domenica 30 giugno 2024

Villa Borghese e villa Ada

 


   Bellissima passeggiata in bici, questa mattina, con VediROMAinBici attraverso villa Borghese, villa Ada, ciclabile Aniene, Auditorium, via Flaminia, fino a piazza del Popolo. Caldo ma anche ventilato! C'è stata una sorpresa: abbiamo visitato i "Giardini segreti" dei Borghese che sono stati appena restaurati in questi ultimi giorni. Bellissimi!

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la casa che vedi sotto.




Nelle foto di ieri la casa di Alberto Sordi.

sabato 29 giugno 2024

Parte oggi da Firenze il Tour de France

 


   Il Tour si corre dal 29 giugno al 21 luglio con 21 tappe, Km totali 3.498. Partenza dall’Italia e tre tappe in Italia. Firenze – Rimini; Cesenatico – Bologna; Piacenza – Torino e Pinerolo – Valloire. Due le tappe a cronometro, tra cui l’ultima da Monaco a Nizza. Il Tour farà il giro della Francia in senso antiorario, prima le Alpi e poi i Pirenei.

   Tutti si aspettano il duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard che hanno vinto due Tour a testa, il danese gli ultimi due. Vingegaard ha avuto un incidente solo tre mesi fa nel quale ha rischiato la vita e con zero gare nelle gambe, mentre Pogacar è fresco vincitore del Giro che ha dominato. Inoltre Pogacar potrà contare nella sua squadra su Ayso, Almeida e Adam Yates, mentre Vingegaard a perso il suo migliore gregario per il covid, Sepp Kuss. Altri uomini di punta sono: il fiammingo Van der Poel, campione del mondo in carica; il belga Evenepoel di soli 24 anni, già campione del mondo; lo sloveno Primoz Roglic che perse un Tour nel 2020 negli ultimi chilometri dell’ultima cronometro ma ha vinto tre volte la Vuelta (2019-2020-2021) e oro olimpico a Tokyo. Nella foto Tadej Pogacar con la coppa del Giro d'Italia.

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Tornare al museo di Antichità Etrusche e Italiche!

 


    Donata al museo delle antichità etrusche e italiche della facoltà di Lettere la collezione di Armenio Zuccari. Si compone di oltre 170 pezzi in gran parte manufatti ceramici e in terracotta di ambito etrusco-laziale preromano a cui si aggiunge un nucleo romano (elementi decorativi di edifici pubblici e età imperiali). E' proprio il caso di dire: Roma, non basta una vita!


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Nelle foto di ieri la villa di Alberto Sordi a piazza Numa Pompilio.

venerdì 28 giugno 2024

Che belle notizie!

 


Questa mattina ho fatto un giro in bici. Giunto a ponte Risorgimento volevo prendere la ciclabile Tevere, ebbene, ho fatto una bella scoperta, la stanno riqualificando. Evviva! Tornato a casa, apro il giornale e scopro che si sta prolungando la ciclabile Monte Ciocci - Monte Mario. Da Monte Ciocci scavalcherà via Gregorio VII su ponte delle Fornaci, e raggiungerà la stazione San Pietro. Evviva! Qualcosa si muove! Viva la bici! Viva la mobilità sostenibile!

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Nelle foto di ieri villa Celimontana.

giovedì 27 giugno 2024

Una buona notizia per la vivibiltà diRoma!

 


   Avanzano le proposte di pedonalizzare altre strade del centro storico di Roma. Si parla di due strade della massima importanza per la storia e la vita corrente di Roma: Via Condotti e via del Governo Vecchio saranno pedonali. La prima avrà due strade che l'attraversano, la seconda sarà pedonale da piazza Pasquino a via di Parione. La decisione sarà presa tra poco dal I Municipio, poi l'ultima parola passerà all’Assemblea Capitolina. Il carico e scarico delle merci sarà consentito entro le ore 10. Si prevede di pedonalizzare anche via Giulia davanti al liceo Virgilio.




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Nelle foto di ieri villa Celimontana.

