C’è una notizia
che è passata inosservata anche ai più attenti osservatori di Roma, agli amanti
della città. In occasione dell’anniversario della presa di Porta Pia, avvenuta
il 20 settembre 1870, il Comune di Roma in accordo con Acea ha provveduto a una
nuova illuminazione della porta stessa che è simbolo della laicità dello Stato.
E’ una bella notizia perché porta Pia è una delle più belle porte delle mura
Aureliane. Da qui è passato anche Michelangelo e vi ha lasciato la sua firma.
E' la porta di Roma da cui esce la via
Nomentana, fu costruita per volere di papa Pio IV Medici (da cui il nome) su
disegno di Michelangelo tra il 1561 e il 1565, si tratta dell'ultima opera
dell'artista. La porta Nomentana di epoca romana si trovava poche centinaia di
metri più a Est.
Secondo il Vasari Michelangelo presentò al
papa tre progetti, tutti belli, per cui venne scelto il più economico. Siccome
l'artista aveva ottantacinque anni lasciò la realizzazione dell'opera ai suoi
collaboratori. Nel 1853 la porta venne ricostruita su progetto di Virginio
Vespignani. Per un maggiore effetto scenico la porta era quindi un po'
arretrata rispetto alla linea delle mura alla quale era collegato con due
tratti di muro obliqui sovrastati dalla stessa merlatura della porta, era ad
una sola arcata. Le stampe fino al 1577 raffigurano una torre sul lato esterno
della porta, poi appare mozzata.
La facciata esterna ospita due statue
fiancheggiate da quattro colonne con le statue di sant'Agnese e di
Sant'Alessandro, messe per volontà di Pio IX. Le due statue furono danneggiate
dai cannoneggiamenti per aprire la breccia nel 1870. Restaurate, furono
ricollocate nel 1929.
L'edificio
interno - che era utilizzato come ufficio doganale - è adibito a Museo Storico dei Bersaglieri, perchè
fu questo corpo ad aprire il varco nelle mura e ad entrare in città nel 1870.
Qui si trova la monumentale tomba di Enrico Toti, eroe della prima Guerra
Mondiale.
Di fronte alla porta è il monumento al Bersagliere di Publio Morbiducci del 1932.
Nessun commento:
Posta un commento