Pochi giorni fa un ragazzino di 12 anni in bicicletta a Milano è stato travolto e ucciso da tram, era appena uscito dall'oratorio e tornava a casa con la madre, anche lei in bici, che lo precedeva di pochi metri. Sembra che parte della responsabilità sia delle auto in doppia fila. Anche in questo caso il conducente del tram si è subito fermato a portare soccorso, ma niente da fare.
La pista ciclabile di via Furio Camillo.
Un esempio di spreco del denaro pubblico,
lunga m 30, non serve a nulla!
Questa lunga catena di persone travolte dalle auto in bicicletta deve farci riflettere, soprattutto richiamare alle proprie responsabilità chi ci governa, specialmente a livello locale, è necessario realizzare più piste ciclabili, curare la loro manutenzione, ma queste hanno un alto costo di realizzazione e tempi non certi. E' meglio, stante così la situazione, pensare a percorsi protetti per le bici, non vere e proprie piste ciclabili, ma dotare le città di segnalazioni sul terreno che evidenzino il passaggio dei ciclisti, facendo capire a chi guida che è probabile che si imbatta in un ciclista. Non quindi una pista ciclabile riservata alle bici, ma percorsi tracciati sull'asfalto, di minore larghezza, che offrono una grande visibilità alle due ruote e a chi le conduce. Parigi ha già intrapreso da tempo questa strada!Sarebbe anche importante una fiaccolata dei ciclisti romani che avesse come itinerario i luoghi in cui sono successi alcuni di questi incidenti: penso a via dei Fori Imperiali e piazza Re di Roma. Il coordinamento Roma Ciclabile, che riunisce tutte le associazioni ciclo amatoriali di Roma, potrebbe svolgere un ruolo importante nell'organizzare a breve una passeggiata silenziosa in bici.
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