Quest’oggi con la bici andiamo a Tor Pignattara, un quartiere nel quadrante Est di Roma che una volta era il luogo dei veri romani di Roma, da più di vent’anno è diventato un quartiere multietnico al pari di piazza Vittorio con una forte presenza di abitanti provenienti dalla Cina e dal Bangladesh.
Dal 2008 il quartiere è stato ravvivato da
alcuni murales realizzati da artisti di fama internazionale. Proviamo a
disegnare un itinerario tra i murali più significativi. Partiamo da viale
dell’Acquedotto Alessandrino, qui sul muro della bocciofila si trova il murale
“Nido di vespe” che allude alla definizione del quartiere fatta dai nazisti in
quanto in esso era attiva la Resistenza. Nel borghetto Alessandrino si trova
una Casa Torre con “Straniera” di Alexey Luka da Mosca nel quale scompone il
volto di una donna. In via Natale Palli si trovano “Due lupe” con teste
naturalistiche e il corpo che si destruttura. In via Galeazzo Alessi abbiamo il
murale più famoso di tutti, ormai definito la “Cappella Sistina di Tor
Pignattara”, un tributo a Pier Paolo Pasolini di Nicola Verlato. Gli abitanti
del quartiere lo hanno eletto a loro simbolo, al pari del Mausoleo di Elena.
Passando sull’altro lato della Casilina in
via Pavoni si trova “Coffee break” di Etam e Cruz, in esso si vede un uomo che
esce da un bidone della spazzatura bevendo una tazza di te, ad oggi è il murale
più alto di Roma. Segno che anche nella povertà ci si può distinguere. Finiamo
l’itinerario in piazza Perestrello dove si trova il primo murales pavimentale
di Roma, di Ella e Pitr, una donna accoccolata, dormiente, copre integralmente
la piazza.
Nessun commento:
Posta un commento