E' stato presentato un progetto del XII Municipio
per riqualificare il mercato di Porta
Portese. Il punto più qualificante è che ci saranno postazioni tutte uguali e spazi dedicati ai furgoni. Ripetiamo le 1.011 postazioni tutte uguali avranno queste dimensioni: m 4x3, con tavoli in legno e ombrelloni in tela bianca. Ci dovranno essere m 0,50
di distanza tra un banco e l’altro, massimo quattro file di banchi. I
rigattieri e i venditori di materiale antiquario, dalla filatelia alla
numismatica, andranno lungo via delle Mura Portuensi. Si parla del mercato delle
pulci più grande d’Europa.
Fino
agli anni Settanta del Novecento, lo sviluppo edilizio di Roma aveva
dimenticato questa zona, rimasta riservata a servizi di grande ingombro e
scarso pregio come depositi di materiale edile, il canile municipale, il
deposito Atac. Era una zona amorfa punteggiata di baracche, robivecchi,
sfasciacarrozze, in parte abbandonata.
Lo
stesso Istituto San Michele, come carcere minorile venne abbandonato nel 1938,
solo nel 1969 iniziò il suo restauro, per settori, assai lentamente, fino ad
ospitare il Mibac e l’Istituto per il Restauro.
Il
mercato di Porta Portese è il più importante mercato non alimentare di Roma,
simile al mercato delle Pulci di Parigi. E’ aperto solo la domenica dalle ore 6
alle ore 14. Nasce nell’immediato dopoguerra come mercato della borsa nera, si
poteva comprare, vendere e barattare di tutto. I magazzini della vecchia
stazione di Porta Portese fecero da primo magazzino per tutta la merce che si
esponeva di giorno. Ve n’era un altro a Tor di Nona di generi alimentari. Oggi
si sviluppa su via Portuense, via Ippolito Nievo, via Napoleone Parboni e via
Angelo Bargoni. La suddivisione dei settori è sempre la stessa: abbigliamento
in via Portuense, scarpe e casalinghi in largo Alessandro Toja, antiquariato in
via Ippolito Nievo (vimini alla fine), Robivecchi e vari in via Parboni e
Bargoni. Biciclette e accessori sulla collina che sale a destra della strada. Vi
si trovano anche dischi, mobili (anche poltrone e sedie di design), libri,
cosmetici, cartoline d’epoca, orologi, tessuti, vestiti per bambini, cappelli,
elementi per realizzare collane, valigie anche d’epoca, soldatini, conchiglie e
altri giocattoli d’epoca come le macchine fotografiche, serrature e maniglie
d’epoca. Con il tempo alcuni venditori sono diventati stabili.
Frequentato anche da turisti, vi sono state ambientate scene di film
famosi: Ladri di biciclette (1948 di Vittorio De Sica) e I soliti ignoti (1958
di Mario Monicelli). Claudio Baglioni gli ha dedicato una canzone con lo stesso
titolo (1972, retro di un 45 giri con Questo piccolo grande amore). Un giornale
di annunci gratuiti porta questo nome.
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