sabato 16 giugno 2018

Crollo nelle mura Aureliane

   Il crollo avvenuto ieri intorno alle ore 15,30 di un tetto che copriva uno dei torrioni delle mura Aureliane, presso via Campania, confermano la necessità di urgenti lavori di restauro che tutta la struttura necessita. Speriamo che le autorità competenti prendano al più presto le dovute misure.
Porta Pinciana di sera, nei pressi di questa porta è avvenuto il crollo.


     Le mura Aureliane rappresentano la più colossale costruzione dell’Italia antica. Si tratta delle mura più estese d’Europa. Le mura Aureliane furono costruite dall'imperatore romano Aureliano tra il 270 e il 275. Dopo aver subito numerose ristrutturazioni oggi si presentano in un buon stato di conservazione come poche città italiane possono vantare, ad esempio a Firenze le mura furono demolite con l'Unità d'Italia, restano solo alcune porte. Oggi sono lunghe Km 12,5.
     Nel 260 gli Alemanni erano riusciti ad arrivare fino a Roma ma rinunciarono a saccheggiarla, nel 270 l'imperatore Aureliano riuscì ad arrestare gli Alemanni e i Goti presso Piacenza, non senza difficoltà. Ci si rese conto allora della necessità di proteggere la città con delle mura poichè lo Stato versava in una situazione di profonda crisi. La costruzione delle mura iniziò nel 271 e ci vollero due anni di lavori, ma il completamento avvenne solo nel 280 con l'imperatore Probo. Il progetto era improntato alla massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale. Certamente gli esperti militari ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione delle mura. A Massenzio si devono alcuni interventi di rinforzo delle mura e alla costruzione di un fossato che però fu concluso da Costantino.
     Il tracciato seguiva in buona parte gli uffici di dogana che si trovavano lungo le vie di accesso alla città, si trattava di una linea immaginaria fissata nel 175. Per una maggiore velocità di esecuzione dell'opera diverse costruzioni preesistenti vennero incluse nei 19 Km di perimetro, fra queste: il Castro Pretorio, l'Anfiteatro Castrense e la Piramide Cestia. Inoltri diversi tratti degli acquedotti vennero inglobati nelle mura.
     Le mura di Roma erano alte dai 6 agli 8 metri, più due metri di fondazione, avevano uno spessore di m 3,30. Per risparmiare le spese di esproprio il 40% del perimetro venne fatto passare su terreno demaniale. Ogni 30 metri vi era una torre, in tutto erano 381, avevano pianta rettangolare (ai lati delle porte erano cilindriche, si discute se questa fosse una innovazione di Onorio!). Nelle mura si aprivano 14 porte oltre a diversi passaggi secondari. Sul cammino di ronda esistevano 116 servizi igienici.
     Una delle maggiori preoccupazioni dei romani era la necessità di rifornimento idrico, per questo le mura si spinsero al di là del Tevere a comprendere l'attuale rione Trastevere e il Gianicolo. Nel V secolo si presentò la minaccia dei Goti di Alarico. L'imperatore Onorio, o meglio il suo generale Stilicone, in un paio d'anni intorno al 403 raddoppiò l'altezza delle mura, dai 6 - 8 metri si passò ad almeno 10,5 -15, venne creato un doppio camminamento, uno inferiore coperto (era il primo camminamento di ronda) ed uno superiore, scoperto e con la merlatura. Il mausoleo di Adriano venne inglobato nel percorso delle mura ed anche l'area del colle Vaticano venne circondata da mura. Nonostante questi lavori il 24 agosto del 410 i Goti di Alarico entrarono a Roma per la porta Salaria e la saccheggiarono. Gli Unni di Attila vennero fermati "più o meno miracolosamente" da Leone il Grande, preoccuparono di più i Vandali di Genserico che nel 455 riuscirono ad entrare a Roma per porta Ostiense e Portuense e la saccheggiarono per la seconda volta. La città era stremata da una pestilenza del 442 e da un terremoto del 443. Alla fine del secolo il re Ostrogoto Teodorico restaurò le mura di Roma dopo che si era impadronito di tutta l'Italia (tolta ad Odoacre re degli Eruli). Le mura ressero all'assedio di Vitige nel 538, questa volta la città era difesa da Belisario, generale dell'imperatore d'Oriente Giustiniano. Quarant'anni dopo ci fu il ventennale assedio dei longobardi ad una città ridotta a poche migliaia di abitanti.
     Il potere politico passò alla Chiesa cattolica, fu la volta di papa Pio IV a restaurare le mura nella seconda metà del Cinquecento, l'intervento comprese anche una nuova edificazione di mura al posto delle mura Leonine (volute da papa Leone IV) intorno alla basilica di San Pietro. Nel Cinquecento vennero eretti i bastioni da Antonio da Sangallo il Giovane tra porta San Sebastiano e porta del Popolo, nel Seicento vennero erette le mura Gianicolensi (Urbano VIII). Le mura restarono nella loro funzione difensiva fino al 20 settembre 1870 quando con la presa di porta Pia venne posta la fine del potere temporale dei papi e Roma divenne la capitale d'Italia. Proprio il continuo uso militare delle mura ne ha permesso il buono stato di conservazione.
     In vista dell'Anno Santo del 2000 il Comune di Roma ha speso 30 miliardi di lire per il restauro dell'intero perimetro, nonostante ciò nella Pasqua del 2001 (15 aprile) è crollato un tratto di 20 metri in via di Porta Ardeatina, mentre il 1° novembre 2007 è crollato un altro tratto di 10 metri in viale Pretoriano al quartiere San Lorenzo. Il CNR e l'Università di Tor Vergata hanno iniziato un lavoro di TAC per monitorare la manutenzione di tutta la struttura. Nella zona di porta Pinciana e porta Tiburtina vi sono ancora abitazioni private.
     Un museo delle Mura è allestito all'interno di porta San Sebastiano, dove è anche possibile percorrere un tratto del camminamento coperto. Un altro tratto è stato reso agibile sopra porta Asinaria, se ne attende l'apertura al pubblico.

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