Già villa dei Mattei, creata nel 1582, dal 1928 parco pubblico. All’ingresso si trova un portale del 1615 già della villa Massimo Lancellotti (presso il Laterano, oggi via Matteo Boiardo). Ricopre tutte le pendici occidentali del Celio con la sua lussureggiante vegetazione di conifere, palme, lecci e allori, formanti gallerie. Alla fine del vialetto (viale Nilde Jotti) fronteggiante l’ingresso, si va a sinistra (viale cardinale Spellman) a un obelisco egizio. L’obelisco proviene da Eliopoli, è di Ramsses II, trasportato a Roma per il tempio di Iside in Campo Marzio presso Santa Maria in Aracoeli, venne donato nel 1584 dal Senato romano a Ciriaco Mattei per le sue benemerenze e qui innalzato nel 1817. Misura in altezza m 2,682 ma con il basamento e un’aggiunta di granito arriva  a m 12,236. Le cronache del tempo riferiscono che durante l'erezione dell'obelisco ci fu un incidente, le corde cedettero per cui il braccio e la mano di un operaio rimasero stritolate sotto il peso del monolite. L'uomo fu ripagato con una pensione e una casa.

     In mezzo alla villa popolata di sculture, statue, cippi e colone e altri marmi di scavo si trova il Casino sede della Società Geografica Italiana, fondata in Firenze nel 1867, trasferita a Roma nel 1872, il progetto dell’edificio è di Jacopo Del Duca[1]. La biblioteca dell’Istituto è la più grande del settore in Italia, ricca di oltre 250.000 volumi. Il museo annesso riunisce cimeli di esploratori e viaggiatori, cartografia antica e materiali cartografici. Al margine nord i fianchi e l’abside della Chiesa di San Tommaso in Formis, con minuscole finestre; da qui un viale rettilineo porta al monumentale ingresso originario della villa del 1650 su piazza dei Santi Giovanni e Paolo.


[1] Jacopo del Duca (Cefalù 1520 – Messina 1604) architetto e scultore. Autore della chiesa di Santa Maria in Trivio, del palazzetto Mattei in villa Celimontana, della chiesa di San Giovanni di Malta a Messina e la loggia dei Mercanti sempre a Messina distrutta nel terremoto del 1783.


mercoledì 26 giugno 2024

Arriva cestò!

 


È partito da via dei Fori Imperiali il posizionamento dei primi 210 "Cestò", parte dei 18mila nuovi raccoglitori dell'immondizia, ideati sulla base di un modello unico per tutta la città. 

 

Il nuovo modello riprende lo stile iconico del tradizionale cestino romano posizionato, per la prima volta, esattamente 25 anni fa in occasione del Giubileo 2000, ma ha tre caratteristiche che lo rendono speciale. È unico, perché sostituisce i 4 modelli esistenti; è sicuro, perché realizzato in materiale ignifugo e antideflagrante, quindi non scheggiabile e ispezionabile secondo la normativa antiterrorismo. E ancora, è sostenibile, perché è un arredo urbano realizzato in Hdpe, polietilene ad alta densità che lo rende leggero, riciclato e riciclabile. Il testo di questo Post è preso dal sito internet del comune di Roma.

Speriamo che adesso questi nuovi cestini siano svuotati regolarmente!

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Nelle foto di ieri l'oratorio di San Silvestro che si trova nella chiesa dei Santi Quattro Coronati.

martedì 25 giugno 2024

Tanti lavori nelle strade di Roma!

 


   Partono i lavori per riqualificare la Tangenziale Est nel tratto sopraelevato, al via i lavori nel deposito dei tram di porta Maggiore. Quattro le opere principali in vista del Giubileo. 1) piazza Venezia, cantiere metro C lavori fino al 2030 (stazione museo), da gennaio ci sono quattro silos alti 14 metri per i diaframmi a 85 metri di profondità; rimarranno in piazza altri quattro anni; costo 750 milioni. 2) Restyling di piazza Venezia fine lavori entro dicembre, altri andranno avanti fino al 2026, spesa 53 milioni. 3)Piazza Pia, lavori per il sottopasso che unirà Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione, costo 79 milioni; nonostante i ritrovamenti il cantiere chiuderà entro il 2024. 4) Corso Francia, tra Olimpica e Vigna Stelluti, lavori fino al 15 settembre.


