La passeggiata di oggi ci porta al quartiere Coppedè, tra viale Regina Margherita e via Nemorense. Costruito dall’architetto Gino Coppedè tra il 1919 e il 1926, è un incredibile incrocio di linguaggi architettonici che ben ci riportano nell’atmosfera borghese di inizio Novecento. “E’ un tardo episodio liberty, del tutto anacronistico e spaesato. La decorazione è sovrabbondante e fantastica, vi prevalgono gli elementi neo medioevali e manieristici”. Da Irene de Guttry, Guida di Roma moderna, Ed. De luca. Ilaria Beltramme in “101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita”, ed. Newton, 2007, invita a visitare il quartiere Coppedè (pag.278).
Al centro
del quartiere c’è piazza Mincio con la fontana delle Rane. E’ stata realizzata negli anni 1920 – 24, presenta
quattro grandi conchiglie sorrette da coppie di uomini inginocchiati. Si tratta
di una rivisitazione in chiave ironica della fontana delle tartarughe in piazza
Mattei. Otto esemplari del simpatico anfibio compaiono sul bordo del catino
superiore, mentre in atto di spiccare un salto gettano zampilli d’acqua nella
vasca. Altre quattro rane, più grandi, ritornano al centro delle valve di
conchiglia tenute da coppie di giovani che con le gote gonfie spruzzano l’acqua
nel bacino più basso polilobato.
E’ un vero piacere vedere questo angolo di
Roma tornato come nuovo aperto e godibile per tutti!
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