I detenuti come risorsa, non solo umana ma anche energetica. Accade nel carcere brasiliano di Santa Rita do Sapucai a 40 KM da Belo Horizonte nello stato di Minas Gerais.
L'idea, lungi dal somigliare ai lavori forzati ancora in voga in certi regimi dittatoriali,
sfrutta la buona volontà del prigioniero, e per incentivarla mette sul piatto la possibiltà
di vincere un po' di libertà. Infatti i detenuti ritenuti idonei, soprattutto quelli che
hanno già scontato metà della loro pena e che sono stati segnalati
per buona condotta, possono ridurre di un giorno la loro pena ogni tre giorni di pedalata.
E a quanto pare in molti sono entusiasti, anche per questioni di linea: "Ero grassottello,
ora ho perso peso circa due chili", dice un detenuto.
Una veduta panoramica di Belo Horizonte tratta da it.wikipedia.org.
Gilson Rafael Silva, il direttore generale della struttura, spiega i dettagli:
"I detenuti, a gruppi di tre, escono dalle loro celle alle 7.30 e pedalano fino alle 17.30,
con un'ora e mezzo di pausa per pranzare e riposarsi. Sono otto ore di attività al giorno,
dal lunedì al venerdì". L'iniziativa, chiamata Projeto Luminar, è stata molto ripresa dai
media brasiliani: Jornal Nacional riporta, ad esempio, che tutto è nato dall'idea del
giudice cittadino José Henrique Mallmann, che ha pensato di adattare il sistema dynamo
della sua cyclette - del tipo usato nelle palestre - al sistema carcerario.
Detto, fatto. Ora il Projeto Luminar è attivo da 90 giorni in 130 carceri, e il
direttore del penitenziario di Santa Rita ha sottolineato come l’iniziativa, che sta
riscuotendo successo, sia estensibile a tutto lo stato di Minas Gerais e già al
centro di un progetto di legge.
Il concerto dei Tete de Bois a Roma in
occasione dell'Ora della Terra.
Il complesso musicale usa un palco a pedali,
cioè l'energia elettrica è prodotta da bici
azionate da volontari.
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