mischiano da migliaia di anni. La statua della Magna Mater veniva
immersa nelle sue acque in occasione della sua festa. Per noi romani
si tratta semplicemente della Marrana (o meglio marana) della Caffarella
e ricorda i tempi in cui eravamo tutti più poveri, quando non potevamo
permetterci le vacanze e si passavano le giornate estive nei prati
lungo il suo corso e ci si faceva il bagno senza troppi problemi di
inquinamento.
Il fiume Almone sotto via Bitinia.
Il Comitato per la Caffarella ha presentato nelle mani del prefetto
di Roma Giuseppe Pecoraro l'esposto denuncia nei confronti dei responsabili
dei comuni di Marino e Ciampino per l'inquinamento del fiume Almone che
attraversa tutta la valle della Caffarella.
Il fiume Almone presso la Vaccareccia.
Tale esposto è stato sottoscritto da circa 70 cittadini. Otto mesi
di richieste, sollecitazioni, diffide non sono bastati per avere i dati
sull'inquinamento delle acque nei tratti di competenza dei due comuni
della provincia di Roma, nè di conoscere la quantità effettiva di
acque depurate. Le richieste sono state effettuate ai sensi della legge
241/90 e della legge 195/2005 sulla trasparenza degli atti amministrativi
in generale ed in particolare per quelli di natura ambientale.
Il fiume Almone presso la torre Valca.
La torre Valca.
Questa mancata risposta e il disastro ambientale in cui versa il fiume
ci fanno supporre che non sia stato correttamente applicato, da parte
dei responsabili dei comuni suddetti, il decreto legislativo 11 maggio
1999 n. 152 sulla qualità delle acque.
La Vaccareccia.
Panoramica della Caffarella dal bosco sacro.
Tutte le foto di questo post sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.
Pertanto il Comitato del Parco della Caffarella chiede al Prefetto
che verifichi la corretta applicazione delle leggi vigenti da parte degli
amministratori comunali.
Speriamo in un esito positivo e rapido di tale esposto che ha l'unico
scopo di vedere salvaguardato il nostro ambiente naturale e la salute
dei cittadini.
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