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Nelle foto di ieri l'oratorio di San Silvestro che si trova nella chiesa dei Santi Quattro Coronati.

lunedì 24 giugno 2024

Via al restauro di piazza e viale Mazzini

 


   Sta per partire la riqualificazione di viale e piazza Mazzini con intervento della soprintendenza sulla fontana al centro della piazza.


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 sai come si chiama e dove si trova l'oratorio che vedi sotto.





Nelle foto di ieri la Forma Urbis.

Ha aperto al pubblico il 12 gennaio 2024, in un edificio che era la palestra della Gioventù Italiana del Littorio, custodisce i frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, cioè la gigantesca pianta marmorea della Roma antica, incisa su 150 lastre di marmo che occupavano una superficie di m 18 x 13, realizzata tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo, che è menzionato in una delle lastre insieme al figlio maggiore, futuro imperatore Caracalla. Si tratta di uno dei più rari e importanti documenti dell’antichità, con un valore eccezionale per lo studio e la conoscenza della topografia della città antica, che i visitatori avranno finalmente la possibilità di ammirare, dopo quasi un secolo. Si trovava su una parete del Foro della Pace poi inglobata in Santi Cosma e Damiano. Ancora sono visibili i fori lasciati dalle grappe metalliche. Era orientata con il Sud Est in alto e non il Nord. Aveva una scala di 1:240 piedi romani (un piede dovrebbe corrispondere a 29 centimetri). Alcuni pezzi vennero trovati presso la chiesa nel 1562, in tutto un decimo della pianta, ma subito alcuni andarono perduti. I disegni dei frammenti ritrovati sono conservati in un codice della Biblioteca Vaticana (si vedono a sfondo crema sul pavimento). Conservati a lungo a palazzo Farnese, dopo molti anni vennero frantumate e usate come materiale da costruzione per i lavori farnesiani del Giardino sul Tevere: più di 600 frammenti spezzati in piccole schegge furono recuperati nella costruzione dei muraglioni del Tevere. Tutti i pezzi sono collocati su un pavimento in cristallo con la Mappa di Roma di Giovanni Battista Nolli del 1748. E’ stata scelta questa mappa perché è la prima misurazione moderna della città. E’ un capolavoro della cartografia di tutti i tempi, frutto di un lunghissimo lavoro di rilievi settoriali eseguiti a grande scala. Altri pezzi, in fase di studio, non hanno trovato ancora una loro collocazione sicura.

     Il museo e il parco archeologico del Celio colmano un vuoto tra il Foro e l’Appia Antica. Nel parco i reperti dell’ex Antiquarium sono sistemati per nuclei tematici (capitelli, colonne, trabeazioni). Presto la Casina dei Salvi aprirà come coffe house e ospiterà aule studio a disposizioni di studenti.


domenica 23 giugno 2024

Pedalata sulla ciclabile Nomentana!

 


Bellissima passeggiata domenicale in bici con i miei amici di VediROMAinBici. Oggi abbiamo percorso tutta la ciclabile della Nomentana fino a Monte Sacro, quindi siamo andati a fare una bella bevuta alla fonte dell'Acqua Sacra. Anche due gocce di pioggia, nel percorso, ma non hanno nemmeno bagnato l'asfalto, non ci siamo scoraggiati. E' stato bellissimo, una pedalata fresca.

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 sai come si chiama e dove si trova il museo che vedi sotto.





Nella foto di ieri il Parco Archeologico del Celio.

sabato 22 giugno 2024

Una novità assoluta!



   Una novità assoluta per la nostra città. Grazie all’Eni e al Fai apre al pubblico il complesso industriale che comprende il gazometro. Saranno cinque appuntamenti domenicali da giugno a novembre. Il gazometro di Roma è stato il più grande d’Italia, costruito dalla genovese Ansaldo tra il 1935 e il 1937 è diventato un simbolo dell’Ostiense, rappresentato in numerosi film e quadri. Occupa uno spazio di oltre 12 ettari. Una occasione da non perdere per gli amanti di Roma.


Nella foto il gazometro illuminato nel 2007.


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 sai come si chiama e dove si trova il parco che vedi sotto.




