martedì 8 giugno 2021

A Roma le statue parlano

 


     A Roma le statue parlano, anzi parlavano, non tutte, quelle della “congrega degli arguti”. Hanno parlato per circa tre secoli e mezzo, adesso tacciono con l’eccezione di Pasquino che di tanto in tanto fa sentire la sua voce sarcastica sui mali della società e i vizi dei potenti. Oltre a Pasquino erano statue parlanti Marforio, l’Abate Luigi, Madama Lucrezia, il Facchino e il Babuino. I componimenti in rima o in prosa che vi venivano affissi spesso avevano la forma del dialogo tra le statue parlanti, per questo si parla di una “congrega degli arguti”.

     La più famosa delle statue parlanti è quella di PASQUINO che si trova nella piazza omonima. La statua fu ritrovata casualmente duranti lavori stradali ai primi del Cinquecento, fu il cardinale Oliviero Carafa a deciderne l’attuale collocazione ad angolo con palazzo Braschi[1]. Si tratta della replica di un famoso gruppo scultoreo greco del III sec. a. C. raffigurante Menelao[2] che sorregge Patrolo. Michelangelo disse che era all’altezza dell’Apollo del Belvedere. La base venne subito utilizzata per esporre pungenti satire anonime, in prosa o versi, in italiano o in latino, contro i potenti del tempo, papi, cardinali, nobili. Questi componimenti presero presto il nome di “pasquinate”. Tra gli autori figura anche Pietro Aretino che si scagliò contro Adriano VI. Particolarmente preso di mira dalle pasquinate era il sistema del nepotismo per cui ogni nuovo pontefice cercava in ogni manera di favorire i membri della propria famiglia.

     A questo proposito Pasquino prese di mira Olimpia Maidalchini, cognata di Innocenzo X, che abitava nel vicino palazzo Pamphili di piazza Navona. Di lei disse: “Olim pia, nunc impia”. In un'altra la battezzò Pimpaccia, e con tale nome è passata alla storia. L’avida signora aveva un maestro di camera di nome Fiume. A Roma si indicavano le piene del Tevere con l’indice della mano puntato all’altezza del livello raggiunto dall’acqua. Appeso alla statua di Pasquino apparve un cartello con il disegno di una donna nuda somigliante ad Olimpia Maidalchini e un indice puntato all’altezza del sesso, seguiva la scritta “Qui arrivò Fiume”.  



[1] Palazzo Braschi. Fu eretto per i nipoti di Pio VI Braschi dopo il 1792 da Cosimo Morelli nelle forme architettoniche cinquecentesche. E’ l’ultimo palazzo di famiglia papale costruito in Roma. Oggi è sede del Museo di Roma recentemente restaurato ma solo in parte. Pio VI è quel papa che morì in esilio a Valence Drome in Francia nel 1799.

[2] Menelao. Personaggio della mitologia greca, fratello minore di Agamennone, re di Sparta e marito di Elena che Paride portò a Troia causanto la famosa guerra. Oltre che nell’Iliade è nominato in molte tragedie. Patroclo era l’inseparabile compagno di Achille, sarà ucciso da Ettore. La statua completa di Menelao che sorregge Patroclo si trova a Firenze, in piazza della Signoria, sotto la Loggia dei Lanzi.


Nessun commento:

Posta un commento