Nella foto di ieri la statua di Madama Lucrezia
che si trova a due passi da piazza Venezia (è in piazza San Marco).
Dialogava
con l’Abate Luigi e con Marforio la statua di MADAMA LUCREZIA collocata in piazza
San Marco tra la basilica omonima[1] e il
ricostruito palazzetto Venezia. Si tratta sempre di una statua romana, diverse
sono le attribuzioni, chi sostiene che si tratta della dea Iside, chi Lucrezia
moglie di Collatino, altri propendono per Faustina moglie di Antonino Pio,
altri infine sostengono che sia stata donata a Lucrezia D’Alagna, amante di
Alfonso d’Aragona re di Napoli. A sostegno di quest’ultima tesi si può dire che
il termine madama non è mai stato usato in Roma, mentre era in uso a Napoli.
Si narra che papa Gregorio XIV[2],
sentendosi venir meno, si fece portare a palazzetto Venezia che era protetto da
una staccionata, quindi luogo tranquillo. Nonostante ciò vi morì il 16 ottobre
1591. Madama Lucrezia parlò:
“La morte entrò attraverso i cancelli”.
Sembra che durante l’occupazione francese
del 1799 qualcuno la buttasse a terra, il giorno dopo un ignoto mise sulla
statua sdraiata sul selciato il cartello:
“Non ne posso vedè più”.
Sulla piazza si teneva il “Ballo de li
poveretti”, cosiddetto perché vi partecipavano nani e storpi, la statua di
Madama Lucrezia veniva addobbata con collane di cipolle, capi d’aglio e
peperoncini.
[1] Basilica di San Marco. Una
delle più antiche chiese di Roma, voluta da papa San Marco nel 336 in onore
dell’Evangelista. Bellissimi i mosaici dell’abside e dell’arco trionfale
dell’epoca di Gregorio IV (833). Ricostruita da Pietro Barbo, Paolo II
(1455-71) divenne la chiesa dei veneziani a Roma. Il portico e la loggia sono
una elegante architettura del Rinascimento romano opera forse di Leon Battista
Alberti (S. Maria Novella a Firenze, Tempio Malatestiano a Rimini, Sant’ Andrea
a Mantova). Alberti scrisse trattati teorici di architettura.
[2] Gregorio XIV.
Niccolò Sfondrati (Somma Lombardo VA 1535 – Roma 1591) papa dal 1590.
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