sai come si chiama e dove si trova l'edificio che vedi sotto.
Nelle foto di ieri la pista ciclabile lungo la Colombo, altezza circonvallazione Ostiense.
sai come si chiama e dove si trova l'edificio che vedi sotto.
Nelle foto di ieri la pista ciclabile lungo la Colombo, altezza circonvallazione Ostiense.
sai come si chiama e dove si trova la pista ciclabile che vedi sotto.
Nella foto di ieri Tor Marancia nel viale omonimo.
sai come si chiama e dove si trova la torre che vedi sotto.
Nella foto di ieri via Ardeatina al bivio con via delle Sette Chiese.
Per chi abita nel quadrante Sud, oppure Est di Roma, una bellissima passeggiata in bici in questi giorni di zona rossa è quella di raggiungere il santuario del Divino Amore. Si attraversa la Caffarella, si percorre l'Appia Antica, quindi via di Torricola e via Ardeatina senza macchine. E' un itinerario consentito dalla legge, si può andare in bici in maniera individuale anche allontanandosi da casa, come in questo caso. Inoltre restiamo nel comune di appartenenza.
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Nella foto di ieri i murales di Tor Marancia.
Una fontana medioevale all'interno di un cortile romano! Incredibile ma vero! Facciamo una passeggiata fino a piazza Tuscolo, non lontano da San Giovanni. Sulla piazza affaccia un edificio un edifico dell'Istituto Case Popolari denominato Appio I, risale al 1924, è stato progettato da Camillo Palmerini. Il complesso è caratterizzato da una successione di terrazze-balconi, logge e torrette che ne fanno un esercizio di architettura neo-medioevale, contribuiscono a ciò i gocciolatoi in forma di animali e protomi leonine in stucco. Questo stile può chiamarsi “barocchetto romano”. Entriamo nel vasto e lussureggiante giardino, al centro si trova una fontana che ripete quelle viterbesi del XIII secolo, al centro della vasca circolare è un fuso composto di tre parti: una colonna, una parte ovoidale con protomi da cui esce l’acqua e quella superiore a piramide.
sai come si chiamano e dove si trovano i murales che vedi sotto.
Nella foto di ieri i murales di Tor Marancia.
Una bellissima notizia per tutti gli amanti della Caffarella e dell'Appia Antica. Il ministro Franceschini ha dato il via libera all'acquisto per prelazione del casale medioevale costruito sui resti di una villa romana noto con il nome "villa dei mosaici dei Tritoni" per la presenza di un mosaico di notevoli dimensioni con tale soggetto. Sarà aperto al pubblico un nuovo collegamento tra Appia Antica e parco della Caffarella.
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Nelle foto di ieri i murales di Tor Marancia.
sai come si chiama e dove si trovano i murales che vedi sotto.
Nella foto di ieri il passaggio tra Colombo e Appia Antica altezza circonvallazione Ostiense.
sai come si chiama e dove si trova il sentiero che vedi sotto.
Nella foto di ieri la scuola Agraria Garibaldi in via di Vigna Murata.
In questi giorni a Roma, in via dei Gordiani, vicino all'ingresso di villa de Sanctis si trova Tulipark, una distesa di tulipani che si possono raccogliere dopo aver pagato un biglietto di ingresso. Una novità romana di questi ultimi anni. Una bella novità.
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Nella foto di ieri piazzale Caravaggio nel quartiere Ardeatino con i palazzi dello SDO, tra i pochi realizzati di quel progetto anni Sessanta. Qui era la sede nazionale della Cassa del Mezzogiorno.
La casina Valadier è uno dei gioielli del neoclassicismo romano. Nei giorni scorsi è stata installata una tettoia nel giardino che la circonda. La Sovrintendenza statale ha fatto un sopralluogo per verificare i permessi, ma molte segnalazioni di cittadini denunciano una bruttura. Per regola le strutture esterne devono essere totalmente smontabili la sera devono essere riposte altrove. Io penso che meno si tocca il centro storico e meglio è. Nell'ultima foto la tettoia in questione.
