La Biblioteca Nazionale Centrale è stata fondata nel 1877
con il materiale della biblioteca dei Gesuiti del Collegio Romano al quale si
aggiunsero altre 70 biblioteche claustrali, da allora è stata continuamente
accresciuta. E' di carattere generale
con pregevoli fondi speciali come topografia romana, riproduzione di codici,
libri arabi, cinesi e giapponesi, opere relative alla storia della Compagnia di
Gesù, raccolte di quotidiani, riviste, atti ufficiali e accademici italiani e
stranieri. Possiede circa 1.500.000 libri, 5.670 manoscritti, 1.877 icunaboli[1],
circa 5.000 periodici, 27.154 autografi.
L'edificio che
ospita la biblioteca è stato costruito tra il 1959 e il 1969 da Castellazzi,
Vitellozzi e D'Andrea e rientra nella tipologia dello "stile
internazionale", o "scatole di vetro". E’ stata inaugurata il 31
gennaio 1975 dall’allora ministro dei Beni Culturali Giovanni Spadolini.
Dal 1990 il suo
catalogo è on line. E' sede espositiva, vi si svolgono convegni e presentazioni
di libri. E’ aperta al pubblico una mostra permanente per i 40 anni della
biblioteca stessa. Attualmente il direttore è Osvaldo Avallone.
La biblioteca è
aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 19, il sabato fino alle
13,30[2].
[1] Icunabolo o incunabulo dal
latino "in culla". Si riferisce ad un documento stampato con la
tecnica dei caratteri mobili realizzato tra la metà del XV secolo e l'anno 1550
incluso. A volte è detto anche quattrocentina. Non presentano frontespizi. Sono
i primi libri moderni, cioè realizzati in serie con delle modalità proto
industriali, ma circa 10.000 dei 40.000 testi noti sono costituiti da fogli
sciolti perchè erano bandi, proclami, lettere di indulgenza, modulistica. 1/4
degli icunaboli si trovano in Italia. Il più antico è la Bibbia di Gutenberg
del 1452.
[2] Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Tutte le
notizie da: Guida di Roma del Tci, bncrm.librari.beniculturali.it.
Tra le biblioteche più importanti e suggestive abbiamo visitato la biblioteca Angelica.
Fondata nel 1614
dal padre agostiniano Angelo Rocca passata allo Stato nel 1873 e specializzata
in letteratura e filologia[1].
Contiene circa 150.000 volumi, 12.000 opuscoli, oltre 1.000 icunaboli, 3.000
messali dal IX secolo in poi, oltre 11.000 edizioni cinquecentesche, 2.650
manoscritti. Splendido il salone Vanvitelliano.
Conserva le varie
edizioni dell’Index librorum prohibitorum, la prima edizione fu voluta da Paolo
IV nel 1559, cioè i libri vietati dalla Chiesa Cattolica perché espressione del
libero pensiero. Tra questi il Decamerone di Boccaccio, i testi politici di
Macchiavelli, quelli di Erasmo da Rotterdam, Garganuta e Pantaguerl di
Rabelais, i trattati scientifici di Copernico, le opere di Giordano Bruno, le
opere degli illuministi Diderot e Voltaire, anche presenze inaspettate come
Balzac, Stendhal, Hugo, Dumas, Fogazzaro, Beccaria e Croce. L’Indice è stato
abolito nel 1966.
[1] Filologia è un insieme di discipline che studiano i testi letterari
al fine della ricostruzione della loro forma originaria attraverso l'analisi
delle fonti e con lo scopo di raggiungere una interpretazione la più corretta
possibile. Dal greco amante, amico della parola, del discorso.
Nessun commento:
Posta un commento