Anche se uno dei figli del principe
Alessandro ha impugnato il testamento, entro il 2019 rivedremo la splendida collezione Torlonia che si trova nel palazzo di via della Lungara. La mostra a palazzo
Caffarelli, consentirebbe per la prima volta di esporre 96 delle 620 opere della
collezione che sono sepolte in alcuni stanzoni al piano terra di palazzo
Torlonia in via della Lungara. Oltre la metà delle opere è già stata restaurata
da Maria Carruba grazie allo sponsor Bulgari. Incaricato dell’allestimento è
l’archistar David Chipperfield, poi andrà al Louvre e alla National Gallery di
Washington. Dal 1976 le opere sono chiuse in uno stanzone, al loro posto 90
mini appartamenti. Il principe venne denunciato per abusi edilizi. Da allora
invisibile. Il tribunale diede incarico a Carlo Gasparri – come perito – di
studiare la collezione. Le opere arrivavano dalle collezioni Vitali, Caetani e
Giustiniani; altre dai possedimenti nella villa dei Quintili, villa di
Massenzio e dalla Caffarella. Oltre che dalla via Latina, da Porto e da Centocelle.
Tra i pezzi più pregiati: Hestia Giustiniani, Diadumenos di Policleto, la
fanciulla di Vulci, l’Atleta Amelung e i busti di diversi imperatori. Antonio
Cederna scrisse memorabili articoli. Si deve a Dario Franceschini l’accordo che
prevedeva la mostra.
Negli ultimi giorni i giornali ci hanno informato che il consulente tecnico
nominato dalla Procura certifica che le firme del defunto principe sono
autentiche. Era in buone condizioni di salute. Il pm ha chiesto
l’archiviazione. Sarà ora il gip a dover decidere
Qui sopra palazzo Caffarelli sul Campidoglio,
la foto sopra si riferisce all'Orto Botanico, sulla sinistra il palazzo che ospita oggi la collezione.
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