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Nella foto di ieri il monumento ai Caduti della Montagnola nella piazza omonima del quartiere Ardeatino.
sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazzale dei Caduti della Montagnola.
Il tram dei Castelli vive ancora nel capolinea della metro A “Anagnina”. La tramvia per i Castelli si attestava in piazzale Appio, venne realizzata dalla Stfer e inaugurata l’8 novembre 1903 fino a via delle Cave. Nel 1905 il capolinea fu spostato in piazza di porta San Giovanni aprendo un nuovo fornice nelle mura Aureliane, in seguito fu portato in via Principe Umberto oggi Giovanni Amendola, quindi alla stazione Termini. Nel 1906 la linea fu prolungata fino Grottaferrata con diramazione per Frascati. Nello stesso anno aprì la linea Grottaferrata – Genzano con diramazione per Valle Oscura, da qui una funicolare conduceva a Rocca di Papa. Visto il successo del collegamento nel 1912 fu realizzata la linea tramviaria che seguiva l’Appia fino ad Albano (4 marzo 1912), prolungandola poi per Genzano e Velletri (12 settembre 1913). Nel 1916 fu realizzata una diramazione per Lanuvio. Nel 1928 la Stfer diventò una società a capitale pubblico passando sotto il controllo del Governatorato di Roma e cambiando la sua denominazione in Stefer. Negli anni Trenta venne raddoppiato il binario tra Roma e Capannelle visto l’incremento demografico della zona. Fra il 1943 e il 1944 il traffico fu sospeso su tutta la linea. Nel 1953 viene raddoppiato il binario tra via delle Cave e Cinecittà. Nel 1954 chiude la linea nel tratto tra Velletri e Genzano. Il 15 dicembre 1965 chiude la Cinecittà Grottaferrata. Nello stesso anno le linee Stefer conoscono una deviazione a causa della costruzione della metro A. Viene abbandonato il binario tra San Giovanni e piazza Re di Roma, sostituito da via di Santa Croce in Gerusalemme e via Monza. Nel 1970 la linea tramviaria viene spostata dalla Tuscolana a viale dei Consoli sempre per i lavori della metro A. Nel 1976 la Stefer viene assorbita dall’Acotral (Azienda Consortile Trasporti Laziali). Il 30 giugno 1978 viene chiusa la linea per Capannelle e il 15 febbraio 1980 si effettua l’ultima corsa per Cinecittà, perché apre al pubblico la metro A. A ricordo di questa rete tramviaria, nella stazione Anagnina si trova una motrice extraurbana Stefer n. 82.
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Nella foto di ieri piazza dei Navigatori lungo la via Cristoforo Colombo.
Una bellissima notizia per tutti gli amanti della Caffarella e del verde pubblico romano che è in grande sofferenza! Il Comune di Roma
ha sgomberato ed è rientrato in possesso di un terreno di 5.500 metri quadrati. Era stato
espropriato più di 10 anni fa ma era stato lasciato per anni in custodia
temporanea agli ex proprietari. Non è il
primo intervento di questo tipo all’interno del Parco della Caffarella. Già nel
2019 era stato recuperato uno spazio di 7.000 metri quadrati; l’anno scorso,
invece, sono state acquisite altre due aree e un piccolo manufatto all’interno
del comprensorio del casale di Vigna Cardinali. Ora tutti questi spazi sono dei
cittadini. Viva la Caffarella! Il primo amore non si scorda mai!
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Nelle foto di ieri il parco Scott tra Ardeatino e via Appia Antica.
