Gentile Presidente Boccia, che lei
sia arrabbiato ci sta e, mi creda, siamo in molti ad esserlo per i motivi più
vari. Capisco anche che quando si è arrabbiati le parole scappano e questa
affermazione «dice no alle grandi opere e pensa solo alle piste ciclabili»
immagino sia un'iperbole per poter dire che c'è bisogno di una politica di
sviluppo forte per rilanciare l'economia del nostro Paese. Tuttavia, non ci piace questo continuo sminuire la
mobilità ciclistica all'ultimo degli investimenti cui
pensare, se proprio abbiamo soldi da buttare (e si sa, quelli da buttare non ce
ne sono mai).
Caro presidente Boccia le do solo
qualche dato: il fatturato generato dalla mobilità ciclistica ammonta a oltre
6,2 miliardi di euro, più dell'export del vino, ad esempio (fonte Rapporto
Legambiente sull'economia della bicicletta). Un rapporto di ECF (European
Cycling Federation di cui fa parte FIAB
Onlus che mi onoro di rappresentare) ha valutato i
benefici economici della bicicletta in Europa:513 miliardi di euro, di cui 191
solo nel comparto salute, interessa a qualcuno il tema della salute?
Il valore del cicloturismo in
Europa vale oltre 44 miliardi di euro (l'indotto delle crociere
è di poco superiore ai 39 miliardi, tanto per dare un parametro di
riferimento). Caro presidente Boccia, magari questo Governo investisse in piste
ciclabili: sicuramente rilancerebbe le economie dei territori che sono in
grande sofferenza, sicuramente produrrebbe nuovi posti di lavoro per i giovani,
sicuramente produrrebbe effetti benefici sulla qualità delle nostre città e dei
suoi cittadini.
Caro presidente Boccia, c'è una nuova
economia che ha solo bisogno di essere aiutata anche
da Confindustria e ci sono grandi opere che si chiamano Ciclovie
nazionali che con investimenti contenuti possono dare nuove prospettive al
settore del turismo che è uno dei settori di punta per lo sviluppo del nostro Paese.
Purtroppo, però, non vediamo nulla di tutto ciò in questa manovra. Quindi, caro
presidente Boccia, come vede siamo
sulla stessa barca che fa acqua da tutte le parti. Resto a sua
disposizione se avesse voglia di confrontarsi sui temi che le ho citato, e
magari possiamo anche trovare un terreno comune su cui lavorare insieme per il
bene del nostro Paese.
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