Chiuso da 20 anni, sembrava impossibile che fosse chiuso,
uno dei luoghi più preziosi dell'età repubblicana, eppure
capitano dei miracoli in questa Italia che è sempre in
ritardo, sempre in affanno. Il 15 dicembre è stato
presentato dall'ass. Gasperini e dal sovrintendente
Broccoli il restauro del sito iniziato nel 2007.
Il problema principale consisteva nella rupe tufacea
sotto la quale si trovano i camminamenti del sepolcro.
Sono stati necessari tre anni di lavori e un milione e
trecento mila euro per consolidare la rupe e per
sostituire le travi in ferro poste negli anni Trenta.
Oltre alle tombe di epoca repubblicana, nel luogo si
trovano un'insula del III sec. d.C., un colombario di
epoca imperiale, un sepolcro di epoca tarda a cui è
collegata una piccola catacomba.
La tomba degli Scipioni conteneva circa trenta membri
della famiglia tra cui il capostipite Lucio Cornelio
Scipione Barbato, mentre il più famoso Scipione l'Africano,
vincitore di Annibale a Zama nel 202 a.C.venne sepolto
a Literno. Il luogo venne scoperto casualmente dai
proprietari della vigna, i fratelli Sassi, nel 1780,
mentre stavano procedendo ad allargare la loro cantina.
Si tratta di uno dei luoghi più antichi di Roma, basti
pensare che la scritta posta sulla tomba di Lucio
Cornelio è in saturnio, il latino più arcaico.
Sarà visitabile dal 14 gennaio solo il sabato mattina,
con visite guidate di 50 minuti circa, su prenotazione
allo 060608.
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