Porte aperte con altalene,
fiori e campetti nel giardino della Luiss. I giardini restaurati dalla Luiss e
aperti al quartiere, si tratta di 9.000 mq su 34.000 mq.
La villa venne acquistata dalla nobile
famiglia del conte Alberto Blanc, ministro di Umberto I, nel 1897, da Luigi Lezzani che aveva in questo luogo una
vigna con casale agricolo. I lavori di sistemazione furono affidati a Giacomo
Boni, archeologo e architetto, che allora stava conducendo lavori a Tor di
Quinto, qui aveva ritrovato un mausoleo, che venne smontato e portato
all’interno della villa. L’allargamento della via Nomentana negli anni
Cinquanta lo ha isolato. Il fabbricato principale è una palazzina a due piani
con un falso bugnato. E’ in stile floreale o liberty con logge e finestre
sovrapposte, colonne, archetti, cariatidi e pilastrini. Nel lato Nord un
porticato al piano rialzato, nel lato sud una loggia con Cariatidi e archi in
marmo di Carrara. Gli elementi decorativi sono stati realizzati da Adolfo De
Carolis e Alessandro Moroni. Nell’interno una sala da ballo con il soffitto a
cassettoni ottagonali alternati a quadrati, è stata realizzata utilizzando
materiali moderni come la ghisa e il ferro. Il giardino presenta quella che è
ritenuta la più bella raccolta di palme di Roma. Nel giardino ci sono altre
quattro costruzioni del 1925, tra cui un chalet svizzero cheera la casa del
giardiniere e del portiere. Dopo la seconda guerra mondiale passò alla Società
Generale Immobiliare, ora versa in stato di abbandono.
Dopo numerosi passaggi di proprietà e
tentativi di lottizzazione, nel 1997 la Luiss, l’università di Confindustria,
l’ha comprata all’asta, per sei miliardi e mezzo di vecchie lire e, nel 2012 ha
avviato i lavori, il progetto prevede una business school. Contro tale scelta, che limitava la fruizione pubblica della villa, sono ricorsi al Tar sia Italia Nostra
che il Comitato Villa Blanc. Oggi una parte della villa è aperta a tutti i cittadini. E' una notizia da salutare positivamente!
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