Nella foto di ieri la statua del Babuino nella via omonima,
una delle statue parlanti di Roma.
Si
tratta della statua di un sileno[1]
giacente chiamata dal popolo babuino perché molto rovinata. Fu Pio V a volere
statua e fontana. Non sarebbe diventata famosa se un cardinale che abitava nei
pressi prese l’abitudine di tegliersi il cappello e inchinarsi devotamente ogni
volta che passava davanti alla statua del Babbuino. Forse il cardinale era
miope. Dal 1957 si trova vicino alla chiesa di sant’Atanasio dei Greci del
1580-3 opera di Giacomo della Porta, per la comunità greca, collegata al
Collegio da un arco. Ha campanili gemelli, l’interno è ad unica navata. La statua è addossata a quello che era
l’atelier Canova Tadolini, scultore dell’Ottocento delle famiglie nobili e dei
regnanti d’Europa. Oggi, in questi locali, tra i gessi delle statue di Canova,
si trova un caffè.
[1] Sileno. Figura
della mitologia greca, divinità dei boschi di natura selvaggia e lasciva.
Figlio di Pan (dio silvestre) e di una ninfa, aveva forme umane ma orecchie,
coda e zoccoli di cavallo. Anche gli antichi facevano fatica a distinguerlo dai
satiri.
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