sai come si chiama e dove si trova la strada che vedi sotto.
Nella foto di ieri la lapide di via Fani che ricorda il sequestro di Moro e l'assassinio della sua scorta.
L’agguato di via Fani o “strage di via
Fani” fu un attacco terroristico compiuto dalla Brigate Rosse, ad angolo con
via Stresa, il mattino del 16 marzo 1978, con esso furono uccisi cinque uomini
della scorta e sequestrato il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
Il rapimento si concluse 55 giorni dopo
con il ritrovamento del corpo senza vita di Moro nel bagagliaio di una Renault4
rossa in via Michelangelo Caetani. A morire subito furono due carabinieri
Oreste Leonardi e Domenico Ricci, tre agenti di Pubblica Sicurezza Francesco
Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. L’agguato avvenne alle ore 9. Moro
abitava in via del Forte Trionfale 79, come sempre faceva una sosta nella
chiesa di Santa Chiara. A sbarrargli la strada fu una fiat 128, tra i testimoni
Francesco Pannofino, allora giovane studente universitario. Nella strada
abitava l’on. Pino Rauti che avvertì subito dell’accaduto dichiarando di aver
visto uomini vestiti da ufficiali dell’aeronautica e di aver visto allontanarsi
una fiat 132. In base alle dichiarazioni dei brigatisti stessi, parteciparono
all’agguato in veste di coloro che dovevano aprire il fuoco: Valerio Morucci,
Raffaele Fiore, Prospero Gallinari e Franco Bonisoli, erano vestiti da avieri
Alitalia.
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