Un milione e mezzo di euro dai danesi per
riportare alla luce completamente il Foro di Cesare. Il denaro sarà erogato dalla Fondazione
Carlsberg di Copernahagen. Si tratta dell'unico tra i fori ad essere visibile in tutta la sua
lunghezza, ora lo sarà anche nella larghezza, sarà riportata alla luce la parte
sotto la strada. Tale intervento si innesta nel programma di risistemazione
dell’area promosso dalle due Sovrintendenze (Capitolina e Statale) e costituisce
la prima tappa di un disegno più articolato che mira a dare un rapporto
armonico tra antico e città moderna. Il nuovo scavo segue quello del 1932-33 e
quello del 1998-2000, punta a portare alla luce il fianco orientale del tempio
di Venere Genitrice e tutto il portico orientale dell’agorà, attualmente
sepolti sotto la sede stradale. Ora sono visibili i portici ovest e sud e un
ampio tratto del lato corto verso nord con tre colonne della peristasi del
tempio, colonne rimontate nel 1933.
Ma lo scavo potrà fornire
dati sulle vicende medioevali e moderne dell’area: nel sottosuolo è infatti
presente una riccca sequenza stratigrafica risalente ai secoli centrali del
medioevo con numerosi resti di abitazioni dell’epoca. Prevedibile il
ritrovamento di sepolture della necropoli protostorica del XI-X secolo a.C., di
cui furono già scavate 10 tombe del 1998-2000.
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