La chiesa venne edificata su di una parte
della caserma romana dei Castra peregrina, alloggi delle truppe provinciali e
in corrispondenza di un mitreo (anno 180) rimesso in luce negli anni 1973-75. Nei
pressi era la domus dei Valeri. La chiesa fu voluta da papa Leone I Magno
(440-461) sotto il quale venne costruita anche la chiesa di Santo Stefano a via
Latina. Tuttavia dalle fonti sappiamo che la chiesa venne consacrata da papa
Simplicio (468-483).
L'edificio aveva una pianta circolare,
costituita in origine da tre cerchi concentrici: uno spazio centrale dal
diametro di 22 metri delimitato da 22 colonne architravate sulle quali poggia
il tamburo (alto 22,16 metri), intorno a questo spazio centrale c'era un anello
in muratura che formava un ambulacro di 42 metri di diametro e di un altezza
inferiore rispetto al corpo centrale dell'edificio, questo anello era
delimitato da colonne collegate da archi oggi inseriti nel muro continuo. Il
terzo anello, quello più esterno oggi è scomparso (diametro 66 metri). Da
questo anello più esterno partivano quattro ambienti di maggiore altezza che
trasformavano la pianta centrale della chiesa in una pianta a croce greca. Lo
spazio del secondo anello era probabilmente scoperto come testimonia il disegno
fatto nel Trecento.
Nel 1580 venne costruito un recinto ottagonale
intorno all'altare con affreschi di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio,
che raffigurano la storia di Santo Stefano. Tre anni dopo lo stesso pittore
affrescò il muro che chiude l'ambulacro con 34 scene di martirio impressionanti
per la rappresentazione delle atrocità inflitte ai martiri cristiani. Secondo
alcuni autori oltre al Pomarancio vi lavorarono anche il Tempesta e allievi. Il
ciclo inizia con la Strage degli Innocenti, la Crocefissione di Gesù, il
martirio di Santo Stefano con sullo sfondo i supplizi degli Apostoli. Ogni
dipinto ha didascalie in latino e italiano. Alcune scene vennero malamente
ridipinte dell'Ottocento.
Ma ne esistono altre tre: la chiesa di Santo Stefano del Cacco nei pressi di piazza del Gesù, la basilica paleocristiana di Santo Stefano all'interno dell'area archeologica delle tombe della via Latina (di questa restano solo le basi delle colonne nella navata centrale) e la chiesa di Santo Stefano Maggiore nella Città del Vaticano.
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