Una giovane archeologa, Rachele Dubbini,
analizza gli archivi della Soprintendenza e individua affreschi e mosaici
accanto alla chiesa del Quo Vadis. Un raro edificio, un tempio sconosciuto,
ritrovato nelle foto degli anni Settanta, fu reinterrato. Un rarissimo edificio
del III secolo a.C. venne alla luce durante lavori alle condotte di un
concessioario di auto che si trovava a fianco alla chiesa. Nella foto si vede
chiaramente una teca con quattro lastroni, una sorta di cassetta delle offerte,
in un’altra un frammento di parete affrescata e un tratto di mosaico pavimentale.
La doppia cella dell’edificio sacro
indica che una coppia di divinità proteggeva il luogo.
Speriamo che presto, tutto ciò, sia riportato alla luce e sia visibile ai tanti appassionati di storia della nostra meravigliosa città.
L'antichissima chiesetta del Quo Vadis sull'Appia Antica,
foto dell'autore del blog, il suo uso è libero.
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