Una passeggiata in bici da sogno, unica la mondo,
irripetibile. Se siete alla ricerca di un luogo diverso
dal solito, non potete sbagliare andate sull'Appia Antica.
Villa denominata "Beata Solitudo", sull'Appia Antica dopo Cecilia Metella.
Imbocchiamola dall'inizio, da Porta San Sebastiano,
ed eccola di fronte a noi la "Regina Viarum", la porta
verso la Grecia e l'Oriente per gli antichi romani.
Se già vogliamo fare una sosta vediamo il Museo delle
Mura, dentro porta San Sebastiano, molto interessante
perchè ricostruisce con modellini la storia delle mura
di Roma e per alcuni scorci che si hanno dalle piccole
finestre sia verso l'interno che verso l'esterno della
città.
Riprendiamo a pedalare, i sampietrini sono sconnessi
e si fa fatica anche se siamo in discesa. Fermiamoci
nella ex-cartiera ora sede dell'ente parco Appia Antica,
e sì perchè è questa una zona naturale protetta. Qui
possiamo vedere l'ultimo tratto del fiume Almone.
Ancora alcune centinaia di metri e ci fermiamo per
una chiesina, piccola ma carica di storia: il Quo Vadis.
Questo è il luogo in cui San Pietro incontrò Cristo,
dove -secondo la tradizione- lasciò la sua impronta.
Si sale un ripido pendio, magari scendiamo per non
affaticarci troppo, siamo all'interno di una azienda
agricola dei salesiani, sotto di noi le Catacombo di
San Callisto, con i ricordi dei primi cristiani e delle
persecuzioni che hanno dovuto subire.
Usciamo all'estremità opposta e troviamo una delle
sette basiliche di Roma: San Sebastiano. Anche qui
arte e storia si fondono, spesso capita di trovarsi
nel bel mezzo di un matrimonio. Di fronte alla chiesa
una colonna antica ricorda i restauri della strada
promossi dal papa Pio IX, ai piedi della colonna
una fontana permette di ristorarci. La Tomba di Cecilia Metella, punto caratteristico dell'Appia Antica.
Proseguiamo in forte salita, un bellissimo vivaio
sulla destra, quindi in cima alla salita la Tomba di
Cecilia Metella. Tomba in epoca romana, quindi fortezza
di una famiglia romana nel medioevo, oggi museo. Di
fronte si trova la chiesa di San Nicola, da pochi
giorni restaurata e riaperta la pubblico.
Proseguiamo in pianura, iniziano tratti sempre più
estesi di basolato romano, ma un piccolo sentiero sulla
destra ci permette di passare con la bici.
Tombe di piccole dimensioni affiancano la strada
su entrambi i lati, questo per me è il tratto meno
conosciuto ma più bello dell'Appia Antica.
Arriviamo ad un quadrivio con fontanella e proseguiamo
dritti per l'Appia Antica. Sulla sinistra gli imponenti
resti della villa dei Quintili. Recentemente restaurata
e aperta al pubblico ha l'ingresso dalla parte opposta,
sull'Appia Nuova.
Casal Rotondo, ormai in vista delle Capannelle.
Arriviamo ad un quadrivio preceduto da Casal Rotondo,
bellissimo, per la presenza di marmi staccati da altri
sepolcri, ma anche imponente mausoleo, caratteristico
per la presenza di un casolare di campagna sulla
sua sommità. Proseguiamo, la ferrovia per Napoli
ci passa sotto, in lontananza vediamo la caserma
dei pompieri sull'appia Nuova a Capannelle e la
moderna cupola di Don Bosco a Cinecittà.
Finalmente passiamo sopra il Grande Raccordo Anulare,
quasi non ce ne accorgiamo perchè per il Giubileo del 2000
è stato interrato ed ora passa in galleria. Siamo ai
limiti del Comune di Roma.
L'Appia Antica verso Torre in Selci, siamo ormai prossimi al Gra.
Sazi di tanta bellezza torniamo indietro. "Stanchi ma
contenti" come si scriveva nei diari degli anni Trenta.
Piero Tucci - 11.08.11
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