Nelle foto di ieri il Colombario di Pomponio Hylas che si trova all'interno di villa Scipioni (via di Porta Latina nel rione Celio).

     Il colombario venne coperto nel 1831 e così chiamato da uno dei fondatori ricordati nella decorazione a mosaico di un’elegante edicola opposta all’antica scaletta di accesso. La volta è dipinta a motivi vegetali, gli epitaffi risalgono all’età giulio claudia.


venerdì 21 giugno 2024

Una buona notizia per la mobilità romana

 


   Al via il restyling della stazione Trastevere. Sarà accessibile anche da viale Marconi con un sottopasso. Erano lavori attesi da trenta anni, sarà accessibile anche da via del Fornetto. Dai quotidiani romani del 12.6.24.


A che punto sono i lavori per il Giubileo?

 


    Per il Giubileo avviata la metà dei cantieri (su 113, 60 avviati), già speso il 70% dei fondi. Ci sono 3,4 miliardi per Roma di cui 1,6 per il Giubileo. Le opere principali sono: Piazza Pia, piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica (30 milioni), piazza San Giovanni (15), piazza Risorgimento (40), la città dello Sport a Tor Vergata (70), il ponte di Ferro (8). Dai quotidiani romani del 12 giugno 2024.


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 sai come si chiama e dove si trova il sepolcro che vedi sotto.




Nella foto di ieri i resti della villa Farnesina.

giovedì 20 giugno 2024

Colosseo, il più visitato!

 


   Alfonsina Russo, direttrice del parco Archeologico del Colosseo afferma che nel mese di giugno ci sono 27.000 ingressi al giorno, un anno fa erano 24.000. Riaperta dopo 50 anni la Domus Tiberiana, restaurato il tempio di Venere e Roma, il museo del Foro, i sotterranei del Colosseo, gli attici e la Domus Aurea visitabile nel fine settimana. 39% dei visitatori vengono dall’Unione Europea, il 25% dall’Italia, il 16% da paesi anglofoni (Usa, Canada, Regno Unito, Australia), 11% dall’America Latina e il 9% dall’Asia.


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 sai come si chiama e dove si trova la villa con le pitture murali che vedi sotto.



Nelle foto di ieri la villa di Livia (museo di palazzo Massimo).

     La villa di Livia a Prima Porta sorge su un’altura tufacea, dominante la piana del Tevere all’incrocio tra le antiche vie Flaminia e Tiberina. Grazie alle fonti storiche si conoscono l’esatta collocazione topografica della Villa Caesarum al non miglio della via Flaminia e la sua denominazione ad gallinas albas, derivata dal noto prodigio occorso a Livia Drusilla mentre si recava nei suoi possedimenti nella campagna veientana tra il 39 a.C. anno del fidanzamento con il giovane Ottaviano e gli inizi del 38 subito dopo le nozze.

     Plinio narra che Livia “stando seduta, ricevette in grembo una ballina di notevole bianchezza che un’aquila aveva lasciato cadere dall’alto illesa, e  che teneva nel becco un ramo di alloro carico delle sue bacche” e Cassio Dione aggiunge che “ritenendolo Livia un presagio importante, allevò la gallina e piantò il ramo di alloro. Esso radicò e crebbe così rigoglioso da rifornire con i suoi rami per lungo tempo i trionfi dei successori”.

     L’area ha subito, dopo l’abbandono intorno al V secolo d.C. spoliazioni di materiali, devastazioni dovute ai lavori agricoli e alla ricerca di antichità. Il rinvenimento della statua di Augusto e della stanza semisotterranea con le celebri pitture di giardino le ha dato grande notorietà ma non adeguata protezione. Solo nel 1982 con l’acquisizione da parte dello Stato della sommità della collina si sono avviate indagini sistematiche a cura della Soprintendenza. Le recenti scoperte hanno ampliato la conoscenza della parte abitativa (pars urbana), la cui continuità di vita va dall’età tardo repubblicana ad almeno il IV secolo d.C.

     All’istituto Svedese di Roma è stato affidato lo scavo della parte produttiva (pars rustica), individuata, grazie alle indagini geomagnetiche e geofisiche, nell’area a settentrione del giardino grande.

