domenica 19 settembre 2021

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova l'acquedotto che vedi sotto.


Nella foto di ieri l'acquedotto Claudio nel parco degli Acquedotti.

L'acquedotto dell'Acqua Claudia, le arcate arrivano ad una altezza di 28 metri, al di sopra si trova in condotto nel quale scorreva l'acqua per una lunghezza di 60 Km. L'opera fu iniziata nel 38 d.C. da Caligola e portata a termine nel 52 d.C. dall'imperatore Claudio, ma numerosi furono gli interventi di restauro e trasformazione cui fu soggetto l'acquedotto durante i secoli dell'impero al fine di assicurarne sempre il buon funzionamento. Le arcate dell'acquedotto Claudio raggiungono la massima altezza in via del Quadraro. E' in blocchi di tufo tranne le chiavi di volta in travertino, ad esso si sovrappone l'Anio Novus in laterizio, anche questo acquedotto è dovuto agli stessi imperatori.

     Raccoglieva le acque di ottima qualità da varie sorgenti nell’alta valle dell’Aniene presso i monti Simbruini, terminava il suo percorso a Porta Maggiore (“ad spem veterem”). Dal VII miglio della via Latina correva su arcate condivise con l’Anio Novus. In località Tor Fiscale incrociava due volte l’Acqua Marcia formando un recinto trapezoidale che venne utilizzato come fortificazione dagli Ostrogoti di Vitige in lotta con Belisario (539), il luogo si chiamò Campo Barbarico. Un ramo secondario fu voluto da Nerone per portare l’acqua alla Domus Aurea (Celio), ancora Domiziano lo deviò per i palazzi imperiali sul Palatino (resti in via di San Gregorio). La portata era di 2.211 litri al secondo. Il percorso era lungo Km 68 di cui 54 in canale sotterraneo. Tutti gli acquedotti romani erano costruiti con una pendenza costante di 20 cm per Km. I rinforzi che si vedono ad alcuni archi (quelli fatti di mattoni) risalgono all’epoca imperiale, sono dei sostegni laddove l’arco tendeva a cedere.

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