La info che segue è tratta dalla pagina facebook del comitato per il parco della Caffarella, che ringrazio.
Il mese di Marzo è dedicato all’acqua, noi vogliamo celebrarlo con diversi appuntamenti dedicati a questa importante risorsa, anche dopo i recenti aggiornamenti sullo stato di manutenzione da parte degli enti preposti, vedi l’entrata in funzione del depuratore di Ciampino e l’imminente entrata in funzione (speriamo) del collettore di Quarto Miglio-Statuatio.
Alla Casa del Parco lo ricordiamo con diversi eventi:
• “L’Almone Music Fest”il 19 marzo
•la giornata di gemellaggio, il 26 marzo, con il popolo Wayuu che sta lottando per l’accesso alla risorsa, messa in pericolo anche dalla bomba ecologica dei giacimenti di carbone
• “L’Almone Music Fest”il 19 marzo
•la giornata di gemellaggio, il 26 marzo, con il popolo Wayuu che sta lottando per l’accesso alla risorsa, messa in pericolo anche dalla bomba ecologica dei giacimenti di carbone
Ricordiamo che Marzo era nell’antichità il mese del culto della Magna Mater, di cui lo stralcio estratto dal libro dell’Associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella e dell’Associazione Culturale Humus_onlus, “Il sacro Almone, da fiume a discarica. Mito, storia, scienza e impegno civile per ridare vita al fiume del parco dell’Appia Antica” (edito grazie al 5per1000 dei cittadini):
…“Il fiume era protagonista di un importante culto di origine orientale, la Lavatio Matris deum, che si svolgeva il 27 marzo di ogni anno proprio dove le acque dell’Almone sfociavano nel Tevere, a Ostiense. Tuttavia, la connessione del fiume con il culto della Magna Mater avvenne per un motivo apparentemente strano: esso, infatti, ebbe origine al tempo della seconda guerra punica, quando i Romani, terrorizzati dalle scorrerie di Annibale, trovarono una profezia nei Libri Sibillini secondo la quale se un nemico straniero avesse portato la guerra in Italia, sarebbe stato cacciato e vinto solo se la Magna Mater (cioè la Grande Madre) fosse stata trasportata da Pessinunte a Roma. Immediatamente i Romani inviarono un’ambasceria a Pessinunte (nell’odierna Turchia), nel regno del re Attalo, alleato dei Romani e ad essi legato dalla leggenda delle comuni origini troiane (oltre che da coincidenti disegni politici contro la lega fra Annibale e Filippo il Macedone). Così dal grande tempio della Magna Mater gli ambasciatori riportarono a Roma una pietra sacra (forse un meteorite) da collocare nel tempio costruito appositamente sul Palatino. La leggenda narra che la nave con la pietra sacra, appena giunta alla confluenza del Tevere con l’Almone, s’incagliò, e solo dopo un grande rito di purificazione fu possibile farle riprendere la navigazione. Da allora, ogni anno, il 27 marzo si ripeteva la cerimonia lustrale, con una solenne processione che, dal tempio sul Palatino, portava la pietra sacra fino alla confluenza dei due fiumi, e lì si purificavano l’immagine e gli arnesi di culto nell’acqua dell’Almone. L’importante cerimonia perdurò fino al 389 d.C., anno in cui fu abolita per incompatibilità con il Cristianesimo. Gli storici dibattono ancora su come un culto così geograficamente e culturalmente lontano possa essere stato introdotto a Roma; il collegamento dovrebbe essere la venerazione tributata alla Magna Mater nella città di Troia, il che avrebbe reso la divinità non straniera, in quanto appartenuta agli stessi fondatori di Roma.”
Panoramica della Caffarella dal Ninfeo di Egeria.
Sempre bella la nostra caffarella
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