Roma è l'unica città al mondo che ha una piazza intitolata a una cortigiana. Si tratta di piazza Fiammetta, nei pressi di piazza Navona. Ma chi era questa Fiammetta? Si tratta di una cortigiana Fiammetta Michaelis l’amante fiorentina di Cesare Borgia, il duca di Valentino, figlio di Rodrigo Borgia poi papa Alessandro VI. La sua vita è stata ricostruita tra i primi dall’Aretino nei suoi Ragionamenti, definita una etera (una donna di grande cultura, che leggeva libri, scriveva poesie, sapeva suonare e scrivere musica, era in grado di sostenere una discussione con uomini di filosofia o politica, una donna elegante nel vestire e nei modi), “convertita da Egidio da Viterbo, lasciò la vita di peccato per il raccoglimento e la meditazione”. Alla sua morte lasciò al figlio due case (una è in questa piazza, l’altra è in via dei Coronari 156) e una vigna fuori porta Viridaria in Vaticano. La vigna era dono del primo amante l’umanista Giacomo Ammannati . Un alone di mistero e romanticismo circonda il palazzo. Si tratta di un palazzo cinquecentesco, molto restaurato alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Bennicelli che vi appose il proprio stemma sopra il porticato, presenta una colonna d’angolo di granito con capitello ionico in marmo su via degli Acquasparta. Al primo piano ricche finestre a timpano, mentre finestre a mensoloni e grosse inferriate al piano terreno, un bel cornicione sovrasta la costruzione. Roma ci sorprende sempre, non basta una vita.
sai come si chiama e dove si trova il parco che vedi sotto.
Nella foto di ieri il parco di Forte Ardeatino.
sai come si chiama e dove si trova il parco che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza con il monumento ai caduti alle Fosse Ardeatine.
Si tratta dell'Alberone che si trova nella piazza omonima lungo la via Appia Nuova.
Nel 1988 la vecchia quercia è
seccata ed è stata ripiantata a cura di un vivaio dell’Umbria, recentemente è
stata rivalutata con un muretto-sedile, per cui è tornata punto di incontro per
gli abitanti del quartiere. Il 7 novembre 2014 una bomba d’acqua si è abbattuta
su Roma e l’alberone è crollato alle 7 di mattina. Il 20 novembre 2014 è stato
ripiantato e il giorno successivo inaugurato alla presenza degli alunni delle
scuole e del sindaco Ignazio Marino. Si tratta di un leccio di 150 anni, alto
10 metri e con il diametro di m 1,60. A luglio del 2015 l’albero era secco. Il
28 ottobre è stato ripiantato ma nell’operazione di spostamento dal camion al
terreno il tronco si è squarciato. Un nuovo albero, l’ultimo, è stato piantato
il 30 ottobre 2015 alle ore 12 (è un alberello di 6 m).
Nel giugno
2016 i ceppi di alberi tagliati sono stati modellati in forme di visi umani
dall’artista Andrea Gandini, poi anche cubi in cemento colorati, uno anche come
cubo di Rubik.
Negli anni Venti la città arrivava fin
qui, sotto l’Alberone stazionava un barbiere con una sedia, una valigetta e
tutto l’occorrente per barba e capelli, vivere qui era come trovarsi in un
piccolo paese. Ai primi del Novecento intorno all’Alberone è sorto un mercato per il semplice motivo che la
cinta daziaria coincideva con il vallo ferroviario, era quindi il punto
naturale di incontro tra le merci che arrivavano dai Castelli e i romani della
zona. Aveva banchi e carretti di legno privi di ancoraggi al suolo, sempre più
grande, negli anni Sessanta si estendeva anche per via Paolo Paruta, ricordo un
venditore di lumache, le teneva in una grande cesta, ogni tanto le rimetteva
dentro perché gli animaletti tendevano ad uscire. Le case di via Paolo Paruta
sono di dipendenti Stefer (dal mensile Trentagiorni, giugno 1980). Sul lato sud
della piazza, al civico15-17 di via Gino Capponi, aprì il suo primo negozio di
salumeria-pizzicheria il fondatore dell’azienda Innocenzo Fiorucci. La sua famiglia, proveniente da Norcia, negli anni Venti
gestiva solo quell’esercizio nella Capitale[1]. Oggi
l’azienda Fiorucci ha sede a Pomezia, ha 4.000 dipendenti e un fatturato di 300
milioni di euro (2010). Fino al gennaio 2016 i locali a piano terra erano usati
come rimessa dei banchi del mercato. La bella palazzina ad angolo con via Carlo
Sigonio è stata per tanti anni sede
della DC. La quercia, ho meglio il leccio, ha dato il nome alla sezione del Pci che si trovava nelle
vicinanze, ora Pd, nei giorni successivi alla liberazione la sezione era in
circonvallazione Appia dove fino a pochi anni fa è stata una condotta medica
(ora negozi di articoli sanitari). Foto
di un manifesto. Durante i nove mesi di occupazione tedesca di Roma, uno
dei partigiani più attivi della zona, Antonio
Lalli, del Pci, venne arrestato e torturato a via Tasso, quindi venne
portato dai nazisti sotto l’alberone, quasi cieco e lasciato apparentemente
solo, la speranza era che qualcuno lo riconoscesse per poter arrivare ai
complici. Nessuno lo riconobbe. Dopo la liberazione la sorella raccontò che in
un colloquio, al momento dell’abbraccio disse che aveva riconosciuto due
compagni di lotta ma di non averli chiamati per non coinvolgerli nella
repressione. Antonio Lalli è stato fucilato a Forte Bravetta il 4 marzo 1944.
