domenica 18 ottobre 2020

Una pedalata nei film di Fellini

      Oggi con gli amici di VediROMAinBici abbiamo fatto una splendida pedalata dentro ai film di Fellini, genio assoluto del cinema mondiale, siamo passati nei luoghi di Roma da lui amati e nei quali ha girato alcuni suoi film.

          Considerato uno dei maggiori registi della storia del cinema, nell’arco di quarant’anni ha “ritratto” una piccola folla di personaggi memorabili. Definiva se stesso “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”. Ha lasciato opere ricche di satira e velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario non è inquadrabile in un genere ben definito, è un poeta visionario che fa dell’autobiografia una cifra stilistica. I titoli dei suoi film, come “La strada”, “Le notti di Cabiria”, “La dolce vita”, “8 e mezzo”, “Amarcord” sono diventati dei luoghi comuni, citati in lingua originale in tutto il mondo.

     Quattro suoi film hanno vinto il premio Oscar, 12 volte candidato, nel 1993 gli è stato conferito il premio Oscar alla carriera. Ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.

     Partiti da largo Corrado Ricci siamo andati subito a Fontana di Trevi, luogo simbolo del film “La dolce vita”. E’ impossibile non ricordare la scena del film in cui Anita Ekberg si immerge nella fontana e chiama il protagonista Marcello Mastroianni, lui la segue come ubriacato dalla sua bellezza. Quel giorno faceva un freddo terribile, per convincere Mastroianni ad entrare nella fontana, sotto il vestito di scena, gli fecero indossare una vera e propria tuta da sub. Ma siccome aveva ancora freddo gli fecero bere una intera bottiglia di vodka.

     La seconda tappa è stata via Veneto. Altro simbolo della “Dolce vita”, il mito degli anni Sessanta scandito dalla presenza dei paparazzi, attori, attrici e registi di Hollywood, la strada è presente nel film ma venne ricostruita negli studi di Cinecittà, difatti era pianeggiante, mentre nella realtà è in salita verso porta Pinciana. Sono gli anni della Hollywood sul Tevere, si potevano incontrare Sophia Loren, Anita Ekberg, Ava Gardner, John Wayne, Burt Lancarster, Frank Sinatra, nel 1957 Walter Chiari insegue il fotografo Tazio Secchiaroli, viene immortalato da un altro paparazzo, il termine paparazzo è il simbolo del mestiere il cui nome viene ripetuto più volte nel film “La dolce vita”.

     La terza tappa è stata la Stazione Termini che figura in cinque film di Fellini. Ne “Lo sceicco bianco” (1952) la stazione è la prima tappa del viaggio di nozze. Nel film “I vitelloni” (1953) Franco Interlenghi vagheggia di fuggire dalla provincia e giunge a Roma proprio alla stazione Termini. Nel film “Le notti di Cabiria” (1957) qui avviene l’appuntamento nel quale Cabiria viene abbindolata brutalmente. Ancora nel film “Roma” (1972) un alter ego del regista giunge a Roma proprio a Termini. Infine nel film “Ginger e Fred” (1986), l’anziana Masina  giunge nell’infernale ressa della stazione Termini quando arriva in città per esibirsi in televisione con Mastroianni.

     La quarta tappa è stata alle Terme di Caracalla, qui la protagonista de “Le notti di Cabiria” svolge la sua attività di prostituta. Qui la protagonista – tutta contrita – vede passare la processione notturna diretta al Santuario del Divino Amore.


     La quinta e ultima tappa è stata in via Alba Longa Una targa al civico 13 ricorda la prima abitazione romana di Fellini, nel 1939; nell’androne foto del film “Roma” (1972) ambientato in questa strada, anche se ricostruito in studio. La targa è stata posta il 16.3.19. “La notte si trasformava in un enorme ristorante all’aperto con il tram che passava scampanellando”. Era il tram 9 che da via Mondovì raggiungeva la stazione Tiburtina. Qui abbiamo incontrato un condomino che si è fatto promotore della istallazione di una lapide a ricordo della presenza di Fellini nello stabile.

     E’ stata una pedalata molto interessante, che ha ricordato uno dei maggiori registi mondiali.

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