è ancora chiamato nella Guida di Roma del Tci del 1962. Progettato da Adalberto Libera[1] del 1938 ma terminato nel 1942. Notevolissimo per originale concezione architettonica, modernità impianti e completezza di servizi. Portico di ingresso, nucleo centrale a forma di cubo di 40 metri di lato. Ardita volta a crociera che poggia solo sugli spigoli, quattro lunettoni lasciano passare la luce. Sulla terrazza un teatro pensile. Il salone ha una cubatura superiore a quella del Pantheon! Due fontane fiancheggiano il piazzale di ingresso. Fra le persone impegnate nella costruzione dell’Eur si racconta che il colonnato che caratterizza la facciata fu fatto realizzare da Piacentini all’insaputa di Libera.

"La mensola gigante che ancora sporge dal lato frontale del cubo avrebbe dovuto ospitare, secondo il progetto originale, un gruppo statuario di quattro cavalli al traino di un carro trionfale guidato dalla dea Vittoria. Nonostante il pubblico concorso indetto nel 1940, l'incarico venne affidato direttamente allo scultore Francesco Messina, oggi famoso per il cavallo simbolo della Rai a viale Mazzini. Le vicende belliche arrestarono l'opera di Messina, che all'epoca aveva prodotto solo i calchi in forma ridotta dei quattro cavalli, i quali restarono negli scantinati dell'Accademia di Brera - di cui Messina era direttore - fino al 1969, anno del suo pensionamento. Dovendo quindi sgombrare i locali dai propri oggetti e temendo danni per i modelli in gesso, Messina trovò in Giovanni Leone - all'epoca non ancora Presidente della Repubblica - il mecenate che ne finanziò la fusione in bronzo. Ancor oggi i quattro eleganti cavalli bronzei sono sistemati nel giardino della villa della famiglia Leone in località Le Rughe, poco fuori Roma lungo la via Cassia." Da Memorie di Roma del 24.7.23 articolo a firma di Stefano Pozzi

     Il palazzo è stato spesso set cinematografico, tra questi si ricorda “La dolce vita” di Federico Fellini del 1961, in cui il palazzo diventa un ospedale e ne “Il conformista” del 1970 di Bernardo Bertolucci. Fellini diceva: “L’Eur è un quartiere molto congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini”.

 Ci sono buone novità per questo capolavoro dell'architettura moderna. Otto milioni per un nuovo rivestimento esterno, atrio centrale, spazi e percorsi con pareti mobili opache e vetrate. Il piano è dell’Ente Eur, progetto dello studio Alvisi Kirimoto. Nel 2023 ben 300.000 presenze. Dai quotidiani romani del 23.4.24





[1] Adalberto Libera (Villa Lagarina TR 1903 – Roma 1963) Autore dell’ufficio postale di via Marmorata, del quartiere Ina Casa orizzontale Tuscolano a via Selinunte, il Villaggio Olimpico (in coll.), il quartiere di Casal Palocco (in coll.), il quartiere Incis a Decima, la cattedrale di La Spezia. Case ad Ostia sul lungomare.


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