Lasciò un biglietto al figlio: “Me ne vado cosciente di aver sempre fatto il mio
dover di uomo”.
[1] Mercato dell’Alberone. La notizia della nascita del mercato
collegata alla cinta daziaria e quella di Fiorucci è tratta dal libro di Paolo
Montanari, Appio Latino Tuscolano, ed. Europa, 2015, pag. 52. Secondo Roberto
Bruschi, in data 13.2.16, il negozio di Fiorucci quello alla sua destra, era
dove oggi è l’Acqua e Sapone. Il sig. Bruschi sostiene che anche la palazzina
dell’Acqua e Sapone come quella ad angolo di via Carlo Sigonio, già sede della
DC, sono tutt’ora proprietà dei Fiorucci
[2] Camillo Palmerini. (Roma 1893 - 1967) Ha progettato le case Icp a
Ostia in corso Duca di Genova nel 1929, di fronte alla scuola Fratelli Garrone
di Ignazio Guidi. Da: De Guttry.
Per il testo "Archivio storico
iconografico dell'IACP" ha progettato le case popolari a Testaccio con
fronte su via Vespucci tra gli anni 10 e 20; la Borgata Giardino Garbatella,
lotto XII, fabbricato 5 in via F. Passino; lotto XIII tipo T, fabbricato 4 di
via F. Vettor; Progetto Appio I in piazza Tuscolo, via Soana, via Astura;
Progetto Appio II in via La Spezia; Progetto Ponte Lungo II, lotto I B
fabbricato 1 in piazza dell'Alberone.
sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi nella foto sotto.
Nella foto di ieri l'Istituto Sant'Alessio in via Carlo Tommaso Odescalchi nel quartiere Ardeatino.
Chiude il ciclista Bacco di via Assisi, un ciclista storico, punto di riferimento per tutti i ciclisti dei quartieri Appio Latino e Tuscolano. Lo ricordiamo sempre presente e affidabile. Non ha retto la concorrenza dei grandi punti vendita sportivi come Decathlon. Ci dispiace.
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Nella foto di ieri l'istituto San Michele che si trova in piazza Tosti all'Ardeatino.
Bella e lunga pedalata oggi dal centro della città al quartiere dei Fumetti, tra andata e ritorno abbiamo percorso 40 chilometri. La passeggiata era organizzata da VediROMAinBici. Ci hanno preso anche due gocce d'acqua, ma non ci siamo scoraggiati! A tenere banco è stata la simpatia degli amici! Ci siamo divertiti.
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Nella foto di ieri la ex Fiera di Roma in via Cristoforo Colombo.
E' quello che si trova nella testata Nord della basilica di San Giovanni in Laterano. E' del 1598 del perugino Luca Biagi, sostenuto da due colonne di giallo antico e con due angeli reggi stemma del Valsoldo. Sembra essere l'organo più grande al mondo. Nella foto sotto un particolare dell'organo.