Nella foto di ieri la statua dell'Abate Luigi,
una delle statue parlanti di Roma.
La statua dell’ABATE LUIGI in piazza Vidoni, presso Sant'Andrea della Valle, è la statua di un console o magistrato dell’antica Roma, ritrovata nelle fondamenta
di palazzo Vidoni[1], faceva parte
dell’Hecatostylum (portico dalle cento colonne), a cui è stato dato il nome di
un sacrestano della vicina chiesa del Sudario. La statua si trovava all’interno
di palazzo Vidoni, poi è stata portata nel cortile di palazzo Chigi, quindi nel
luogo attuale. Particolarità di essa è che la testa gli è stata rubata più
volte per cui sulla sua base è scritto:
Fui dell’antica Roma un cittadino
ora Abate Luigi ognun mi chiama
conquistai con Marforio e con Pasquino
della satira urbana eterna fama
ebbi offese, disgrazie e sepoltura
ma qui vita novella e alfin sicura.
Nel 1966 gli rubarono la testa e per
l’ultima volta l’Abate Luigi parlò:
O tu che m’arrubbasti la capoccia
Vedi d’ariportalla immantinente
Sinnò, voi vede? Come fusse gnente
Me mannano ar governo. E ciò me scoccia.
[1] Palazzo Vidoni. La
facciata ottocentesca ripete quella posteriore su via del Sudario costruita su
disegno di Raffaello. E’ tradizione che l’imperatore Carlo V sia stato ospitato
in questo palazzo. Oggi è proprietà dello Stato e sede ministeriale.
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