     Il 30 aprile 1863 “si scoprì verso levante nella prossimità delle sostruzioni… una camera… con pareti pitturate in buono stato rappresentanti alberi di frutti e fiori con augelli vari, la volta del tutto rovinata, ed i stucchi che la contronavano si rinvengono tra i calcinacci di cui è ripiena la detta camera”.

     Così riferiva un sommario rapporto inviato al Ministro dei Lavori Pubblici dello Stato Pontificio solo dieci giorni dopo l’altro eccezionale ritrovamento della statua loricata di Augusto, ora conservata ai Musei Vaticani.

     La stanza semisotterranea, svuotata dal suo riempimento e temporaneamente puntellata con travi lignee, rivelava una straordianria decoarazione pittorica stesa su tutti e quattro i lati con raffigurazione continua di giardino, delimitata all’attacco della volta da una fila di riquadri in stucco policromo. Pochi anni dopo, a causa delle infiltrazioni d’acqua, il vano veniva isolato e coperto da una volta a botte con prese di luce, ricostruita su base ipotetica. Nonostante gli empirici e disparati interventi di risanamento, le condizioni degli affreschi, sempre più critiche, costringevano l’Istituto Centrale del Restauro nel 1951 a procedere al loro distacco.

     Dopo l’asportazione delle muffe e del salnitro e la saldatura delle scaglie di colore sollevate, si provvedeva alla velatura delle pitture per mezzo di ampie tele di canapa applicate con colla dolce. Per limitare le sezionature degli affreschi, fu deciso di dividere in due le pareti lunghe e di asportare integralmente quelle corte. Lo strato di intonachino sul quale era stesa la pellicola pittorica, una volta strappato e supportato da un piano inclinato di tavole, venne trasportato presso il museo delle Terme di Diocleziano per il restauro e la successiva esposizione al pubblico. Il dipinto, rimossa e sostituita la parte di intonaco avariata, riceveva un nuovo supporto. Si procedeva quindi alla “svelatura” dai teli di canapa e alla pulizia delle superfici dalle precedenti spennellature di cera e sostanze grasse.

     Dal 1998 le pareti dipinte sono esposte al palazzo Massimo, ricomposte in un ambiente dalle dimensioni fedeli all’originale.


mercoledì 19 giugno 2024

E' iniziata l'estate romana!

 


  Quest’anno durerà 4 mesi, terminerà il 15 ottobre. Ci saranno 12 arene con rassegne di cinema ad ingresso gratuito. Sono 150 gli eventi del Tevere Day in programma a ottobre. La Cavea dell’Auditorium ospita il Roma Summer fest, le terme di Caracalla la stagione estiva del teatro dell’Opera, alla casa del Cinema ci sarà il teatro Ettore Scola.


Meritano un restauro le quattro statue all'ingresso del Verano

 


   Le quattro statue all’ingresso del quadriportico del Verano, entrata principale del cimitero monumentale che raffigurano la Meditazione, la Speranza, la Carità e il Silenzio, sono in degrado, sarebbe auspicabile che le autorità competenti provvedessero ad un restauro.


     L’ingresso al cimitero vuole sottolineare la completa separazione fisica fra la città dei vivi e quella dei morti con la creazione di un’architettura fortificata opera di Virginio Vespignani. E’ caratterizzato da tre fornici a cui sono affiancate due torri di proporzioni massicce, tra le arcate quattro grandi statue sedute su grandi pilastri, da sinistra il Silenzio di Giuseppe Blasetti, la Carità di Francesco Fabi Altini, la Speranza di Stefano Galletti, la Meditazione di Fabi Altini[1], eseguite tra il 1874 e il 1878.

La foto in alto è dei primi anni del Novecento. Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un’involontaria violazione del copyright, in modo che io provveda subito all’eliminazione dell’immagine usata per errore



[1] Francesco Fabi Altini. Allievo di Tenerani, esponente dell’Accademia di San Luca, dello stesso è anche la tomba Mancini, nel viale principale d’ingresso a sinistra. Il giovane Cesare Mancini, morto a 29 anni è raffigurato semisdraiato di una bellezza idealizzata. Sue opere nella basilica di San Paolo.